Riccardo Campa
Argentina
A me sembra una fandonia
che Buenos Aires ebbe inizio /
La giudico tanto eterna
come l'acqua e l'aria
(Jorge Luis Borges)
La crisi economica e politica argentina
di Riccardo Campa
1° [...] Tale regime ha avuto l'effetto del 'vaccino contro la rivoluzione' mediante l'adozione di politiche sociali che, con l' 1819 si dotò di una Costituzione repubblicana e moderatamente liberale. Tuttavia i contrasti tra conservatori e democratici e ...
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CARLO FELICE di Savoia, re di Sardegna
Giusepe Locorotondo
Nacque in Torino il 6 apr. 1765 da Vittorio Amedeo III di Savoia, poi re di Sardegna, e da Maria Antonietta Ferdinanda di Borbone, figlia di [...] che aborriva all'idea di ritrovarsi re "grazie" a una rivoluzione), Vittorio Emanuele I ratificò la rinuncia al trono. Così C le opere più moderne, R. Romeo, Dal Piemonte sabaudo all'Italia liberale, Torino 1963, pp. 29-35; Id., Cavour e il suo tempo ...
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Mafia
Salvatore Lupo
La parola e la cosa
La parola 'mafia' compare per la prima volta, nel 1863, in una commedia popolare siciliana di grande successo, I mafiusi de la Vicaria, e già nel 1865 viene [...] quel gruppo sociale che in altri contesti è il nerbo delle istituzioni liberali. In una tale società la forza è l'unico strumento del diritto postunitario hanno un passato di uomini della rivoluzione o dell'ordine, generalmente al servizio della ...
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BUONARROTI, Filippo
Armando Saitta
Primogenito di Leonardo, tenente del reggimento dei dragoni di stanza a Pisa, e della nobile senese Giulia Bizzarini, nacque a Pisa l'11 nov. 1761 (certificato di [...] quell'attesa messianica con la quale aveva attraversato gli anni della Rivoluzione; dall'altro trova un nuovo vigore nell'entusiasmo con il quale un gruppo belga di giovani liberali da Louis De Potter a Félix e Alexandre Delhasse, da Félix ...
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AMENDOLA, Giorgio
Michele Fatica
Nacque a Roma il 21 nov. 1907 da Giovanni Battista, più noto come Giovanni (sul quale si veda la voce di G. Carocci, in Diz. biogr. degli Italiani, II, pp. 761-765), [...] che egli allora ancora non conosceva. Del resto sopra una simile "rivoluzione" agraria insisteva il suo nuovo amico fraterno, E. Sereni, che A. Tasca come rappresentante dell'"influsso dell'ideologia liberale fino nelle nostre file", mise in guardia ...
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Bijan Zarmandili
Iran
Ey Iran, Ey, Marze Por Gohar («Oh, Iran, nostra terra ingioiellata!»)
L’anno della rivolta e dell’agonia della Repubblica islamica
di Bijan Zarmandili
12 giugno
La proclamazione [...] e accusa Mousavi di voler provocare anche in Iran una sorta di rivoluzione di velluto, magari con l’aiuto degli Americani.
Un voto Nuri.
Prove di riformismo
Accusato di essere un liberale e osteggiato dai leader religiosi per avere osato sfidare ...
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Angelo Bolaffi
Berlino
Ich bin ein Berliner
Venti anni dopo la caduta del muro
di Angelo Bolaffi
9 novembre 2009
Nella capitale tedesca decine di capi di Stato e di governo presenziano, insieme a 100.000 [...] quanti credettero o sperarono, illudendosi, che quella della rivoluzione e dell’ipermodernismo fosse l’unica via per insurrezionale democratico-borghese che, preparato dalle aspirazioni liberali e nazionali del ceto intellettuale, culminò nelle ...
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FARINI, Luigi Carlo
Nicola Raponi
Nacque a Russi (Ravenna), il 22 ott. 1812 da famiglia della media borghesia romagnola - il padre Stefano era farmacista a Russi, la madre Marianna Brunetti veniva da [...] di Osimo, dove si affermò anche come uno dei capi del liberalismo moderato della regione. Fra il '47 e il '48 tenne cattolico-clericale: G. Spada scrisse la sua Storia della rivoluzione di Roma e della restaurazione del governo pontificio (1846-1849 ...
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Affrontare il tema della Shoah, oggi
di Mario Pirani
27 gennaio
Nell'anniversario della liberazione dei sopravvissuti al campo di sterminio di Auschwitz da parte dei soldati dell'Armata Rossa, avvenuta [...] condizione della vita ebraica per tre secoli, fino alla Rivoluzione francese. In generale, la Controriforma coincise con un punto secondo il quale "la corrente nazionalista del partito liberale deve operare al fine di rimuovere l'influenza ebraica da ...
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DOLFI, Giuseppe
Marcello Ralli
Nato a Firenze il 3 maggio 1818, ultimo di tre fratelli, da Valentino e da Annunziata Galvani, subì dapprima l'influsso della madre religiosissima, che avrebbe voluto [...] morale del paese e quello organizzativo di democratici e liberali, lasciava aperta in prospettiva la via a un X (1964), pp. 201-217; A. Silvestrini, G. D.: un capopopolo nella rivoluzione dei signori, ibid., XV (1967), 21, pp. 221-232; G. Spadolini, ...
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socialismo
s. m. [der. di sociale, sul modello dell’ingl. socialism e del fr. socialisme]. – 1. a. In senso generale, concezione della società che propugna la soppressione di ogni privilegio e mira a instaurare la piena uguaglianza dei suoi...
intelligencija
〈int’il’iġi̯ènziië〉 s. f., russo [dal lat. intelligentia «intelligenza»]. – Categoria politico-sociale, tipica della Russia dai primi del sec. 19° sino alla rivoluzione d’ottobre (1917), formata da elementi colti, da letterati...