PIANTAVIGNA, Gian Maria
Stefano L'Occaso
PIANTAVIGNA, Gian Maria. – Figlio di Giovan Battista, nacque, forse a Bologna, probabilmente entro il 1520; il padre, intagliatore, operò a lungo nel Bresciano, [...] .884 lire imperiali (Annali, 1881, pp. 26 s.; Fait, 1986, p. 194). Il 15 dicembre dello stesso anno Piantavigna fornì al Romanino le misure per dipingere la Vocazione di s. Pietro per la chiesa benedettina di S. Pietro a Modena (Campori, 1855; Frangi ...
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Pittore (Pordenone 1484 circa - Ferrara 1539). Formatosi sull'esempio dei pittori della scuola di Tolmezzo e di Pellegrino di San Daniele (S. Michele, Giovanni Battista e Valeriano, 1506, Valeriano, chiesa [...] (ciclo di affreschi della cappella Malchiostro, 1519, Treviso, Duomo). Tra il 1520 e il 1522, succeduto a G. Romanino, lavorò nel duomo di Cremona al ciclo della Passione che dipinse, in un incalzante schema compositivo, fondendo ricordi romani e ...
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ROSA
Filippo Piazza
(de Rosis). – Famiglia di pittori bresciani del Cinquecento pionieri nel campo dell’illusionismo prospettico, un genere che, a partire dal XVII secolo, fu definito quadratura. Figli [...] s.).
Per quanto riguarda Stefano, il giovane è attestato per la prima volta nel 1548, quale garzone nella bottega di Romanino (Buganza - Passoni, 2006, p. 420, doc. 126). È probabile che poco dopo partecipasse alla decorazione della sala del Collegio ...
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MARTINENGO, Girolamo
Giuseppe Motta
MARTINENGO (Martinengo Cesaresco), Girolamo. – Nacque il 19 sett. 1504 a Brescia, cadetto di una numerosa figliolanza, dal conte Cesare (II) e da Ippolita Gambara.
Nel [...] politica e il patronato artistico con cui protesse artisti come Alessandro Buonvicino detto il Moretto e Girolamo di Romano detto il Romanino –, il quale nel 1508 o 1509 ricevette il titolo nobiliare dal re di Francia Luigi XI per meriti militari.
Il ...
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Famiglia di artisti veronesi, il cui capostipite è Guglielmo (m. 1420). Segue Bartolomeo, scultore (1410 circa - 1486 circa), che fu dapprima a contatto con l'arte gotica veneziana (sculture di Colognola [...] della chiesa di S. Bernardino (1500 e 1522) e la Madonna del Gelsomino (Museo di Castelvecchio). In seguito risentì dell'arte di L. Lotto e del Romanino: notevoli le Allegorie (Museo di Castelvecchio) e gli affreschi in S. Maria dell'organo a Verona. ...
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MUZIANO, Girolamo
Pittore, nato nel 1528 ad Acquafredda presso Brescia, morto il 27 aprile 1592 a Roma. Giovanissimo, si recò a Padova, poi, circa il 1548 a Roma. Lavorò a Orvieto (1556-1558), a Foligno [...] (1577) la bolla di riconoscimento dell'Accademia di San Luca.
L'arte del M. deriva principalmente della scuola bresciana, dal Romanino in special modo, ma anche il Moretto, il Savoldo, il Morone e, tra i Veneti, il Campagnola, Paolo Veronese e ...
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Famiglia di artisti cremonesi. Galeazzo, pittore (Cremona forse 1477 - ivi 1536), si formò alla scuola del Bembo e del Boccaccino; opere sue a Cremona (chiesa di S. Abbondio, 1517; S. Agata; Museo civico) [...] Brera). Giulio, pittore (Cremona 1502 circa - ivi 1572), figlio e scolaro di Galeazzo, si avvicinò al Pordenone, al Romanino, a Dosso Dossi; il suo venezianismo, forte nelle prime opere, si affievolisce gradatamente; notevoli sono soprattutto i suoi ...
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MALPAGA
Carlo Calzecchi Onesti
. Castello che sorge presso la riva sinistra del Serio nel territorio comunale di Cavernago, 12 km. a SE. di Bergamo. Originariamente fu costruito dai Visconti nel secolo [...] Roi Christien I chez B. C., Copenaghen 1903 (in danese e francese); P. Toesca, La pitt. e la min. nella Lombardia, Milano 1912; G. Nicodemi, Il Romanino, Brescia 1925; A. Morassi, The other Painter of M., in The Burl. Mag., LVIII (1931), pp. 118-129. ...
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Pittore cremonese morto intorno al 1526, figlio di Lorenzo, pittore, fratello di Bonifacio, si vuole che col Boccaccino (v.) andasse a Roma, dove avrebbe dipinto certi nudi intorno a uno stemma di Leone [...] il ricordo delle Stanze Vaticane, ma la fresca, accesa e sprezzante maniera pittorica a macchia riflette tendenze giorgionesche, forse attraverso Romanino.
La pala già in S. Angelo, ora in S. Pietro, sempre a Cremona, con la Vergine, tre santi e il ...
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Famiglia di pittori (attivi a Lodi nel sec. 16º) nota anche con il soprannome Toccagni. Albertino (1475 circa - 1529 circa) e il fratello Martino (1480 circa - 1527) lavorarono spesso in collaborazione [...] di Ludovico Vistarini, Lodi, Museo Civico), sensibile a influssi diversi, in particolare di F. Bembo e del Romanino (Natività, 1524, Brescia, pinac. Tosio Martinengo; Pala Trivulzio, 1533, Codogno, parrocchiale; Matrimonio mistico di s. Caterina ...
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romanino
s. m. [der. di romano1]. – Moneta grossa d’argento (detta grosso romanino o semplicem. romanino), di cui il senato di Roma iniziò la coniazione alla metà circa del sec. 13°: ha al dritto la figura di Roma seduta in trono con globo...
romano1
romano1 agg. e s. m. (f. -a) [lat. Romanus]. – 1. a. Di Roma, come città e stato del mondo antico: la storia r.; la repubblica r., l’impero r.; il popolo r., la popolazione r. (v. anche S.P.Q.R.); la civiltà, l’arte r.; la letteratura...