Il raddoppiamento sintattico è un fenomeno di ➔ sandhi esterno (o di ➔ fonetica sintattica), di natura assimilatoria (almeno in origine: cfr. § 3; ➔ assimilazione), che si verifica nell’➔italiano standard [...] italiani» 21, pp. 54-87.
Formentin, Vittorio (1996), Alcune considerazioni e un’ipotesi sull’articolo determinativo in area italo-romanza, in Studi offerti a Luigi Blasucci dai colleghi e dagli allievi pisani, a cura di L. Lugnani, M. Santagata & ...
Leggi Tutto
Nella storia della lingua letteraria italiana Gabriele D’Annunzio (Pescara 1863 - Gardone Riviera, Brescia, 1938) occupa un posto di primo piano, per due ordini di ragioni. Innanzi tutto, si tratta di [...] in questo testo come un programma di lavoro, da cui D’Annunzio non si discosta mai, non solo nello scrivere romanzi ma anche per gli altri testi, tanto in prosa quanto in versi. L’atteggiamento linguistico dell’autore rimane sostanzialmente uguale ...
Leggi Tutto
Con il termine italoamericano ci si riferisce per lo più alla parlata fortemente mista degli emigrati italiani d’America, descritta fin dagli studi di Livingston (1918) e Menarini (1947). Tale parlata [...] 1937 in Italia), ambientato fra gli emigrati liguri e siciliani di San Francisco, e Per le vie del mondo (1933), romanzo fiume, tra rosa e giallo, sulla vicenda di lavoratori italiani accusati ingiustamente di aver commesso un delitto. Lo stile del ...
Leggi Tutto
VITALE, Maurizio
Linguista, nato a Milano il 7 agosto 1922. Allievo di A. Viscardi, dal 1957 è professore di Storia della lingua italiana nell'università di Milano. È socio ordinario dell'Accademia della [...] che il Manzoni − il quale ha maturato, nei fatti, più tardi la dottrina fiorentinistica − ha in realtà operato nella revisione del romanzo per rendere più viva e usuale la sua lingua in direzione italiana; allo stesso tema è dedicata anche l'ampia ...
Leggi Tutto
Sebbene con italiano si alluda qui alla lingua, non a chi la parla, la diffusione della lingua italiana fuori d’Italia può spesso essere desunta solo dal contatto con la civiltà italiana. Questa considerazione [...] con l’italiano devono essere esistiti anche prima. Da secoli l’Italia era il crocevia di tre mondi: quello dell’Europa romanzo-germanica; quello greco; e, sia per il dominio arabo in Sicilia (827-1091), sia attraverso le pratiche commerciali, sia in ...
Leggi Tutto
L’infinito è un modo non finito del verbo (➔ coniugazione verbale; ➔ modi del verbo), che nella tradizione grammaticale è considerato forma di base del verbo stesso ed è, di conseguenza, usato come forma [...] mente (Deledda, Il vecchio della montagna, p. 109)
(33) E si diverte a portarmi in casa, perché io ne tragga novelle e romanzi e commedie, la gente più scontenta del mondo, uomini, donne, ragazzi, avvolti in casi strani da cui non trovan più modo a ...
Leggi Tutto
Il termine onomastica (dal gr. onomastikḗ (tékhnē) «arte del denominare», a sua volta da ónoma «nome») nell’accezione moderna e specialistica designa la scienza che studia i nomi propri nel loro complesso [...] grande diffusione tra gli anni Sessanta e Settanta a seguito del successo del film Il dottor Zivago (1965), tratto dal romanzo di Boris Pasternak, la cui protagonista porta quel nome. Un altro nome la cui fortuna è legata a un personaggio letterario ...
Leggi Tutto
Filologo e critico letterario italiano (Lizzano in Belvedere 1924 - Bologna 2014). Indagatore inquieto e acuto dell'opera letteraria (Petrarca, Alfieri, Machiavelli, Tasso, ecc.) nelle sue radici culturali, [...] (Il lettore di provincia. Renato Serra, 1964; Metafora e storia. Studi su Dante e Petrarca, 1970; Il romanzo senza idillio. Saggio sui «Promessi sposi», 1974, seguito da: La dissimulazione romanzesca. Antropologia manzoniana, 1990; Il concerto ...
Leggi Tutto
Il participio è un modo non finito del verbo (➔ modi del verbo), suddiviso in una forma detta passata (amato) e una presente (amante), entrambe continuazioni dirette delle forme equivalenti latine (amatus [...] parlata), il passato prossimo si va sostituendo al ➔ passato remoto (allo stesso modo di quel che accadde in francese; ➔ lingue romanze e italiano) e arriva così a indicare un tempo passato senza legame al momento dell’enunciato:
(4) sono andato al ...
Leggi Tutto
Sincope (dal gr. synkopḗ, lett. «atto del tagliuzzare») in ➔ fonetica storica è il fenomeno che consiste nella scomparsa di un suono o di una ➔ sillaba all’interno di una parola (per la caduta in posizione [...] fenomeno della sincope non è avvenuto in tutto il territorio latino nello stesso periodo. Ne è prova il fatto che le lingue romanze non sempre concordano negli esiti di alcune parole: mentre in una lingua si giunge a una forma proveniente da una base ...
Leggi Tutto
romanzo1
romanżo1 agg. [dal fr. ant. romanz, che risale alla locuz. lat. *romanĭce loqui «parlare latino»]. – In linguistica e in filologia, sinon. di neolatino: le lingue r.; filologia r., che ha per oggetto di studio, soprattutto comparativo,...
romanzo2
romanżo2 s. m. [dal fr. ant. romanz, uso sostantivato dell’agg. precedente]. – 1. a. Nel periodo delle origini delle letterature moderne, ampio scritto in lingua volgare, in prosa e in versi, diretto a dilettare il lettore col racconto...