Astronomo olandese (Rotterdam 1902 - New Haven, Connecticut, 1966), professore alla Yale University dal 1941, ha risolto svariati problemi di meccanica celeste e in particolare ha ideato un nuovo metodo [...] per calcolare il moto dei pianeti intorno al Sole tenendo conto delle attrazioni tra i pianeti stessi ...
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Attore (Rotterdam 1766 - Amsterdam 1829); eccellente interprete tragico, per 34 anni fu il primo attore del teatro di Amsterdam, nel quale era entrato nel 1794. Ottime e popolari attrici furono pure le [...] sorelle Helena (1764-1807) e Anna Maria (1778-1849), che recitarono al suo fianco ...
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Pittore (Rotterdam 1635 - ivi 1710 circa). Sensibile ai modi di G. Terboch e di J. Vermeer, dipinse ritratti (Ritratto di famiglia, 1663, Cambridge, Mass., Fogg art museum) e scene di genere (Venditrice [...] di uva, 1669, San Pietroburgo, Ermitage; Concerto, 1678-80, Londra, National Gallery; ecc.) ...
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Scrittore olandese (Rotterdam 1864 - Zandvoort 1924). Nei suoi lavori per il teatro, in genere di carattere realistico e popolaresco, cercò di diffondere le ideologie socialiste: Ghetto (1898), Het zevende [...] gebod ("Il settimo comandamento", 1899) e Dageraad ("Alba", 1916). Notevoli tra gli scritti in prosa Diamantstad ("La città dei diamanti", 1904) e alcuni racconti sulla vita di bambini operai ...
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Giurista olandese (n. Rotterdam 1680 - m. 1736). Si propose di ricomporre i singoli frammenti delle Pandette nelle opere dei giureconsulti e si trattenne a tal fine in Italia per vario tempo. Uno specimen [...] del lavoro iniziato fu edito ad Amsterdam nel 1709. Scrisse anche: De legum inscriptionibus (1705); Historia Pandectarum seu fatum exemplaris Florentini (1722) ...
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Teologo inglese (Ipswich 1576 - Rotterdam 1633). Di tendenze puritane, fu esule in Olanda ove insegnò (dal 1622) all'università di Franeker, di cui fu anche (1626) rettore. Combatté l'arminianesimo; ma [...] deve la sua fama soprattutto come uno dei principali rappresentanti della cosiddetta "teologia federale" e per il trattato De conscientia, eius iure et casibus (1632), ispirato alle idee del suo maestro, ...
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Scrittrice olandese (Rotterdam 1905 - ivi 1960). Nei romanzi, con personaggi presi dalla piccola o media borghesia, analizza con penetrante sincerità le relazioni erotiche, spesso travagliate, dei protagonisti [...] ed esprime la solitudine umana, l'angoscia davanti al mondo; ma all'uomo è concesso di salvarsi attraverso la coraggiosa conoscenza e accettazione di se stesso. Tra i più noti romanzi sono: Vrouw en Vriend ...
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Storico delle religioni (Rotterdam 1854 - Parigi 1908), figlio di Albert; prof. (dal 1894) di patristica alla facoltà di teologia protestante, nel 1907 succedette al padre nella cattedra al Collège de [...] France. Dal 1884 fu direttore della Revue de l'histoire des religions. Pubblicò: Le logos d'après Philon d'Alexandrie (1877); La doctrine du logos (1881); La religion à Rome sous les Sévères (1885); Les ...
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Pittore (Rotterdam 1855 - Achterbosch, Campine, 1928). Esordì come decoratore e con quadri d'intonazione intimista. Dal 1889 si stabilì nella Campine e assunse la nazionalità belga nel 1900. È considerato [...] esponente del simbolismo per le sue opere di contenuto religioso e sociale, per le semplici immagini di stampo contadino, realizzate con densi impasti cromatici e particolari effetti luministici (Mater ...
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Fisico olandese (Rotterdam 1894 - Oegstgeest, Olanda Merid., 1952); prof. di fisica teorica nell'univ. di Utrecht (1926), poi in quella di Leida (1934). Si occupò specialmente di questioni connesse alla [...] teoria quantistica della radiazione elettromagnetica, collaborando con N. H. Bohr. Tra i suoi contributi, particolarmente significativi: The quantum theory of radiation (in collab. con N. Bohr e J. C. ...
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erasmiano
(ant. eràsmico) agg. – Di Erasmo da Rotterdam (1466 o 1469-1536), celebre umanista olandese che diffuse in Europa gli ideali dell’umanesimo italiano e propugnò una graduale riforma della Chiesa, mediante un ritorno al primitivo spirito...
tolleranza s. f. [dal lat. tolerantia, der. di tolerare «sopportare, tollerare»]. – 1. La capacità, la disposizione a tollerare, e il fatto stesso di tollerare, senza ricevere danno, qualche cosa che in sé sia o potrebbe essere spiacevole, dannosa,...