Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Luigi Catalani
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Denis Diderot è il padre del grandioso lavoro enciclopedico, che unisce tutti i grandi [...] porre un freno razionale, che ha così un compito insieme etico e logico.
Il teatro non è corruzione, come insiste Rousseau quando vede in esso la metafora di una mediazione culturale che allontana dalla natura. Al contrario, esso interpreta la natura ...
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MUZZARELLI, Alfonso
Sabina Pavone
– Nacque a Ferrara il 22 agosto 1749 dal conte Francesco e dalla contessa Isabella Moro. La famiglia, originaria di Bologna, si era da tempo trasferita a Ferrara e [...] Muzzarelli. Nel 1794 uscì anche una Continuazione dell’Emilio disingannato o siaConfutazione del contratto sociale di Gian Jacopo Rousseau (2 voll., Foligno).
Nel 1783 pubblicò Il buon uso della logica in materia di religione (Ferrara 1783) – una ...
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Tanto i filosofi quanto gli storici dell’antichità vedono nella g. un elemento ineliminabile della vita umana, se non addirittura un fattore la cui assenza sarebbe più dannosa che vantaggiosa. In Eraclito [...] di g., conseguentemente, diventa soltanto la condizione all’esterno degli Stati, che continuano a vivere in uno stato di natura. Rousseau applicherà il concetto hobbesiano di g. non più allo stato di natura, ma alla società civile, giudicata il luogo ...
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societa
società
Insieme di individui uniti da rapporti di varia natura e in cui si instaurano forme di cooperazione, collaborazione e divisione dei compiti. Riprendendo un’idea che risaliva ad alcune [...] . La costituzione della s. sarebbe stata preceduta da uno stato di natura, inteso da alcuni (T. Hobbes, J.-J. Rousseau) come condizione presociale, da altri (J. Locke) come condizione in cui esistevano già istituti come la famiglia, il rapporto ...
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Letterato francese (Bagnols, Linguadoca, 1753 - Berlino 1801). Figlio di un oste di origine piemontese, studiò in diversi seminarî, dove fu istitutore. Dopo aver tribolato nei mestieri più varî raggiunse [...] classicista: la grazia ornata, il buon senso, la chiarezza ("ciò che non è chiaro non è francese"). Nemico di Rousseau, fiducioso nel progresso della ragione, non esitò tuttavia a tradurre per i Francesi (1785) quell'Inferno di Dante che Voltaire ...
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MAGGIORANZA, PRINCIPIO DI
Augusto Barbera
Carlo Fusaro e Vincenzo Denicolò
Diritto
di Augusto Barbera, Carlo Fusaro
Introduzione
Il principio di maggioranza è quello in base al quale nell'ambito [...] senza toccare i caratteri di fondo della sovranità né il ruolo dello Stato. Riemerge la questione del principio di maggioranza: anche Rousseau, partendo da Locke, ritiene che "il n'y a qu'une seule loi qui par sa nature exige un consentement unanime ...
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Augusto Cerri
Abstract
L’eguaglianza fra cittadini come principio/valore si afferma già nelle democrazie antiche ed investe la partecipazione al normativo ed i contenuti delle norme giuridiche. L’eguaglianza [...] antiche (per Atene e Sparta cfr., ad es., Biscardi, A., Il diritto greco antico, Milano, 1982, 40 ss., 86 ss.; per Ginevra cfr. Rousseau, J.J., op. cit., I, 6; per Firenze, Salvemini, G., Magnati e popolani in Firenze dal 1280 al 1295, Milano, 1960 ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Luigi Catalani
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
La filosofia politica moderna è incentrata sul rapporto tra potere statale (eliminazione [...] essere più opportunamente realizzata dalla funzione di controllo che i parlamenti esercitano nei confronti del potere monarchico.
Jean-Jacques Rousseau è più vicino a Hobbes che a Locke per quanto riguarda la cessione dei diritti individuali al corpo ...
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BOCALOSI, Girolamo
Carlo Francovich
Scarse sono le notizie biografiche sul B., desumibili per lo più dalle sporadiche allusioni sparse nelle sue opere. Nato a Firenze, si formò probabilmente nell'ambiente [...] i principi del giacobinismo egualitario. Il pensiero pedagogico del B. prende naturalmente l'avvio dal Rousseau dell'Emile ("il nostro santo padre Rousseau"), anche se a un certo momento l'autore impugna l'educazione negativa del pensatore ginevrino ...
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Scrittore e pensatore tedesco (Mohrungen, Prussia Orientale, 1744 - Weimar 1803). Di modeste origini, si diede una prima formazione in casa del diacono Trescho, il quale, accogliendolo come aiutante nella [...] 'ultimo stimoli vigorosi in senso radicalmente antilluministico. In quegli stessi anni rimaneva particolarmente impressionato dalla lettura di Rousseau. Nell'autunno del 1764 era a Riga, quale coadiutore alla scuola del duomo e quindi anche quale ...
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rousseauiano
〈russoi̯àno〉 (o russoiano; anche, meno com., russoviano) agg. – 1. Appartenente o relativo a J.-J. Rousseau 〈rusó〉, scrittore, filosofo e teorico politico-sociale svizzero (1712-1778) e alle sue dottrine: il pensiero politico,...
nazionalita
nazionalità s. f. [dal fr. nationalité, der. di national «nazionale»]. – 1. Il fatto d’essere nazionale, di costituire cioè una nazione, di avere carattere di nazione. Con questo sign., si usa quasi esclusivam. nell’espressione...