MISTRALI, Vincenzo
Giuseppe Monsagrati
– Figlio di Francesco e di Anna Manganelli, nacque a Parma il 3 luglio 1780.
Di famiglia umile (il padre era calzolaio, la madre casalinga), era molto giovane [...] molto di quella cultura settecentesca: studiò Étienne Bonnot de Condillac, lesse gli enciclopedisti, si appassionò a J.-J. Rousseau (in ricordo del quale diede ai due figli maschi i nomi di Giangiacomo ed Emilio). Era dunque culturalmente predisposto ...
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SOPRANSI, Fedele
Ivana Pederzani
– Nacque a Varese il 14 luglio 1751 da Antonio e da Giuseppa Parravicini.
Di antica famiglia del borgo, conseguì la laurea in giurisprudenza all’università di Pavia [...] agli ideali rivoluzionari e patriottici d’Oltralpe insieme all’amico Gaspare Angiolini, marito di Teresa, ammiratore di Beccaria, Rousseau e Voltaire, poi deportato dagli austriaci a Cattaro nel 1799. Con lui e con Gaetano Porro, Galeazzo Serbelloni ...
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COLANGELO, Francesco
Maria Aurora Tallarico
Nacque a Napoli il 26 nov. 1769 da Michele, avvocato fiscale del tribunale della Regia Camera della Sommaria, e da Maria Giovanna Federici, di famiglia napoletana. [...] 1930, pp. 39, 94, 231; E. Codignola, Pedagogisti ed educatori, Milano 1939, p. 141; S. Rota Ghibaudi, La fortuna di Rousseau in Italia(1750-1815), Torino 1961, pp. 88, 277; G. Celoro Parascandolo, Castellammare di Stabia, Napoli 1965, p. 113; R. De ...
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CARLI, Stefano
Sergio Cella
Figlio del conte Rinaldo e di Cecilia Imberti, fratello minore di Gian Rinaldo, nacque a Capodistria l'8 giugno 1726.
Studiò nel collegio degli scolopi della sua città; non [...] dal fratello a scrivere di storia e per il teatro, compose LaErizia, tragedia nuova dedicata alli signori de Voltaire e Rousseau (pubbl. a Venezia solo nel 1765).
Essa ha per protagonista una giovane di casa Erizzo, caduta schiava dei Turchi, che ...
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demondanizzato
p. pass. e agg. Privato dei caratteri mondani.
• Secondo [Joseph] Ratzinger, anche per reagire alla «diminuzione della pratica religiosa», al «crescente distanziarsi di una parte notevole [...] poi si è secolarizzata in un sapere di tipo teoretico, con le eccezioni che conosciamo ‒ da Marx a Nietzsche, da Rousseau a Wittgenstein. (Roberto Esposito, Repubblica, 23 luglio 2012, p. 33, Cultura).
- Derivato dal p. pass. e agg. mondanizzato con ...
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Studio scientifico della musica nel suo senso più ampio, che comprende tutte le branche della teoria e in particolar modo della storiografia musicale. Il termine, entrato nell’uso corrente in Italia solo [...] può anche ravvisare nella relativa abbondanza di lessici e dizionari musicali (S. Brossard, J.G. Walther, J.-J. Rousseau, E.L. Gerber), nonché nella pubblicazione di uno dei primi repertori bibliografici, la Allgemeine Literatur der Musik (1792) di ...
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MONOTEISMO (dal gr. μόνος "solo, unico" e θεός "dio")
Raffaele Pettazzoni
È la credenza in un Dio solo, propria delle religioni che si chiamano appunto "monoteistiche" in contrapposizione alle "politeistiche", [...] and most ancient religion of mankind" (The Natural History of Religion, 1755, pubblicata nel 1757); e poco dopo (1762) J.-J. Rousseau ripeteva che "le polythéisme a été leur première religion et l'idolatrie leur premier culte" (Émile, lib. IV). È da ...
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PINDEMONTE, Ippolito
Mario Marcazzan
Letterato, scrittore e poeta fra i più rappresentativi del Settecento, nato il 13 novembre 1753, da nobile famiglia ricca di tradizioni letterarie, a Verona, ivi [...] satirico e l'autobiografico, l'Abaritte (1790), nel quale si rileva accanto all'influenza dello Sterne, del Montesquieu e del Rousseau, quella del Voltaire. In Francia il P. visse in affettuosa consuetudine con l'Alfieri, che lo elesse a revisore dei ...
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HEINSE, Johann Jakob Wilhelm
Giuseppe Gabetti
Poeta tedesco, nato a Langenwiesen presso Ilmenau il 16 febbraio 1749, morto il 22 giugno 1803 a Aschaffenburg, dove dal 1787 era bibliotecario del principe [...] ) e l'Orlando Furioso (1782). E in Italia soprattutto sentì il Rinascimento, interpretato attraverso le idee di Rousseau come natura che nell'esistenza sociale travolge tutte le convenzioni, come individualismo che trae dalle profondità degl'istinti ...
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Pittore acquafortista e disegnatore, nato a Danzica il 16 ottobre 1726, morto a Berlino il 7 novembre 1801. Prima impiegato di commercio a Danzica e a Berlino, fu poi messo a studiare la pittura a smalto. [...] 970 lastre; i suoi disegni sono innumerevoli. Illustrò il Viaggio sentimentale di Yorick dello Sterne, Shakespeare, La nuova Eloisa del Rousseau, Luisa del Voss, ecc. Ma l'opera sua più celebre è la raccolta degli schizzi del viaggio fatto da lui a ...
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rousseauiano
〈russoi̯àno〉 (o russoiano; anche, meno com., russoviano) agg. – 1. Appartenente o relativo a J.-J. Rousseau 〈rusó〉, scrittore, filosofo e teorico politico-sociale svizzero (1712-1778) e alle sue dottrine: il pensiero politico,...
nazionalita
nazionalità s. f. [dal fr. nationalité, der. di national «nazionale»]. – 1. Il fatto d’essere nazionale, di costituire cioè una nazione, di avere carattere di nazione. Con questo sign., si usa quasi esclusivam. nell’espressione...