QUADRIGARIO, Claudio (Q. Claudius Quadrigarius)
Arnaldo Momigliano
Annalista romano dell'età di Silla (circa 80 a. C.). La sua persona e la sua opera storica hanno suscitato una quantità di controversie.
Livio [...] stesso Livio cita ripetutamente dal sesto libro in poi questo Claudio come sua fonte. Altri scrittori (p. es., Aulo Gellio; Seneca, De beneficiis, III, 23, 2) ci parlano di uno storico Claudio Quadrigario, che compose annali di Roma dalla distruzione ...
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Sotto il suo nome ci è giunto un trattato de re coquinaria in dieci libri con poco meno di cinquecento ricette. Il nome Celio, che segue quello di Apicio nei codici recenti, si deve a congettura umanistica. [...] Apicio, che visse al tempo di Tiberio e profuse in banchetti la più gran parte del suo immenso patrimonio. Di esso narra Seneca che, quando s'accorse che gli rimanevano solo dieci milioni di sesterzî si tolse la vita col veleno per timore di dover ...
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BLÜMNER, Hugo
E. Lissi
Filologo ed archeologo (Berlino 1844 - Zurigo 1919). Ebbe come maestri all'Università di Berlino August Boeckh, Gustav Droysen, Theodor Mommsen. Si laureò con una tesi su Luciano [...] è rivolta ad autori greci e latini, quali Sofocle, Teofrasto, Teocrito, Luciano, Pausania, Terenzio, Orazio, Persio, Stazio, Seneca, Gellio, Apuleio. Notevolissimi i suoi studî sulle metafore (Metapher bei Herodot, "Neue Jahrb. Phil.", 1891; Über ...
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prego (priego; preco)
Sinonimo di " preghiera ", usato con discreta frequenza, specialmente nella Commedia. La forma più comune è, secondo le edizioni da noi prese come base, ‛ priego '; ‛ prego ' si [...] di mandare loro e di fare una cosa nuova... acciò che più onorevolemente adempiesse li loro prieghi; Cv I VIII 16 dice Seneca [cfr. Benef. II 1] che " nulla cosa più cara si compera che quella dove i prieghi si spendono ", cui va accostato, per ...
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(gr. ᾿Αστυάναξ, lat. Astyănax -actis) Mitico personaggio troiano, figlio di Ettore e di Andromaca. Nell'Iliade il padre lo chiama Scamandrio, ma veniva comunemente chiamato Astianatte, "signore della città", [...] , lo uccise gettandolo giù da una delle torri di Troia presso la Porta Scea. Spesso la tradizione ne associa la morte a quella di Priamo. La morte di Astianatte è rappresentata nei vasi attici; fu trattata nelle Troadi di Euripide, Accio, Seneca. ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
I Giulio-Claudii: il consolidamento dell'impero e le origini del cristianesimo
Giovanni Salmeri
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Negli [...] più che adolescente, il giovane principe nei suoi primi anni governò sotto il controllo della madre da un lato e di Seneca e del prefetto del pretorio Afranio Burro dall’altro. Agrippina cercò di tenere a freno il figlio nei suoi comportamenti più ...
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BORRI, Francesco Giuseppe
Salvatore Rotta
Nacque a Milano il 4 maggio 1627 da Branda e da Savina Morosini, che morì nel 1630 poco dopo aver dato alla luce il secondogenito, Cesare.
I Borri vantavano [...] nobili milanesi, Milano 1882, tav. VI). Discendevano - si diceva - da Afranius Burrhus, l'infelice amico di Seneca (Gentis Burrhorum notitia, Argentorati 1660). In età comunale avevano contato qualcosa. Esautorati politicamente, si erano avviati con ...
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Giovenale (Iuvenale)
Ettore Paratore
Sulla base di quanto molti ritengono per Persio (cioè una conoscenza indiretta attraverso citazioni del poeta satirico esistenti in testi molto più tardi e sicuramente [...] da D. è anonima: sì che si è pensato a un errore del poeta, che, citando a memoria, ha attribuito arbitrariamente il testo a Seneca, anche perché in Ep. LXXVI si legge qualcosa di analogo. Pertanto si potrebbe pensare che anche qui la citazione di G ...
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Poeta greco (seconda metà sec. 3º a. C.) della commedia nuova, nativo di Corinto o Sicione, vissuto ad Alessandria. Fu maestro di Aristofane di Bisanzio. Oltre a due frammenti della commedia ῎Αγνοια ("L'ignoranza") [...] trimetri giambici, su parassiti, etere e simili. Il termine Χρεία nella retorica classica indicava un breve svolgimento logico di una sentenza, o anche la sentenza stessa, usata in determinati casi. Fra i Latini è ricordata da Seneca e Quintiliano. ...
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sepolcro (sepulcro)
Mirella Sabbatini
Il significato è sempre in D. quello di " tomba "; in tale accezione il termine ricorre in If IX 115 Sì come ad Arli... / sì com' a Pola... / fanno i sepulcri tutt' [...] Lazzaro (Ioann. 11, 17 " Venit itaque Iesus et invenit eum quattuor dies iam in monumento habentem "); XII 11 onde Seneca dice: " Se l'uno de li piedi avesse nel sepulcro, apprendere vorrei " è citazione diretta di un monitum sapienziale attribuito ...
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senechiano agg. – Del filosofo e scrittore lat. Lucio Anneo Sèneca (circa 4 a. C
65 d. C.), maestro di Nerone e autore di opere filosofico
-morali (Dialoghi, Lettere a Lucilio, ecc.) e drammatiche (9 tragedie): il pensiero, il moralismo, lo...
senega
sènega s. f. [dall’ingl. senega o seneca, e questo dal nome degli indiani Seneca (della confederazione irochese, ora stanziati in riserve nello stato di New York e nell’Ontario), che l’usavano come medicinale]. – Altro nome della poligala...