Filologo classico tedesco (Oberndorf, Palatinato, 1883 - Jena 1965); prof. all'univ. di Jena. Si è occupato soprattutto della lingua e retorica latina con studî sui grammatici latini (Remmio Palemone, [...] 1922; e Carisio, 1925), sui Commentarii di Cesare (1939), poi sull'Apocolocintosi di Seneca (1943), su Virgilio, Catullo e Cornelio Celso (1948). Tra i suoi scritti: Probleme der stoischen Sprachlehre und Rhetorik (1957); Martial und die ...
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Poeta satirico latino (Volterra 34 d. C. - Roma 62). Di rigorosa moralità, visse solo 28 anni, unito da profondi legami ai familiari e al maestro, il filosofo stoico Anneo Cornuto. Scrisse sei satire, [...] Volterra a Roma, studiò col grammatico Remmio Palemone e poi col filosofo stoico Anneo Cornuto, di cui in seguito rimase amico. Conobbe Seneca ma non ne subì l'influsso. Di moralità impeccabile, P. F. amò teneramente i familiari e il maestro e morì a ...
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Umanista tedesco, nato a Chemnitz il 23 aprile 1516, morto a Meissen il 17 luglio 1571. Docente a Lipsia, a Chemnitz, a Freiberg, a Strasburgo; poi, dal 1546, rettore della Fürstenschule di Meissen; editore [...] di Terenzio, di Seneca, di Virgilio, di Orazio; studioso anche dell'antica letteratura cristiana (Poetarum veterum ecclesiasticorum opera, Basilea 1562); storico della Sassonia insieme col fratello Jakob (Rerum Germaniae Magnae et Saxoniae Universae ...
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straniarsi [straniasse, cong. imperf. I singoli.]
Emilio Pasquini
A parte l'unico esempio di Fiore XCI 8 di lor sì mi strano, cioè " mi allontano " (che peraltro rinvia a un infinito ‛ stranare ', documentato [...] già nel Duecento, presso il volgarizzatore delle epistole di Seneca, e poi anche nel secolo successivo con lo stesso valore), il legittimo discendente del tardo latino ‛ extraneare ' si trova solo in un caso e per la prima volta nella Commedia, ...
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Drammaturgo inglese (Londra 1558 - ivi 1594). Tradusse il dialogo del Tasso Il padre di famiglia (The householder's philosophie, 1588) e la tragedia Cornélie di Robert Garnier. La sua Spanish tragedy (1586-87), [...] tragedia d'ambiente esotico, reca tracce evidenti dello studio di Seneca. Sebbene K. sia diseguale e incolore nel verso e retorico nello stile (la parte migliore della Spanish tragedy è un'aggiunta posteriore, dovuta, sembra, a Ben Jonson), l'opera, ...
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Commentatore di Dante (Imola 1338 circa - Ferrara 1387 o 1388). Insegnò grammatica a Bologna, dove nel 1375 lesse la Divina Commedia di cui lasciò un ampio e vivace commento in latino, e poi (1376) a Ferrara. [...] Commentò anche Lucano, Valerio Massimo, le tragedie di Seneca, le Bucoliche e le Georgiche di Virgilio, e il Bucolicum carmen del Petrarca; scrisse il Romuleon, storia di Roma sino a Diocleziano, e il Libellus augustalis, concisa storia degli ...
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Nome di due filosofi greci: 1. Peripatetico (3º-2º sec. a. C.), autore di una Διαδοχὴ τῶν ϕιλοσόϕων ("Successione dei filosofi"), che fu utilizzata da Diogene Laerzio. 2. Uno dei rappresentanti della scuola [...] dei Sestî a Roma; ebbe (18 o 20 d. C.) come scolaro Seneca, che in due delle sue Epistulae morales ricorda di aver appreso da lui l'amore per l'astinenza pitagorica dai cibi carnei. ...
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SPARSIONE (lat. sparsio)
Gioacchino Mancini
Con tale voce i Romani denominavano quella fine pioggia o meglio nebbia vaporosa di acqua profumata che si produceva nei teatri, negli anfiteatfi, negli odei [...] luoghi ove si davano pubblici spettacoli, a mezzo di tubazioni e di macchinarî adatti a quell'uso (Seneca ret., Controv., praef.; Seneca fil., Epist., 90). Marziale (V, 25) chiama il diffondersi dell'acqua odorosa nimbus. Un tale raffinamento di ...
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Burleigh
Burleigh Walter (Oxford 1275 - m. dopo il 1343) filosofo inglese. Della sua vasta opera filosofica è noto soprattutto il De vita et moribus philosophorum (Vite dei filosofi), dove sono raccolte [...] in modo aneddotico le vite di 120 poeti e filosofi, da Talete a Seneca. Il De puritate artis logicae tractatus (Trattato sulla purezza dell’arte della logica) tratta oltre che di connettivi vero-funzionali anche di operatori modali (→ logica modale). ...
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Poeta latino (Brindisi 220 a. C. - Taranto 130 circa a. C.), uno dei principali tragediografi. Nella produzione di P. già nel colorito drammatico dell'azione e nella stimolante sentenziosità che la punteggia [...] è in nuce l'ulteriore sviluppo della tragedia latina fino a Seneca: cominciano in lui le macabre apparizioni dei trapassati; si inizia anche il processo di maggiore disciplina del metro principale dei dialoghi, il senario giambico. La sua pateticità, ...
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senechiano agg. – Del filosofo e scrittore lat. Lucio Anneo Sèneca (circa 4 a. C
65 d. C.), maestro di Nerone e autore di opere filosofico
-morali (Dialoghi, Lettere a Lucilio, ecc.) e drammatiche (9 tragedie): il pensiero, il moralismo, lo...
senega
sènega s. f. [dall’ingl. senega o seneca, e questo dal nome degli indiani Seneca (della confederazione irochese, ora stanziati in riserve nello stato di New York e nell’Ontario), che l’usavano come medicinale]. – Altro nome della poligala...