uno
Termine utilizzato (sia come sostantivo sia come aggettivo) in ambito logico per classificare l’elemento di un insieme o di una classe qualsiasi; in relazione alla serie dei numeri naturali, per [...] l’identità all’idea dell’uomo, e non la possibilità di definirne la sostanza in quanto «essere pensante e razionale» (Saggiosull’intellettoumano, 1690, II, 27, 8). Locke riconduce l’unità alla sensazione più che alla riflessione, nella quale essa è ...
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segno
Qualsiasi fatto, manifestazione, fenomeno da cui si possono trarre indizi, deduzioni, conoscenze.
La dottrina del segno nell’età antica
Le più antiche formulazioni della dottrina del s. risalgono [...] di un altro ente» (Ontologia, 1729, 952). La filosofia empiristica di Locke (cui si deve, nel suo Saggiosull’intellettoumano, 1690, l’introduzione del termine semiotica per indicare la teoria dei s.) non offre tanto nuove elaborazioni concettuali ...
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CECCHETTI, Raimondo
Giuseppe Pignatelli
Nacque a Oderzo (Treviso) il 26 febbr. 1703 da Giuseppe e da Paolina Mondini, originaria di Venezia. Dopo aver compiuto i primi studi nella città natale, li proseguì [...] del 30 agosto, in Epistolae nunc primum editae, pp. 3 s.) egli criticava come antireligioso il Saggiosull'intellettoumano del Locke, già tre anni dopo accoglieva spregiudicatamente (da buon conservatore) il motivo tipicamente illuministico dell ...
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BUONDELMONTI, Giuseppe Maria
Furio Diaz
Nacque a Firenze il 13 sett. 1713 da Francesco Giovacchino e da Maria Teresa Rinuccini, figlia del marchese Folco.
Il padre era cavaliere dell'Ordine di S. Stefano [...] B. compose poesie, che recitava nei consessi di cui era membro, e anche commenti sul Paradiso perduto di Milton, sul Saggiosull'intellettoumano di Locke (Lettere sopra lamisura e il calcolo dei piaceri e dei dolori, s.l. 1749) e su diversi articoli ...
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significato
Dal lat. significatus -us «senso, indizio». Il contenuto espressivo di parole, frasi, gesti e in genere di qualsiasi mezzo di comunicazione e di espressione. Il problema del s. attraversa [...] . nella Logica di Port-Royal (➔) (1662). Non diversamente, nell’Essay concerning human understanding (1690; trad. it. Saggiosull’intellettoumano) (➔), Locke sostenne la tesi secondo la quale la funzione delle parole è quella di essere contrassegno ...
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apparenza
La famiglia di termini ricollegabili alla nozione di apparenza (φαινόμενον; φαίνεσϑαι; ecc.), connessa a quella di «opinione» (δόξα) e contrapposta a «verità», è presente nei filosofi presocratici, [...] ci inganniamo sempre, anche nelle cose che ci appaiono più note» (I principi della filosofia, I, 5). Locke, nel Saggiosull’intellettoumano (➔) (1690; I, 2, 1) definisce in relazione all’a. la percezione dell’idea semplice: «è atomica e non contiene ...
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male
Nozione complementare a quella di bene (➔) che, al pari di questa, nella storia della filosofia è stata interpretata sia in senso oggettivo, sia in senso soggettivo. Nella concezione oggettiva o [...] la sua attitudine a produrre in noi piacere o dolore, nelle quali cose consiste la nostra felicità o infelicità» (Saggiosull’intellettoumano, II, 21, 43). L’ interpretazione del m. in termini soggettivistici verrà poi riproposta e sviluppata nella ...
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causa
Il concetto di causa (pertinente insieme all’ambito della scienza e a quello del pensare comune) ha significato correlativo a quello di effetto significando comunemente ciò da cui e per cui una [...] mossi i primi attacchi al concetto di c., anche mediante una riattualizzazione di motivi scettici. Già Locke, nel Saggiosull’intellettoumano (1690), constata che il «nome generale» di c. e quello di effetto scaturiscono dalle idee semplici ricevute ...
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massima
Nell’accezione generica, presente fin dall’antichità, giudizio, sia personale sia collettivo, proposto come norma generale o come regola di condotta, senza essere fondato su principi o dimostrazioni. [...] le bocche dei contendenti, ma non nella scoperta di verità» (12). In polemica con Locke, Leibniz nei Nuovi saggisull’intellettoumano (1705; Delle proposizioni denominate massime o assiomi, IV, 7) distingue assiomi e massime in merito sia al valore ...
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razionalismo
Termine utilizzato per designare indirizzi filosofici incentrati su teorie della realtà e del pensiero intesi, in quanto ‘razionali’ o ‘intelligibili’, come conoscibili in senso completo [...] e coniugato con il probabilismo e con l’apertura alle «materie di fatto», già presente, sulla scia delle tesi lockiane del Saggiosull’intellettoumano (➔), nella Logica di Port-Royal (➔) (nella parte IV). Viene anche coniugato con la più precisa ...
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saggio2
sàggio2 s. m. [lat. tardo exagium «peso, misura», der. di exigĕre nel senso di «pesare, esaminare»; il passaggio al sign. 4 è soprattutto dovuto alla partic. accezione acquistata da essai in Francia (spec. con gli Essais di Montaigne,...
ragione
ragióne s. f. [lat. ratio -onis (der. di ratus, part. pass. di reri «fissare, stabilire»), col sign. originario di «conto, conteggio»]. – 1. a. La facoltà di pensare, mettendo in rapporto i concetti e le loro enunciazioni, e insieme...