NUMIDIA
G. C. Susini
Provincia romana. Con questo nome fu designato, nell'ordinamento provinciale romano, il comando militare - affidato a un legato di nomina imperiale - con giurisdizione civile esercitata [...] autonoma per il territorio numidico, e precisamente dal 46 al 25 a. C.: ne era stato autore Cesare - e primo governatore Sallustio - dopo la vittoria di Tapso: tuttavia tale provincia non ebbe il nome di N., ma - limitata alla zona costiera di Hippo ...
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Scrittore greco (Cheronea, Beozia, 50 d. C. - ivi dopo il 120). Studiò ad Atene presso il platonico Ammonio, e dopo alcuni viaggi tornò nella sua città, donde però si allontanò ripetutamente per incarichi [...] le vite romane P. attinge quasi sempre direttamente agli storici o comunque a fonti di prima mano (Dionisio di Alicarnasso, Sallustio, Livio, Polibio, ecc.); le fonti delle vite greche sono in generale ancora biografie, anche se per lo più incerte ...
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L'Algeria è il settore medio dell'Atlante, di cui la Tunisia rappresenta il settore orientale e il Marocco il settore occidentale. Quindi i caratteri generali della sua struttura fisica si troveranno sotto [...] De bello Iug., CVIII), corrispondenza che potrebbe non esser solo di onomastica, ma anche di persone, nel senso che si tratti, in Sallustio, di un Dabar figlio di Masukrada e nipote di Dabar (anche presso i Berberi odierni vi è l'uso di far risorgere ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Elisabetta Bartoli
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Tutta la ricezione e la trasmissione dei testi classici in età altomedievale avviene [...] quello di Corbie, a cui sembrano risalire una prestigiosa copia del codice Puteanus di Livio e forse una di Sallustio. Bisogna in realtà riconoscere che “lo sforzo classicista è importante nella cultura carolingia, ma non ne rappresenta il carattere ...
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VETTORI, Pietro (Pier)
Giulio Reichenbach
Letterato, nato il 3 luglio 1499, da nobile e antica famiglia, a Firenze, dove mori il 19 dicembre 1585. Partecipò in gioventù alle vicende politiche della sua [...] della cultura umanistica latina nell'ellenismo. A lui erudito si debbono edizioni e commenti di Cicerone, di Terenzio, di Sallustio, di Aristotele, di Platone, di Eschilo, di Euripide, di Senofonte, di numerosissimi altri greci e latini; mentre ira ...
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Tribuno della plebe nel 120 a. C., propose la legge per il richiamo dall'esilio di P. Popilio Lenate bandito da C. Gracco, e fu per questo lodato da Cicerone (Brutus, 128). Fu, pare, tra il 121 e il 119, [...] fosse invece un suo figlio, tribuno nel 91. Cicerone (ll. c.) lo dice vir et acer et non indisertus, e Sallustio (Bell. Iug., 28) così lo giudica: in consule nostro multae bonaeque artes et animi et corporis erant, quas omnes avaritia praepediebat ...
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È deviazione di costrutto nel periodo o nella proposizione, rottura di filo logico nel discorso, espressione immediata del sentire e del pensare: onde un' idea che tutto prenda lo scrittore rimane come [...] non mancano, tuttavia, di simili costrutti, e di vivaci; specialmente in Properzio, ma anche in Lucrezio o Virgilio, in Sallustio o Tacito, e in Cicerone dialogatore ed epistolografo: eccezionali sono, naturalmente, in Cesare, l'uomo dell'ordine. Un ...
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VITICHINDO (Widukindo) di Corvey
Walter Holtzmann
Cronista sassone di ignota provenienza, entrato nel 941 nel monastero di Corvey, in cui redasse prima alcune vite di santi, non conservate. Rimane ignota [...] relativa del latino, testimone dell'alto grado della tradizione carolingia nelle scuole; ma talvolta le espressioni tolte da Sallustio e da Livio e usate a indicare condizioni politiche allora esistenti ne rendono difficile la comprensione.
L'ediz ...
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CASTELLANI, Vincenzo
Marco Palma
Nacque nel 1528 a Reforzate, non lontano da Fossombrone, ma gli piacque definirsi sempre fossombronese. In questa città, la cui storia fu a lungo oggetto dei suoi studi, [...] una vasta cultura classica e di una particolare sensibilità al problemi storici. A questi interessi puòricondursi l'edizione commentata di Sallustio pubblicata nel 1554 a Bologna con dedica al card. Giulio della Rovere.
L'esempio più chiaro dei gusti ...
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PORZIO, Camillo
Giuseppe Paladino
Nacque dal filosofo Simone Porta (v.) e da Porzia D'Anna a Napoli, in un anno imprecisato, ma posteriore al 1525, forse nel 1526 o '27. Studiò a Bologna e a Pisa, dove [...] dell'autore e lascia molto a desiderare per esattezza e calore. Migliore senza dubbio la Congiura, che il P. modellò specialmente su Sallustio; ma anche il racconto di essa riesce, al confronto coi documenti già noti al tempo in cui fu scritta e coi ...
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sallustiano
agg. [dal lat. Sallustianus]. – Di Sallustio, storico romano del I sec. a. C., o che è proprio, tipico del suo metodo, del suo stile: le opere s.; la prosa s.; la concisione sallustiana. In partic., orti s., grandiosa villa dell’antica...
punico
pùnico agg. e s. m. [dal lat. Punĭcus, agg. di Poeni «Cartaginesi»; cfr. gr. Φοίνικες «Fenici»] (pl. m. -ci). – Che si riferisce alla cultura sviluppatasi nelle colonie fenicie del Mediterraneo occidentale a partire dal VI sec. a. C....