Sacerdote, agricoltore, letterato (Siena 1677 - ivi 1760), autore, fra l'altro, di un famoso Discorso su la Maremma di Siena (scritto probab. nel 1737, pubbl. postumo, 1775) nel quale sosteneva la libertà del commercio e dell'industria e l'imposta unica sulla terra con ricchezza di argomentazioni non soltanto economiche ma soprattutto umane, particolarmente in rapporto all'amara vita dei maremmani. ...
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Tardo epitomatore latino (4º-5º sec. d. C.) delle Historiae di Sallustio; da lui dipende anche per la lingua, nello scarno trattato sulla guerra civile di Mario, assai utile per la ricostruzione dell'opera [...] di Sallustio. ...
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Grammatico latino (2º sec. d. C.), autore di commenti a Terenzio, Sallustio e Virgilio, fatti con buon senso critico, ricchi di note linguistiche ed esplicative, molto usati dai commentatori e interpreti [...] posteriori. Forse non è da identificare con questo l'A. a cui sono attribuite le Quaestiones Vergilianae grammaticae, anch'esse perdute ...
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GIUSTOLO, Pier Francesco (Pietro Francesco, Pierfrancesco)
Floriana Calitti
Nacque a Spoleto da Sallustio intorno alla metà del secolo XV, con molta probabilità tra il 1440 e il 1450, in una famiglia [...] annoverata al tempo tra le più importanti della città. Della sua giovinezza e della sua educazione non sappiamo nulla o quasi; pare certo soltanto che la vocazione alle lettere arrivasse in età matura ...
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Sofista del tempo di Adriano (n. 117 - m. 138 d. C.). Insegnò a Roma e tradusse in greco le storie di Sallustio. Di suo ci è giunta una raccolta di proverbî (epitome da Didimo e Lucilio di Tarso), che, [...] disposta originariamente per autori, fu nel Medioevo ordinata alfabeticamente e unita ad altre raccolte ...
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Filologo (Mondovì 1852 - Firenze 1929), prof. di letteratura latina nelle univ. di Palermo, Pavia, Firenze e Milano. Diede buoni commenti di Cesare e di Sallustio; si occupò di stilistica latina; compose [...] un manuale di Letteratura romana e uno di Mitologia classica. Negli ultimi anni si occupò anche di letteratura latina cristiana ...
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Letterato e notaio (Vicenza 1297 circa - ivi 1337). Insieme ad A. Mussato è un insigne rappresentante del primo umanesimo veneto. Compose una Historia, nella quale, abbandonando gli schemi cronachistici [...] medievali e modellando lo stile su Sallustio e Livio, tratta degli avvenimenti d'Italia dal 1250 al 1318. Scrisse anche un poema De Scaligerorum origine in 4 libri (1328-1329; un 5º è di dubbia attribuzione), dedicato a Cangrande, e altre poesie ...
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Discorso polemico concitato e violento, di accusa, di oltraggio, di rimprovero, contro persone o cose.
Come scrittura polemica, l’i. è già nota all’antichità classica; celebri le due orazioni contenute [...] in alcuni codici sallustiani, l’una contro Cicerone, attribuita a Sallustio e forse autentica, l’altra contro Sallustio, attribuita a Cicerone e comunemente ritenuta un falso di scuola (il titolo di invectiva per l’una e per l’altra orazione è ...
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Umanista (Ferrara o Cremona 1430 - ivi 1485), scolaro di Teodoro Gaza, prof. dal 1456 nello studio di Ferrara, fu a Bologna nel 1465-66. Scrisse in latino versi d'amore, orazioni, sette dialoghi. In volgare [...] lasciò una traduzione di Sallustio e una raccolta di Facezie (tra il 1466 e il 1471). Gli scritti del C., di scarso valore letterario, furono lodati dai contemporanei ma pressoché dimenticati dai posteri; restarono in grandissima parte inediti. ...
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sallustiano
agg. [dal lat. Sallustianus]. – Di Sallustio, storico romano del I sec. a. C., o che è proprio, tipico del suo metodo, del suo stile: le opere s.; la prosa s.; la concisione sallustiana. In partic., orti s., grandiosa villa dell’antica...
punico
pùnico agg. e s. m. [dal lat. Punĭcus, agg. di Poeni «Cartaginesi»; cfr. gr. Φοίνικες «Fenici»] (pl. m. -ci). – Che si riferisce alla cultura sviluppatasi nelle colonie fenicie del Mediterraneo occidentale a partire dal VI sec. a. C....