L'ETA MODERNA
Mario Caravale
I fermenti quattrocenteschi
La fine del concilio di Basilea può essere assunta come momento conclusivo di una lunga stagione della storia della Chiesa occidentale segnata [...] provinciali. La figura del vescovo tridentino trovò in s. CarloBorromeo, arcivescovo di Milano, il suo modello più completo. di Bahia nel 1551 e di un centro di catechesi a San Paolo nel 1554. Più consistenti furono i risultati della conversione ...
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Clemente XIII
Luigi Cajani
Anna Foa
Carlo Rezzonico nacque a Venezia il 7 marzo 1693 da Gian Battista e da Vittoria Barbarigo. La sua famiglia era originaria di Como: il ramo paterno si era trasferito [...] stesso affermare di voler prendere ad esempio s. CarloBorromeo e il proprio antenato Gregorio Barbarigo, che aveva correspondencia diplomática francesa, II, Córcega y Paraguay, Zaragoza-San Cristóbal 1996. È stata inoltre approfondita la ripresa ...
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Innocenzo X
Olivier Poncet
Giovanni Battista Pamphili nasce a Roma il 7 maggio 1574 da Camillo e da Flaminia del Bufalo.
Originaria di Gubbio, la famiglia Pamphili nel corso dei secc. XIV e XV divise [...] XVI secolo, dal tempo di Pio IV con CarloBorromeo, e soprattutto con Urbano VIII e il nipote Francesco Macioce, Roma 1990.
A. Roca de Amicis, L'opera di Borromini in San Giovanni in Laterano: gli anni della fabbrica (1646-1650), ivi 1995.
Velázquez ...
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ALBERIGO, Giuseppe (Pino)
Giovanni Miccoli
Nacque a Cuasso al Monte (Varese) il 21 gennaio 1926. Il padre, Giovanni Alberto, di famiglia poverissima, era maestro elementare. Aveva partecipato alla [...] l’impianto materiale del Centro, in alcuni locali di via San Vitale presi in affitto dall’Opera pia degli asili infantili, sue linee generali e insieme nell’esperienza di figure come CarloBorromeo, Gasparo Contarini e Caterina Vigri che, pur se ...
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ACQUAVIVA, Claudio
Mario Rosa
Nacque ad Atri il 14 sett. 1543 da Giovanni Antonio e da Isabella Spinelli. Rimasto giovanissimo, dopo la morte dei genitori, sotto la tutela del fratello maggiore Giovati [...] del quale era intervenuto, con impegno, CarloBorromeo.
Nell'ambito del contemporaneo processo di elaborazione del Direttorio, v. J. Iparraguirre, Historia de los ejercicios de San Ignacio, II, Bilbao-Roma 1955, passim, in particolare le pp. ...
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FILIPPO Neri, santo
Vittorio Frajese
Nacque a Firenze, nel quartiere di S. Pier Gattolini, il 21 luglio 1515, da ser Francesco di Filippo da Castelfranco e da Lucrezia da Mosciano.
Il padre esercitava [...] un soldo, si recò presso un lontano parente, Romolo, a San Germano (l'odierna Cassino), soggiornandovi poco tempo; quindi andò forme di reclutamento dell'oratorio, protetto e favorito ora da CarloBorromeo. Tra il 1562 e il 1563 i domenicani si ...
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Leone XI
Matteo Sanfilippo
Alessandro de' Medici nacque a Firenze il 2 giugno 1536 in un ramo collaterale di quella famiglia. Era infatti figlio di Ottavio di Lorenzo de' Medici e Francesca di Jacopo [...] che difendeva, come gli fece notare nel 1582 CarloBorromeo. Tuttavia ancora nel 1583 Gregorio XIII gli disse sua carriera italiana. Sulla sua permanenza romana, v. A. Cistellini, San Filippo Neri e la sua patria, "Rivista di Storia della Chiesa ...
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FERRARI, Andrea
Giuseppe Pignatelli
Nacque a Lalatta di Palanzano (Parma) il 13 ag. 1850, primogenito dei quattro figli di Giuseppe e di Maddalena Longarini. La famiglia Ferrari apparteneva al ceto [...] parrocchia extraurbana di Mariano di Parma (allora frazione di San Lazzaro). Vi rimase qualche mese, poi dal luglio venne sarebbe ispirato alla pastorale di s. CarloBorromeo (aveva assunto il nome di Andrea Carlo) e fece una professione di fedeltà ...
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ALTEMPS, Marco Sittico
Boris Ulianich
Nacque nel castello di Hohenems (da cui il nome di famiglia, che fu italianizzato in Alta Emps trasformandosi poi in Altemps) il 19 ag. 1533. Suo padre Wolfgang [...] nov. 1583 e vi morì il 26 luglio 1619.
Nominato cavaliere di San Jago dal re di Spagna forse agli inizi del 1560, il 23 marzo , avvicinamento - forse sotto l'influsso del cardinale CarloBorromeo e attraverso le sofferenze della sua lunga malattia - ...
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La predicazione è stata lo strumento di comunicazione di massa che più a lungo e capillarmente ha operato in Europa e in Italia, importante sia come veicolo di conoscenza religiosa e orientamento morale, [...] artisti della parola, tanto che ne nascono preoccupazioni di una predica fine a sé stessa, di esibizione letteraria. CarloBorromeo, nel 1573, emana istruzioni perché l’omiletica non ecceda in sfarzo retorico e si preoccupa di contenere «uno stile ...
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