Scrittore greco (Corfù 1872 - ivi 1923), autore di romanzi (Κατάδικος "Il condannato", 1918; Ζωὴ καὶ ϑάνατος τοῦ Καραβέλα "Vita e morte di Karavèlas", 1920; Οἱ σκλάβοι στὰ δεσμά τους "Schiavi nei loro [...] ceppi", 1922), il cui verismo si anima d'idealità socialiste; tradusse dalle principali lingue europee moderne, dal latino e dal sanscrito. ...
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Ardāy Vīrāz Nāmag Opera in prosa («Libro del giusto Vīrāz»), scritta in medio-persiano, la cui ultima redazione, l’unica giunta fino a noi, risale ai sec. 9°-10° d.C. Appartiene al genere di visioni del [...] antiche e medievali, orientali e occidentali. La sua fortuna è testimoniata dalle traduzioni complete in persiano, in sanscrito e da quelle parziali in lingue europee. Attraverso l’influsso esercitato sulla tradizione islamica, avrebbe costituito una ...
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Orientalista (Parma 1849 - Torino 1920), prof. di persiano (dal 1885), poi (dal 1899) di filologia indo-iranica nell'univ. di Torino. Diede la versione integrale in versi dello Shāhnāme "Libro dei Re" [...] iranico (Storia della poesia persiana, 2 voll., 1894). Si occupò anche, con facile ed elegante vena di traduttore, di sanscrito, siriaco, arabo, antico tedesco, greco. Tra le numerosissime opere, interessanti le sue Memorie d'un letterato che non fu ...
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re-Hind Appellativo con cui è noto il letterato indiano Rāja Śiva Prasād (n. 1823 - m. 1895). Attivo sostenitore dell'uso del hindī (contro i fautori dell'urdù), scrisse opere di carattere pedagogico che [...] scuola primaria. Difese, inoltre, l'uso di una lingua colloquiale, accogliendo nel lessico termini dal persiano e dal sanscrito che riteneva ormai acquisiti nel patrimonio di una lingua viva. Nel 1845 fondò il periodico Banāras Akhbār "Giornale di ...
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Poeta lirico indiano del 7º o 8º sec. d. C., autore di una breve opera poetica intitolata Amaruśataka ("Centuria di Amaru"), che è una raccolta di strofe il cui numero varia secondo i manoscritti, pure [...] scostandosi di poco dal centinaio. Ogni strofa è un raffinato quadretto di scene o situazioni amorose, e l'autore, largamente esaltato dalla critica indiana, è ritenuto il più famoso rappresentante della poesia erotica in sanscrito. ...
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PIZZI, Italo
Carmela Mastrangelo
PIZZI, Italo. – Secondogenito di numerosa famiglia di nobiltà decaduta, nacque a Parma il 30 novembre 1849 da Agostino, disegnatore per opere d’architettura, e Maria [...] fu ciarlatano (composta tra il 1916 e il 1918); fra le traduzioni sono ancora da segnalare un’antologia di brani da sanscrito, persiano, arabo e siriaco (Fiori d’Oriente, Milano 1906), una selezione di passi dall’Avesta (Milano 1916) e la versione ...
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KERBAKER, Michele
Giuliano Boccali
Nacque a Torino il 10 sett. 1835. Con la morte precoce della madre e le seconde nozze del padre il ragazzo fu affidato a uno zio sacerdote; grazie a una borsa di studio [...] di L. Settembrini e B. Spaventa, professore di storia comparata delle lingue classiche e neolatine e incaricato dell'insegnamento del sanscrito nell'ateneo partenopeo.
A Napoli, dove trascorrerà l'intera vita e dove dirigerà a lungo anche l'Istituto ...
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Poeta romeno (Hordău, Transilvania, 1866 - Bucarest 1918). Esordì giovanissimo con leggende e ballate di argomento popolare e storico che pubblicò nella raccolta Balade, şi idile ("Ballate e idillî", 1893), [...] cultura e di un accurato lavoro di lima. Alcune delle sue romanze e dei suoi "canti" furono musicati. Tradusse dal sanscrito, dal latino, dal tedesco e dall'italiano; la versione di maggior valore poetico è quella, incompleta, della Divina Commedia ...
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Indiane, letterature
Giuliano Boccali
Le prospettive di studio e gli studi sulle l. i. sono soggetti da almeno tre decenni a un processo di revisione profonda e, d'altra parte, di completamento sul [...] fra le diverse esperienze regionali e il modello - schiacciante ma in realtà non dovunque univoco - della letteratura in sanscrito e della sua estetica, o meglio delle estetiche e delle stilistiche diverse che la improntano nelle diverse grandi aree ...
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Pañcatantra L’opera più importante della letteratura narrativa indiana (dal sanscr. «i cinque libri» o «le cinque dottrine»); risalente al 4° e 6° sec. d.C., è attribuita dalla tradizione a Viṣṇuśarman. [...] protagonisti), esempi, considerazioni, sentenze che un dotto brahmano espone ai tre giovani figli di un re, ha per scopo primario l’insegnamento delle norme della politica e della morale comune e per scopo secondario l’insegnamento del sanscrito. ...
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sanscrito
sànscrito agg. e s. m. [dal sanscr. saṃskṛta- propr. «perfetto, elaborato (grammaticalmente)», cfr. saṃskāra-, «sistemazione, regola (grammaticale)», comp. di sam- «con» e kar- «fare»]. – Denominazione di una lingua indoaria che...
vedico
vèdico agg. [der. di veda] (pl. m. -ci). – Del veda, proprio del veda; che concerne il veda o ne è costituito ed espresso: la letteratura v., i testi v., il «corpus» v.; la lingua v., o, come s. m., il vedico, la lingua in cui è redatto...