GIACOMINI TEBALDUCCI MALESPINI, Lorenzo
Anna Siekiera
Nacque ad Ancona il 29 febbr. 1552 da Jacopo di Lorenzo e da Elisabetta di Filippo Gondi. Per ragioni ereditarie i Giacomini avevano unito al cognome [...] Gozze, Marino e Giugno Bobali, Domenico Ragnina).
Gli affari non lo distolsero del tutto dai suoi interessi culturali e dalle tutti i settori del sapere. In due lettere a Scipione Bargagli espone la sua idea classicistica di lingua e parla dell ...
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FORTUNIO, Giovanni Francesco
Gino Pistilli
Nacque probabilmente a Pordenone nel decennio 1460-70.
Il luogo di nascita non è sicuro, perché se in documenti d'archivio di area triestina è chiaramente [...] sapere dove fosse in questi anni. Storici anconetani però lo dicono fratello di un Matteo Fortunio che nel 1513, al comando di 600 zaratini, mosse in difesa di una prima redazione, chiedendo loro di leggerla ma dinon farla vedere in giro "perché ...
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DRAGO (Dracco, Dracon), Luigi Onorato
Elisa Mongiano
Di famiglia nizzarda, oriunda della Provenza, nacque a Sospello (Nizza) nel 1512. Compì studi giuridici, conseguendo il dottorato in diritto civile [...] e il Debenedetti, 1911, p. 30), condotta su di un solo ms., forse dinon agevole lettura, anche se le mende che il D. attribuisce regole rinduto, quanto ho havisato fusse di bisogno per sapere le compositioni degli antichi poeti provenzali ...
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UMANISTA O UMANISTICO?
Entrambe le forme sono corrette, con una distinzione di significato.
• Umanista, che deriva al latino rinascimentale humanistam ‘insegnante di humanae litterae, cioè lettere classiche’, [...] tramite il suffisso -ico, indica tutto ciò che è relativo all’Umanesimo o agli umanisti, e per estensione alla letteratura e all’arte in genere
Sto studiando la letteratura umanistica
Il sapere umanistico non si contrappone a quello scientifico. ...
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Filologo e critico letterario italiano (Lizzano in Belvedere 1924 - Bologna 2014). Indagatore inquieto e acuto dell'opera letteraria (Petrarca, Alfieri, Machiavelli, Tasso, ecc.) nelle sue radici culturali, [...] piani retorico ed esistenziale), R. ha dato coerente e convincente esempio di un metodo di lavoro, di una critica volta a considerare più «la storia entro l'opera d'arte che non l'opera d'arte nella storia». Ha notevolmente allargato i territori del ...
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Linguistica
In grammatica, verbi i., quelli che sono adoperati soltanto nella terza forma del singolare e sono privi di un soggetto determinato, come sono in genere i verbi indicanti fenomeni meteorologici [...] si dice forma o costruzione i. di un verbo quella in cui non c’è l’espressione di un soggetto personale e determinato (anche si dice, si credette, s’è fatto tardi, non si può mai sapere ecc.), oppure il soggetto è costituito da un’intera ...
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GRAMMATICA GENERATIVA
Giulio Lepschy
. La g. g. (di cui la g. trasformazionale è il tipo più importante) costituisce la maggiore novità nella linguistica teorica contemporanea. È stata ideata e costruita [...] , ma anche a ciò che egli deve sapere, anche se non se ne rende conto, per potersi servire della lingua. Analogamente, possiamo dire che l'aritmetica non mira a descrivere una serie di operazioni effettivamente compiute, ma a specificare le ...
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LINGUAGGI SETTORIALI
Claudio Giovanardi
Con l. s. s'intende una varietà funzionale della lingua comune utilizzata da determinati gruppi socioprofessionali per esprimere e comunicare contenuti, nozioni, [...] progresso delle teorie, la continua riorganizzazione del sapere obbligano tuttavia a incessanti ridefinizioni sia delle discipline uso di dislocazioni sintattiche e di collegamenti interfrasali ricorrenti, meccanismi di anafora e di parafrasi. Non va ...
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LESSICOLOGIA
Mario Alinei
. Differenziatasi dalla lessicografia nel corso di questo secolo, la l. si è sviluppata soprattutto come studio della struttura e della storia del lessico, in opposizione alla [...] , il vocabolario strutturale non cesserà d'interessare filosofi e studiosi (come da ultimo N. Licciardello in Italia), che nella sua realizzazione cercheranno la prova della possibilità di ridurre tutto il sapere ad alcuni concetti primitivi ...
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VERNER, Karl Adolf
Vittore Pisani
Glottologo danese, nato ad Aarhus (Jütland) il 7 marzo 1846 da padre tedesco, morto a Copenaghen il 5 novembre 1896. Nel 1864 passò all'università di Copenaghen, dove [...] , nel 1888 professore straordinario di slavistica all'università di Copenaghen.
La profonda modestia e una specie di orrore per la pubblicità, fecero sì che il V. ben poco pubblicasse, malgrado la profondità del sapere e la genialità delle vedute ...
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sapere2
sapére2 (ant. o dial. savére) v. tr. [lat. volg. *sapēre, per il lat. class. sapĕre «aver sapore; esser saggio, capire», che in epoca tarda ha sostituito nel sign. il lat. class. e letter. scire] (pres. indic. so 〈sò〉 [radd. sint.;...
saputo
agg. [part. pass. di sapere]. – 1. letter. a. Che sa, che è informato di quanto è avvenuto o avviene: fare s. qualcuno, fargli sapere, informarlo di qualche cosa. b. Che ha esperienza e conoscenza, sia in genere sia in una determinata...