L’espressione lingua colloquiale indica il complesso di usi linguistici che si manifestano primariamente, ma non esclusivamente, quando si parla in situazioni naturali e spontanee e in contesti informali; [...] (esclusi gli usi ausiliari): essere, fare, dire, andare, avere, sapere, vedere, stare, dare, mettere, capire, venire, sentire; tra gli caffè, mettere su famiglia, stare su («non deprimersi / non cadere»).
L’uso di lessemi generici e vaghi, come s’è ...
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In generale, un linguaggio settoriale è il modo di esprimersi (parole, espressioni, termini tecnici, ecc.) proprio di un ambito specialistico, in particolare (ma non soltanto) di natura tecnica o scientifica. [...] come rappresentazione mentale di sistemi disapere (Lundquist & Jarvella 2000). In tale prospettiva appare evidente che gli ostacoli comunicativi, ricondotti in molta critica linguistica all’uso di tecnicismi non adeguatamente spiegati da ...
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I verbi di movimento (o di moto) esprimono in vari modi il cambiamento di posizione di un’entità da un punto a un altro nello spazio o, figuratamente, nel tempo.
Darne una definizione precisa non è facile, [...] (Ginzburg 1961: 25)
(7) da Firenze va in macchina, va in auto (LIP 1993: FC 5)
(8) nonsapevo […] che la vita potesse andare di corsa (Ginzburg 1961: 1059)
Andare è anche figuratamente usato per esprimere il trascorrere del tempo e lo svolgersi ...
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L’impiego e la crescente diffusione della rete telematica Internet ha portato effetti importanti anche sugli usi linguistici dei suoi utilizzatori (detti talvolta, scherzosamente, internauti).
Nel trattare [...] informazioni e del sapere [...] tende a diventare velocità di elaborazione e del consumo di conoscenze (tendenza all è quello di catturare l’attenzione di un lettore spesso frettoloso e distratto, che non legge quasi mai il contenuto di una schermata ...
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alfabeto
Francesco De Renzo
Comunicare facilmente e con rapidità
L'alfabeto consiste in una serie di segni grafici, le lettere, che usiamo per rappresentare in forma scritta le parole e i suoni di una [...] per la diffusione della scrittura e quindi del sapere in generale. L'importanza dell'alfabeto è tale che esso è diventato sinonimo di conoscenza, e non conoscerlo sinonimo di ignoranza. Molte espressioni linguistiche ricordano questi aspetti: "tizio ...
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I verbi fraseologici sono verbi (come mettersi, stare, andare, cominciare, continuare, finire) che, combinati con un altro verbo di modo non finito (il verbo lessicale o nucleare) con l’interposizione [...] rispettivamente mettersi a dormire e smettere di bollire:
(2) quando mi misi a dormire quella notte, sapevo che l’indomani, ... (Fenoglio, mi viene da piangere, ma anche mi viene di darti un ceffone).
Nondi rado, invece, la costruzione andare a + ...
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Leonardo (Vinci 1452 - Amboise 1519), è una delle figure più note nella storia della civiltà umana: il suo nome è, per antonomasia, sinonimo di genio, non solo in italiano, ma in molte altre lingue del [...] e nodale dell’esposizione di Leonardo è infatti il disegno, di cui non si può non tener conto nel descrivere Cultura e sapere dei tecnici nel Rinascimento, in Piero della Francesca tra arte e scienza. Atti del Convegno internazionale di studi (Arezzo ...
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Si definisce terminologia l’insieme dei termini e delle espressioni che designano i concetti e gli oggetti di un particolare settore del sapere o di una attività e professione umana (Marello 1995: 719) [...] -scientifici ed economico-giuridici, nei quali la precisione terminologica non ha solo importanza epistemologica per la trasmissione del sapere, ma anche risvolti normativi e legislativi di rilievo, a livello sia nazionale sia internazionale. La ...
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Teoria linguistica che concepisce la grammatica (grammatica generativa) come un insieme finito di regole in grado di generare tutte le infinite frasi di una lingua che abbiano carattere di grammaticalità.
Prime [...] e le si verifica con i dati, con un ribaltamento di impostazione che non può non incidere sui dati stessi. La capacità di produrre e capire un numero indefinito di frasi nuove fa parte del sapere linguistico dei parlanti, definito da Chomsky con il ...
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sociolinguistica Settore della linguistica che studia i fenomeni linguistici in specifico rapporto con le diverse situazioni sociali.
F. de Saussure fu il primo ad attribuire un posto centrale al carattere [...] ).
La s. parte dalla constatazione che non il monolinguismo, ma la diglossia, termine coniato prendano atti quali domandare (per sapere, o per ottenere), ringraziare, , come quelli di E. Goffman, di comportamenti istituzionalizzati di un membro della ...
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sapere2
sapére2 (ant. o dial. savére) v. tr. [lat. volg. *sapēre, per il lat. class. sapĕre «aver sapore; esser saggio, capire», che in epoca tarda ha sostituito nel sign. il lat. class. e letter. scire] (pres. indic. so 〈sò〉 [radd. sint.;...
saputo
agg. [part. pass. di sapere]. – 1. letter. a. Che sa, che è informato di quanto è avvenuto o avviene: fare s. qualcuno, fargli sapere, informarlo di qualche cosa. b. Che ha esperienza e conoscenza, sia in genere sia in una determinata...