In filosofia, l’assunzione congiunta della tesi che un enunciato ha significato se, e solo se, è possibile la sua verificazione, e della tesi che il significato di un enunciato è il metodo della sua verificazione. [...] . Nel Tractatus logico-philosophicus il p. di verificazione non compare esplicitamente: la formulazione che più gli si avvicina si trova là dove si afferma che «comprendere una proposizione vuol dire sapere che accada se essa è vera» (Tractatus ...
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Filosofo della scienza (Vienna 1902 - Croydon 1994). Tra i maggiori filosofi della scienza del sec. 20º, ha esercitato grande influenza per la sua concezione fallibilistica della conoscenza e del metodo [...] sulla base di un'asimmetria tra verificazione e falsificazione, per la quale un numero per quanto elevato di conferme non è mai è per P. espressione del carattere mai definitivo del sapere scientifico, ma al tempo stesso garanzia della crescita ...
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Scienza cognitiva
Antonio Rainone
Con la locuzione scienza cognitiva, dalla fine degli anni Settanta, si è soliti designare l'insieme delle discipline che hanno per oggetto lo studio dei processi cognitivi [...] e A. Whitehead abbia fornito senz'altro modelli inferenziali di grande stimolo, non solo per l'epistemologia neopositivistica ma anche per la e dei cosiddetti atteggiamenti proposizionali (credere, sapere, sperare ecc.), il che pone il suo ...
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Intenzionalità
Giuseppe Mininni
Il concetto di intenzionalità può essere compreso secondo molteplici percorsi (Lyons 1995), accomunati, però, da uno spostamento di senso che va dal concreto all'astratto [...] annoda problematiche di natura epistemologica e metodologica sulla consistenza della psicologia come sapere scientifico sull , occorre che ci si diano degli oggetti: non può esserci coscienza senza che qualcosa la informi di sé. Gli atti, o i modi, in ...
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Viano, Carlo Augusto
Antonio Rainone
Storico della filosofia, nato ad Aosta il 10 luglio 1929. Formatosi alla scuola di N. Abbagnano (con cui si laureò nel 1952) nell'università di Torino, insegna storia [...] ha poi dedicato all'empirismo moderno, occupandosi in particolare di Locke (da segnalare, al proposito, la sua cura di alcuni inediti lockiani). Dell'opera di Locke ha messo in evidenza non solo gli aspetti gnoseologici e il loro rapporto con la ...
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Umanista, medico e filosofo (n. Verona 1476 0 1478 - m. Incaffi 1553). Studiò a Padova con Giovanni Aquila, Gabriele Zerbo, Pietro Trampolino e con Girolamo e Marcantonio della Torre. Negli anni [...] produzione poetica, particolarmente apprezzata dai contemporanei che non esitarono a considerarlo, come scrisse Benedetto Varchi, l'acutezza della riflessione di F. su tematiche d'attualità come la tensione tra sapere filosofico e attività ...
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Scienza greco-romana. Aristotele
Enrico Berti
Aristotele
Il ritorno al naturalismo presocratico nelle opere perdute
L'originalità di Aristotele rispetto a Platone nel modo di concepire quell'indagine [...] che questi sia stato il primo filosofo che si propose di realizzare una specie di enciclopedia del sapere, riunendo in un unico sistema, di ricerche se non sempre di dimostrazioni, quasi tutto lo scibile allora posseduto.
Quanto alla diffusione ...
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Il Rinascimento. Magia e astrologia
Germana Ernst
Magia e astrologia
Il sapere magico e astrologico
All'inizio del 1586 la Bolla Coeli et terrae di Sisto V proclamava solennemente che l'uomo non può [...] naturali per trasformarle e utilizzarle. Si vedrà in seguito come una tale concezione delle finalità operative di un saperenon più solamente astratto e contemplativo sembri per certi aspetti preludere alla concezione moderna della scienza intesa ...
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Scienza greco-romana. Nascita delle scienze e relazioni tra discipline
Giuseppe Cambiano
Nascita delle scienze e relazioni tra discipline
Sapere globale e distinzioni tra discipline
Nella Grecia antica, [...] alla scoperta del meglio (DK 21 B 15). Nel caso di Pitagora, secondo Eraclito, non si sarebbe trattato di un saperedi origine divina; egli assimilava la poulymathíē di Pitagora a una sapienza (sophía) apparente, costruita da Pitagora attraverso ...
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La Rivoluzione scientifica: i domini della conoscenza. L'aristotelismo e le sue alternative
John A. Schuster
L'aristotelismo e le sue alternative
L'organizzazione della conoscenza all'inizio della [...] essere fatta rientrare in ciò che si è detto a riguardo dei cambiamenti nell'organizzazione del sapere. Anzitutto, la meccanica di Galilei non fu una versione più semplice della fisica in seguito introdotta da Newton, quanto, piuttosto, un esempio ...
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sapere2
sapére2 (ant. o dial. savére) v. tr. [lat. volg. *sapēre, per il lat. class. sapĕre «aver sapore; esser saggio, capire», che in epoca tarda ha sostituito nel sign. il lat. class. e letter. scire] (pres. indic. so 〈sò〉 [radd. sint.;...
saputo
agg. [part. pass. di sapere]. – 1. letter. a. Che sa, che è informato di quanto è avvenuto o avviene: fare s. qualcuno, fargli sapere, informarlo di qualche cosa. b. Che ha esperienza e conoscenza, sia in genere sia in una determinata...