Il contesto può essere definito in generale come l’insieme di circostanze in cui si verifica un atto comunicativo. Tali circostanze possono essere linguistiche o extra-linguistiche. Per riferirsi alle [...] di un’opera o alla messa in atto della pena di morte.
(c) Il contesto contribuisce anche a completare il significato di un enunciato. Per sapere causa per definire l’atto di produzione / interpretazione linguistica non coincide con la realtà concreta ...
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Il vocativo è un elemento nominale (1) o più raramente pronominale (2) che serve a richiamare l’attenzione di un destinatario rivolgendogli la parola, e a identificarlo selezionandolo fra diversi possibili [...] 19) Il vostro compagno ha ingerito del veleno […] vorremmo sapere se qualcuno di voi lo ha visto mangiare qualcosa […]. Lei signorina Sabelli dal pubblico al protagonista evidentemente non proprio brillante di un numero di magia da avanspettacolo:
(23 ...
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La sonorizzazione è un fenomeno fonetico-fonologico per cui un suono (tecnicamente, un fono) sordo, a contatto con consonante sonora o in posizione intervocalica, diventa sonoro (➔ fonetica articolatoria, [...] lo stesso processo di /s/, sonorizzandosi nei dialetti dell’Italia settentrionale ma non in quelli go] e [aˈmiːgo] per medico e amico; e a Tito [saˈve] e [ˈraːva] per sapere e rapa, [mariˈðaːða] e [ˈpreːviðu] per maritata e prete, [ˈstɔːmuɣu] e ...
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L’infinito sostantivato (detto anche, meno spesso, infinito nominale), secondo la definizione tradizionale è l’➔infinito introdotto da un determinante e accompagnato dai tipici elementi di un ➔ sintagma [...] dovere, il potere, il sapere, il volere). Il fatto che questi infiniti possano comparire al plurale (gli esseri, i doveri, ecc.) suggerisce che si tratta di veri nomi. Va peraltro notato che alcuni infiniti sostantivati non ammettono il plurale: il ...
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È detto imperfetto storico (o imperfetto narrativo) l’➔imperfetto indicativo usato in un contesto che richiederebbe l’uso di un tempo perfettivo (➔ aspetto), come il ➔ passato remoto. Il brano seguente, [...] , ne fornisce un esempio:
(1) Nel giugno 2009 venivo chiamato dal dottor Turatto per dirmi di lasciare i locali dove avevo l’ufficio. Precisava che nonsapeva chi fossi e cosa facessi, e nello spiegargli cosa facevo o, ancor meglio, cosa avevo fatto ...
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Il termine itangliano è stato coniato, sulla scia dell’antecedente franglais (lo spanglish era di là da venire), per indicare un italiano fortemente influenzato dall’inglese e, soprattutto, caratterizzato [...] non l’«aspetto», essi disegnano capi fashion, non «alla moda», e definiscono trend, non «tendenze».
È più complesso di quanto non itang’liano, ovvero le 400 parole inglesi che deve sapere chi vuole fare carriera, Milano, Rizzoli.
Frenguelli, Gianluca ...
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Strutturalismo
GGiulio C. Lepschy
di Giulio C. Lepschy
Strutturalismo
SOMMARIO:
1. Introduzione. 2. Saussure: a) sincronia e diacronia; b) lingua e parole; c) sintagmatica e paradigmatica; d) significante [...] il fatto è che, per quanto lo studio di tale storia possa essere stimolante o interessante per altri rispetti, esso è non pertinente (a parte singoli particolari tecnici, per cui può essere necessario sapere se e quando certe mosse siano state fatte ...
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LINGUE, REGNO DI GERMANIA
EElda Morlicchio
Il periodo compreso tra il 1170 e il 1250 è indicato nella storia linguistica tedesca come '(alto) tedesco medio classico' o '(alto) tedesco medio cortese'. [...] sapere e degli strumenti della sua trasmissione erano stati i religiosi che operavano nei centri monastici. Questi ultimi mantennero ancora per lungo tempo la loro funzione di luoghi di (v.), poeta di professione di origini non nobili. Dopo la ...
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Scienza indiana: periodo vedico. L'analisi linguistica come paradigma della scienza vedica
George Cardona
L'analisi linguistica come paradigma della scienza vedica
'Śikṣā' ('fonetica')
Ai Veda sono [...] , perché una persona ignorante è gelosa del sapere altrui. Si può, tuttavia, impartire questo insegnamento persino a chi non conosca la grammatica, a condizione che abbia la volontà di studiare e sia capace di apprendere, grazie a un'innata vivacità ...
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significato Il contenuto espressivo di qualsiasi mezzo di comunicazione (parole o frasi, gesti, segni grafici ecc.).
In linguistica, ciò che si vuol dire pronunciando una frase o una parola, il messaggio [...] , wizzen (che si è sostituito a list) e kunst hanno perduto il riferimento di classe, ed esprimono il primo il sapere «tecnico», il secondo quello «artistico», mentre wisheit non li riassume più e indica la «saggezza» mistico-religiosa.
È però L ...
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sapere2
sapére2 (ant. o dial. savére) v. tr. [lat. volg. *sapēre, per il lat. class. sapĕre «aver sapore; esser saggio, capire», che in epoca tarda ha sostituito nel sign. il lat. class. e letter. scire] (pres. indic. so 〈sò〉 [radd. sint.;...
saputo
agg. [part. pass. di sapere]. – 1. letter. a. Che sa, che è informato di quanto è avvenuto o avviene: fare s. qualcuno, fargli sapere, informarlo di qualche cosa. b. Che ha esperienza e conoscenza, sia in genere sia in una determinata...