L'archeologia delle pratiche funerarie. Mondo greco
Giulia Rocco
Le aree, le sepolture, i corredi e i riti
Dati archeologici e fonti letterarie permettono di ricostruire nelle linee generali lo svolgimento [...] o a cista, costituite da lastre di calcare connesse tra loro (tombe a cella), al cui interno può trovare talvolta posto il sarcofago di terracotta o pietra. A Cuma, Posidonia, Taranto e Camarina a partire dalla fine del VI sec. a.C. il defunto è ...
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(gr. Τάναγρα) Centro della Beozia (Grecia), a E di Tebe, sul luogo dell’antica città omonima che raggiunse il massimo sviluppo in epoca ellenistica e romana. Il periodo miceneo è testimoniato dalle ricche [...] necropoli rinvenute nei dintorni della città, caratterizzate dall’uso, raro sul continente, di deporre il defunto in grandi sarcofagi (larnàkes) di terracotta, decorati sui lati con grandi scene figurate. Già nel sec. 5° a.C. fu una delle città più ...
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L'archeologia delle pratiche funerarie. Mondo romano
Nadia Agnoli
Le aree, le sepolture, i corredi e i riti
Fonti scritte e testimonianze archeologiche concorrono a ricostruire in modo soddisfacente [...] Con la diffusione dell'inumazione, agli inizi del II sec. d.C., si afferma la produzione su larga scala di sarcofagi marmorei, che peraltro erano già presenti nella tradizione funeraria romana fin dal periodo augusteo, ma in un numero limitato di ...
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(lat. Brigetio) Antica città dell’Illirico nella Pannonia superiore (dopo il 215 d.C. passò a quella inferiore), sulla riva destra del Danubio presso l’od. Szőny.
I Romani ne fecero una fortezza e vi stanziarono [...] cinta di mura a SO si è scavato un santuario di Giove Dolicheno del 3° sec. d.C. Un doppio acquedotto adduceva l’acqua dalla regione di Tata. Rinvenuti sarcofagi locali, un busto argenteo di Treboniano Gallo; segnalata l’esistenza di un anfiteatro. ...
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Amay
A. Wankenne
(lat. Amanium)
Cittadina del Belgio a O di Liegi, sorta sul sito di un vicus romano, stazione per il cambio di cavalli sulla strada che varca la Mosa e, muovendo da Arlon, raggiunge [...] riacquistò una certa agiatezza. Una parte dell'insediamento è occupato da un cimitero franco, del quale rimangono fra l'altro alcuni sarcofagi in pietra. La collegiata di A., dedicata per tradizione a s. Giorgio e a s. Oda, sorge su fondamenta romane ...
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L'archeologia delle pratiche funerarie. Periodo tardoantico e medievale e mondo bizantino
Francesca Romana Stasolla
Vincenzo Fiocchi Nicolai
Le aree e le tipologie sepolcrali
di Francesca Romana Stasolla
Le [...] Flaminia, vicino a Roma, prevedeva una camera mortuaria (3,15 × 2,2 m) rivestita di tufo e mattoni, che ospitava un sarcofago in mattoni foderato di lastre marmoree e coperto da una lastra sempre di marmo, che a sua volta doveva essere sormontata ...
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Comune della prov. di Siena (58,1 km2 con 8889 ab. nel 2008), al margine della Valdichiana.
Fiorente città della dodecapoli etrusca (Chamars; lat. Clusium), abitata già nell’età del Bronzo finale, vi è [...] Museo archeologico), una serie di canopi (7°-6° sec. a.C.), statue funerarie, e cippi in pietra tenera con rilievi figurati, sarcofagi e urne di produzione locale. La scoperta di una fornace ha confermato anche la produzione di una ceramica locale a ...
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L'archeologia delle pratiche funerarie. Mondo egeo
Luigi Caliò
Le aree, le sepolture, i corredi e i riti
Nel Neolitico aceramico e nel Neolitico antico in Egeo, come in Oriente ed in Europa, il defunto [...] e tombe a camera multiple dell'EM III - ET I esistono a Creta a partire dal MT II. L'uso dei sarcofagi di legno riprende nelle diverse necropoli e si diffonde il tipo della "tomba del Guerriero", conosciuto principalmente intorno a Cnosso, ma ...
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Antica popolazione d'Italia, insediata soprattutto nelle odierne regioni di Toscana, Lazio e Umbria settentrionali (fig. 1), ma con alcune propaggini anche in Campania, Emilia-Romagna e Lombardia.
Sull’origine [...] 6° sec.), età di massimo splendore dell’arte etrusca, appartengono le arche e i cippi chiusini in pietra e i sarcofagi ceretani in terracotta. Nei primi, l’influsso formale ionico (rilievo pittorico) si unisce a soggetti di carattere prettamente ...
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sarcofago
sarcòfago s. m. [dal lat. sarcophăgus, e questo dal gr. σαρκοϕάγος, propr. «che mangia, che consuma la carne, carnivoro» (comp. di σάρξ σαρκός «carne» e -ϕάγος «-fago»), in origine agg., riferito a una pietra calcarea che consumava...
libro s. m. [dal lat. liber -bri, che indicava originariamente la parte interna della corteccia che in certe piante assume aspetto di lamina e che, disseccata, era usata in età antichissima come materia scrittoria; di qui il sign. divenuto poi...