Attore tedesco (Dillingenan der Donau 1924 - Aachen 1991); nella compagnia dello Städtebundtheater di Tubinga, nel 1948-50 fece parte del Landestheater di Hannover, dove colse i primi successi (Hamlet; [...] Parigi ottenendo così prestigio internazionale (Die Dreigroschenoper di Brecht; Faust di Goethe; Der Teufel und der liebe Gott di Sartre). Nel cinema dal 1957, interpretò: Nachts, wenn der Teufel kam (Ordine segreto del III Reich, 1957); Il generale ...
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La poesia
Giorgio Manacorda
Aisthánomai
«Che cos’è la poesia». Domanda – o risposta – impossibile come poche altre; nessuno, infatti, è mai riuscito a dare una definizione soddisfacente, forse perché [...] , sfuggente, forse addirittura precategoriale, come la poesia. Non per caso il secondo dopoguerra si apre sulla domanda di Jean-Paul Sartre: che cos’è la letteratura? (Qu’est-ce que la littérature?, 1948; trad. it. 1960), si apre quindi sulla ...
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Piperno, Alessandro. – Scrittore italiano (n. Roma 1972). Docente di letteratura francese presso l'Università Tor Vergata di Roma, ha raggiunto il successo nel 2005 con il romanzo Con le peggiori intenzioni, [...] e raffinato, ha scritto i saggi critici: Proust antiebreo (2001); Il demone reazionario. Sulle tracce del "Baudelaire" di Sartre (2007). I temi del passato e della famiglia ritornano nel romanzo Persecuzione (2010), che insieme a Inseparabili (2012 ...
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Regista e drammaturgo italiano (Livorno 1922 - Roma 2010). Esordì nel 1947, rivelandosi regista eclettico di testi classici (Amleto, 1952) e contemporanei (Tè e simpatia di R. Anderson, 1955; Tavole separate [...] (Ciascuno a suo modo, 1961; Il fu Mattia Pascal, 1974), ma anche di G. B. Shaw (Uomo e superuomo, 1961) e J.-P. Sartre (Il diavolo e il buon Dio, 1961). Ha diretto, con I. Chiesa, il Teatro Stabile di Genova (1962-76), e quindi il Teatro Stabile di ...
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Attore italiano (Milano 1919 - Bologna 1973). Vasta la sua attività teatrale: Riccardo II (1949); Anna per mille giorni di M. Anderson (1950), con la compagnia del Teatro nazionale diretta da Salvini; [...] (Yerma di García Lorca), nel 1964 ha fatto parte del Teatro stabile di Genova (Il diavolo e il buon Dio di Sartre). Ha svolto anche attività televisiva (Enrico IV di Shakespeare, Il capanno degli attrezzi di G. Greene e molti romanzi sceneggiati) e ...
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Letteratura
Achille Tartaro
Jacqueline Risset
Carla Rossi
Ines Ravasini
Luciana Stegagno Picchio
Antonella Gargano
Maria Stella
Valerio Massimo De Angelis
Giuseppe Castorina
Bruno Berni
Michele [...] Blanchot, il quale, nel suo testo del 1949, La littérature et le droit à la mort, negava la serietà della domanda posta da Sartre in Qu'est-ce que la littérature?
Ed è ancora M. Blanchot a pubblicare molti anni dopo, nel 1996, un libretto intitolato ...
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Informale
Marisa Volpi Orlandini
di Marisa Volpi Orlandini
Informale
sommario: 1. Introduzione. 2. L'informale in Europa. 3. L'informale in Nordamerica. 4. Conclusione. □ Bibliografia.
1. Introduzione
‛Informale' [...] che riesca più a captarli.
‟L'esistenza è un cedimento, arriva alla coscienza come un t r o p p o", aveva scritto Sartre. Il fenomeno è visto dal punto di vista di chi vi aderisce con perplessità (Hofmannsthal) e da quello di chi ne è disgustato ...
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Attrice spagnola (n. Hospitalet de Llobregat 1935). Si rivelò giovanissima nel ruolo di Medea, che doveva interpretare più volte nel corso della sua carriera; dal 1959 formò col marito Armando Moreno una [...] nei ruoli maschili di Amleto e Prospero), fino ad autori moderni come O'Neill, Genet (Les bonnes, 1969), Valle Inclán, Sartre e García Lorca (Yerma, 1971). Direttrice del Centro dramático nacional di Madrid (1979-81), ha debuttato nella regia con La ...
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La diffusione e lo sviluppo della f. nel secondo dopoguerra è stato principalmente determinato dalla pubblicazione, a partire dal 1950, degl'inediti husserliani. È noto che le opere pubblicate da E. Husserl [...] anno più tardi si avvicinavano alla f. (e contemporaneamente e in varia misura all'esistenzialismo heideggeriano) J. Wahl, J.-P. Sartre, M. Merleau-Ponty, G. Berger, P. Ricoeur, M. Dufrenne. Intorno agli stessi anni M. Farber (che aveva studiato con ...
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Pseudonimo (assunto nel 1937) del pittore, disegnatore e incisore Wolfgang Schultze (Berlino 1913 - Parigi 1951). Tra le figure più affascinanti della pittura del dopoguerra, influenzato inizialmente da P. [...] , ma un'azione diretta, secondo i ritmi del gesto, al limite fra l'esistenza e la caduta nel non-essere. Sartre fu specialmente colpito da questa pittura pulsante, fatta di ferite e lacerazioni, di macchie, di filamenti colorati in cui talvolta s ...
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esistenzialismo
eṡistenzialismo s. m. [der. di esistenziale]. – Orientamento filosofico contemporaneo, sviluppatosi nella cultura europea nel periodo tra le due guerre mondiali, e incentrato su temi strettamente legati a un’analisi dell’esistenza...
chartreuse
‹šartrö′ö∫› s. f., fr. – Liquore preparato originariamente dai certosini della Grande Chartreuse, abbazia presso Grenoble (Francia), distillando erbe aromatiche tra cui issopo, angelica, assenzio, ecc.