. Attualmente è il rapporto di due suoni che differiscono fra loro secondo l'accordo matematico e, talvolta, anche secondo la notazione, ma s'identificano nella pratica musicale del nostro sistema temperato: [...] al diatonico. In esso l'intervallo tipico, in cui veniva suddivisa la scala, era il quarto di tono, mentre nel cromatico era il semitono e ricerche fu la scoperta del principio che la nostra pratica musicale non dà e non può dare per ciascun suono ...
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Baritono, nato a Este (Padova) il 13 gennaio 1936. Ha studiato canto al Conservatorio di Padova con E. Fava Ceriati, debuttando (1961) al Teatro Sperimentale di Spoleto nel ruolo del Conte di Luna ne Il [...] Trovatore. La sua prima apparizione alla Scala è del 1972 con Linda di Chamounix; al Metropolitan debutta nella stagione 1968-69 con il segno musicale. I suoi ruoli sono profondamente scavati sotto il profilo sia psicologico che musicale. L'emissione ...
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È un segno della notazione musicale moderna, che è così raffigurato: ♭, e indica che un determinato suono della scala naturale deve essere abbassato di un semitono. Il suo effetto può essere accidentale [...] abbassato di un semitono, la nuova alterazione viene indicata dal doppio bemolle: ♭♭.
L'origine del bemolle risale alla notazione musicale medievale, nella quale il suono che porta oggi il nome di si bemolle era rappresentato da un b rotondo (b ...
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Musicologo tedesco, nato l'8 marzo 1795 a Erfurt, morto il 4 febbraio 1874 a Berlino. Dal 1819 fu insegnante e dal 1847 al '68 direttore del ginnasio Zum grauen Kloster in Berlino; fece parte della direzione [...] der Griechen (Berlino 1847) il B. fu pioniere nell'interpretazione della semiologia musicale greca. La sua scelta dell'ottava ipolidia come fondamentale scala di trasposizione fu combattuta dal Riemann (Handbuch der Musikgeschichte, I, 1).
Scritti ...
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È il ripetersi d'un motivo (ritmico, armonico, melodico) trasportato su varî gradi della scala.
L'andamento, se ha luogo entro i limiti del tono, piegando la ripetizione della formula agl'intervalli e [...] che dura la linea ascendente o discendente dell'andamento. Il quale ha un valore che, in certi periodi della storia musicale (così nel sec. XVIII) è stato considerevole, p. es. rispetto agli svolgimenti tematici. Nel divertimento della fuga (v.) se ...
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Commediografo nato a Verona nel 1878. Si dedicò giovanissimo al giornalismo, collaborando all'Arena, e poi, dal 1913, come critico musicale, a La Sera di Milano, dove risiede. Ha scritto molte commedie: [...] E anche autore di soggetti cinematografici e di un'azione coreografica Vecchia Milano, per la musica di Franco Vittadini (Scala, 1928). Le sue commedie sono tenui ma graziose e piacenti per delicatezza di affetti, compostezza di espressioni, vaghezza ...
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Compositore di musica e teorico, nato a Lanciano il 25 aprile 1730, morto a Napoli il 1° gennaio 1818. Studiò al conservatorio di S. Maria di Loreto in Napoli, ove ebbe maestri F. Durante e L. Leo. Appena [...] l'oratorio Abigaille. Ma, più che per la sua produzione musicale egli merita di essere ricordato per la dotta opera di da numerosi esercizî, alla cui base è posta quell'armonizzazione della scala, che era in uso in Italia dal principio del '700 ...
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SORDITÀ (fr. surdité; sp. sordez; ted. Taubheit; ingl. deafness)
Umberto CALAMIDA
È l'abolizione della percezione dei suoni. Essa è di vario grado e ha caratteristiche speciali a seconda del segmento [...] nervosi (tumori, gomme sifilitiche, ecc.). Può interessare tutta la scala tonale, o date zone soltanto (superiori, inferiori o media amusia (perdita parziale o completa della facoltà musicale): queste ultime sordità riguardano più precisamente lesioni ...
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Musicista, di nome Luciano e non Renato come erroneamente nella cit. App. Dal 1962 dirigente musicale presso la radiotelevisione italiana, nel 1968 è stato chiamato come direttore artistico alla Scala [...] di Milano, dove è restato fino al 1971, passando successivamente al Teatro Regio di Torino, all'Angelicum di Milano e all'Arena di Verona. Attualmente insegna composizione al Conservatorio di Milano.
Composizioni: ...
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SESTA
Giulio Cesare Paribeni
. Nome di un intervallo musicale. Nell'ambito della scala diatonica s'incontrano due specie di seste: maggiore, comprendente quattro toni e un semitono; minore, comprendente [...] e armonico comune nella scuola degli operisti partenopei (e da questi trasmesso agli altri compositori d'Italia e di Europa), consistente nell'abbassamento del secondo grado della scala minore nell'accordo del quarto grado che precede la cadenza. ...
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scala
s. f. [lat. tardo scala -ae (nel lat. class. soltanto al plur., scalae -arum), der. di scandĕre «salire»]. – 1. Termine generico per indicare varî tipi di strutture fisse o mobili, a scalini o a pioli, che consentono alle persone di...
tono1
tòno1 (ant. tuòno) s. m. [dal lat. tonus, gr. τόνος, propr. «tensione», affine a τείνω «tendere»]. – 1. a. In linguistica, accento musicale e, con valore più generico, accento in generale (anche d’intensità o espiratorio); con accezione...