Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Scienze (2013)
Il newtonianesimo e la scienza del Settecento
Massimo Mazzotti
Lo studio della ricezione delle opere di Isaac Newton in Italia ha una particolare rilevanza storiografica, in quanto permette di esplorare [...] nella sua versione anglo-olandese (Prolusio in gymnasio Ticinensi […], 1742). È una lettura caratterizzata da un moderato scetticismo e un eclettismo che mutua elementi da vari sistemi filosofici, senza mai intaccare le prerogative della metafisica e ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Vilfredo Pareto
Pierpaolo Portinaro
Vilfredo Pareto, il più importante economista e sociologo italiano nell’età che va dalla fondazione dello Stato nazionale all’avvento del fascismo, è studioso che [...] appariva non inferiore a quello di passate forme di legittimazione religiosa del potere e lo portava a condividere lo scetticismo sarcastico di Gustave Flaubert, secondo il quale «il sogno della democrazia è di innalzare il proletariato al livello di ...
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La Rivoluzione scientifica: i protagonisti. Rene Descartes
Jean-Robert Armogathe
René Descartes
Una filosofia del soggetto
Una commedia di Pierre Corneille, Le menteur, rappresentata per la prima [...] della sua filosofia:
a) Il dubbio metodico. Descartes per mezzo di questo dubbio, totalmente diverso da quello scettico, introduce una profonda innovazione. Revocando in dubbio perfino le verità matematiche, cosa che nelle Regulae non avveniva ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Storia e Politica (2013)
Giambattista Vico
David Armando
Manuela Sanna
All’interno di un itinerario fra i più significativi nella tradizione filosofica dell’Italia moderna Vico, recuperando il valore creativo e conoscitivo [...] ciò che fa, il suo facere, vale a dire il mondo della storia. La contrapposizione al pensiero dogmatico e a quello scettico passa attraverso la sola via che a Vico sembra percorribile, ovvero che «criterio di verità di una cosa stia nell’averla ...
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Utopia
Bronislaw Baczko
Utopia, utopie
Fin dalla sua apparizione il termine 'utopia', coniato da Thomas More, presenta un carattere volutamente ambiguo e polisemico. Esso designa innanzitutto l'opera [...] esse sostituiscono delle rappresentazioni profane di una felicità secondo ragione. More non fu certo un ateo o uno scettico: all'epoca della redazione dell'Utopia egli aderiva all'umanesimo cristiano erasmiano, la cui influenza è manifesta nella ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Gaetano Mosca
Pierpaolo Portinaro
Gaetano Mosca, professore di diritto pubblico e studioso di scienza politica, è il caposcuola di quella che da lui è stata denominata dottrina della classe politica [...] ) sui benevoli effetti che il progredire delle scienze sociali può avere sulla gestione politica delle società, è tuttavia scettico. Ritiene necessaria e ineludibile una riforma che approdi a una «nuova organizzazione politica», anche se a ben vedere ...
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La fisionomia storica dell'opera di Aristotele si è nell'ultimo quindicennio venuta notevolmente modificando, grazie ai risultati degli studî diretti a ricostruire il processo della sua formazione spirituale. [...] conoscenza sensibile, venivano di solito respinte o svalutate quali errori storico-filosofici, di chi avesse scambiato A. per uno scettico (tipico, p. es., il caso dell'epicureo Diogene di Enoanda, ben lumeggiato dal Bignone): mentre, com'è ormai ...
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NEOPOSITIVISMO (App. III, 11, p. 235)
Paolo Filiasi Carcano
R. Carnap e l'eredità del positivismo logico. - Il n. nel senso stretto della parola (come, cioè, quel movimento di logica e filosofia della [...] nell'epistemologia di K. Popper). Nei confronti della critica della dicotomia tra giudizi analitici e sintetici e dello "scetticismo verso l'analiticità" proclamato da Quine, appare assai rilevante per il suo equilibrio e rigore la distinzione di ...
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Scienza greco-romana. Istituzioni e forme dell'attivita scientifica in eta ellenistica e romana
Giuseppe Cambiano
Istituzioni e forme dell'attività scientifica in età ellenistica e romana
Istituzioni [...] caduto vittima dei dissensi intercorrenti tra le varie scuole filosofiche e di non aver finito per abbracciare una forma di scetticismo verso la possibilità di attingere la conoscenza (De libris propriis, 11 in: K XIX 40; De dignotione peccatorum, I ...
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Scienza greco-romana. La filosofia della Natura tra VI e V secolo
Giulio Lucchetta
La filosofia della Natura tra VI e V secolo
Problemi di metodo
Nel Libro I della Metafisica, Aristotele traccia un [...] una collaborazione con Ecateo di Mileto per perfezionare la carta a scopi pratici. Tale supposizione lasciava però scettico Erodoto, ai cui occhi la schematica geometrizzazione dell’intera ecumene risultava inutile per l’orientamento; egli racconta ...
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scettico
scèttico (ant. scèptico) agg. e s. m. [dal gr. σκεπτικός (der. di σκέπτομαι «osservare, esaminare»), attraverso il fr. sceptique; in latino, si trova in Quintiliano il plur. Sceptici -orum] (pl. m. -ci). – 1. Dello scetticismo, relativo...
scetticismo
s. m. [der. di scettico, sull’esempio del fr. scepticisme e ingl. scepticisme]. – 1. Corrente filosofica del pensiero antico sviluppatasi dal 4° sec. a. C. al 2° sec. d. C. (tradizionalmente suddivisa in tre fasi o scuole: il pirronismo,...