TUAREG
Isabelle Dumont
Popolazione berbera dell’Africa sahariana tradizionalmente composta di pastori nomadi, spesso affiliati a confraternite ed essenzialmente di religione islamica, seppure con alcune [...] società t. era originariamente strutturata su complessi legami di clientela e parentela, nonché su talune forme di schiavitù e, oltre alla pastorizia, era dedita al commercio transahariano. L’arrivo della colonizzazione francese di fine 19 ...
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Scrittore e uomo politico brasiliano nato a Rio de Janeiro nel 1836, morto nel 1912. Giornalista dapprima, e autore drammatico, compose in gioventù alcuni drammi di carattere romantico (Omphalia, Trovador, [...] e suo compagno nella redazione di O Paiz; ma raggiunto lo scopo con l'"aurea legge" che soppresse la schiavitù nel Brasile (13 maggio 1888), subito riprese la propaganda repubblicana, valendosi della crisi economica provocata dall'abolizione, e del ...
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battisti
Membri di una confessione cristiana riformata, nata nel seno del puritanesimo inglese. Per i b. il battesimo è segno della grazia ricevuta e della libera adesione alla verità rivelata, e perciò [...] di Rhode Island. Nel 1707 nacque l’Associazione di Filadelfia cui si collegarono le varie comunità; ma la questione della schiavitù portò alla separazione (1845) fra i b. degli Stati settentrionali e di quelli meridionali, dove i neri convertiti ...
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Barakzai, 'Abd al-Rahman
Barakzai, ‛Abd al-Rahman
Emiro afghano (n. 1844 ca.-m. 1901). In seguito a lotte intestine tra i figli di Dost Mohammad Khan, fondatore della dinastia Barakzai, rimase in esilio [...] (1892). Formò un esercito regolare moderno, riorganizzò l’amministrazione civile e inasprì il sistema di riscossione delle imposte. Varò una legge sulla posizione giuridica delle donne (1883) e una riforma per l’abolizione della schiavitù (1896). ...
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Stato federale dell’America Meridionale, confinante a E con la Guyana, a S con il Brasile e a O con la Colombia; a N si affaccia sul Mar Caribico e in piccola parte sull’Oceano Atlantico, a E dell’isola [...] fu redatta una Costituzione, che limitava in base al censo il godimento dei diritti politici e manteneva in vita la schiavitù, ma l’anno successivo la reazione realista ebbe la meglio. Furono necessari quasi dieci anni di lotta senza quartiere perché ...
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Nome dato a una popolazione del Montana occidentale e da questa passato a indicare una grande famiglia linguistica dell’America Settentrionale, che comprende numerosi gruppi abitanti la British Columbia [...] patrilinea, o in bande, e in passato erano in continua guerra fra loro o contro i vicini. La schiavitù, la celebrazione di potlatch (➔) e la deformazione artificiale del cranio erano tratti caratteristici.
La famiglia linguistica s. comprende ...
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VILLARET de JOYEUSE, Louis-Thomas
Guido Almagià
Ammiraglio francese, nato a Auch il 26 maggio 1780, morto a Venezia il 24 luglio 1812. Dopo aver prestato servizio nei gendarmi del re, dovette dimettersi [...] di capitano di vascello, trovandosi a S. Domingo durante i primi moti di rivolta per l'abolizione della schiavitù, contribuì a ritardare i deplorevoli avvenimenti poi verificatisi. Quantunque avverso ai principî della rivoluzione, non volle emigrare ...
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LEGARÉ, Hugh Swinton
Howard R. Marraro
Uomo di stato americano, nato a Charleston, Carolina del Sud (Stati Uniti), il 2 gennaio 1789, morto a Boston il 2 giugno 1843. Membro della legislatura dello [...] fu incaricato d'affari a Bruxelles e al ritorno in America venne eletto al Congresso, distinguendosi per i suoi discorsi sulla schiavitù e sulle finanze. Nel 1841 il presidente Tyler lo nominò ministro della Giustizia degli Stati Uniti, e, dopo il ...
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Poeta romeno, nato il 2 gennaio 1891 a HaŞag (Sibiu). Dopo studî di lettere a Vienna e dopo un periodo di attività giornalistica, si dedicò alla carriera diplomatica (Varsavia e Madrid).
Nella tradizione [...] (La festa della morte, 1915); Neguri albe (Nebbie bianche, 1920); România, 1920; Versuri, 1925; În robia lor (Nella loro schiavitù, 1926): Mâine (Demani, 1928); Printre omeni în mers (Tra uomini in cammino, 1933); Horia, 1935; Ţară (Terra, 1937 ...
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Figlio (n. 228 a. C. circa - m. 160) del precedente. Pretore (190), ebbe il governo della Spagna Ulteriore, ma subì una grave sconfitta dai Lusitani, cui riparò con un'importante vittoria l'anno successivo. [...] , la lega etolica fu smembrata, l'Epiro fu terribilmente punito; nel paese dei Molossi si dice che i ridotti in schiavitù si aggirassero sui 150.000. Paolo celebrò uno splendido trionfo (167), trascinando davanti al suo cocchio Perseo e i figli ...
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schiavitu
schiavitù s. f. [der. di schiavo, sul modello di servitù]. – L’essere schiavo; condizione di schiavo: ridurre in s., e riduzione in s. (anche, in diritto penale, come delitto commesso da chi riduca una persona in schiavitù o in una...
ciber-schiavitu
ciber-schiavitù s. f. inv. Condizione di schiavitù causata dalla dipendenza dal computer. ◆ viene data la possibilità di «sognare» una vita normale con un programma di computer impiantato nel cervello. Una ciber-schiavitù conosciuta...