diritti civili
Diritti di cui godono tutti i cittadini di uno Stato in quanto tali. Sono i diritti riconosciuti dall’ordinamento giuridico come fondamentali, inviolabili e irrinunciabili (dunque non [...] di potere del governo e trovarono una parziale tutela nei primi dieci emendamenti della Costituzione. Con l’abolizione della schiavitù nel 1865, la loro accezione si estese alla condizione di parità tra le persone senza forme di discriminazione in ...
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Stato della Transcaucasia, confinante a N e a NE con la Federazione Russa, a SE con l’Azerbaigian, a S con l’Armenia, a SO con la Turchia; a O si affaccia sul Mar Nero con uno sviluppo costiero di 310 [...] fra i Georgiani della pianura un regime feudale con un’aristocrazia dominante e classi sociali differenziate; esisteva anche la schiavitù. Si praticava l’esogamia, e non erano rari i casi di poligamia, anche fra i cristiani.
La conquista araba ...
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Uomo politico, nato il 18 marzo 1782 nella contea di Abbeville (Carolina del Sud). Uscito appena dall'università, fu eletto alla Camera dei rappresentanti (1811), dove si legò subito a quel gruppo di giovani [...] a far parte nel 1833, fu il più deciso difensore dei diritti degli stati e il più avanzato sostenitore della schiavitù, da lui definita "la più sicura e stabile base delle istituzioni libere". Nominato nel 1844 segretario di stato, egli sostenne ...
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KRANJČEVIĆ, Silvije Strahimir
Giovanni Maver
Poeta croato, nato il 17 febbraio 1865 a Segna, morto a Sarajevo il 29 ottobre 1908. Nel 1883 venne a Roma per prepararsi, nel Collegio germanico, al sacerdozio; [...] della sua vita spirituale; per lo sforzo costante di dare a questa vita un'espressione immediata, liberata da schiavitù libresche e da tendenziosità invadenti; per una maggiore ricchezza e duttilità del suo linguaggio poetico che talvolta, basandosi ...
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GALLATIN, Albert
Howard R. Marraro
Statista americano, nato a Ginevra il 29 gennaio 1761, morto ad Astoria, Long Island, New York, il 12 agosto 1849. Figlio di Jean e di Sophie Albertine (Rolaz) Gallatin, [...] sulla riforma del codice penale, per l'istituzione di un sistema statale d'istruzione pubblica, e per l'abolizione della schiavitù. Nel febbraio 1793 fu eletto al Senato degli Stati Uniti, ma la sua elezione non fu convalidata, non possedendo egli ...
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Critico russo, nato il 24 gennaio 1836 a Nižnij-Novgorod, morto a Pietroburgo il 17 novembre 1861. Dopo avere studiato al seminario, si recò a Pietroburgo e s'iscrisse all'Istituto di pedagogia. Accolto [...] in sé stesso una propria coscienza critica, liberandosi dai suoi peggiori nemici, l'indifferenza e l'inattività, cause della "schiavitù spirituale" del popolo russo. Da questo punto di vista il suo studio Čto takoe oblomovščina (Che cos'è l ...
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Uomo politico americano, nato a Exeter (New Hampshire) il 9 ottobre 1782. Giovanissimo, servì come brigadiere generale nella campagna del 1812. Per un lungo periodo poi, dal 1813 al 1831, tenne l'ufficio [...] lui. Battuto alle elezioni da Taylor, C. tornò al senato, dove nella vasta e complicata controversia sulla questione della schiavitù, sostenne la teoria che le popolazioni dei territorî dovevano esse decidere se adottare o no il regime schiavista. Fu ...
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BOEMONDO VI, principe d'Antiochia e Conte di Tripoli - Figlio di Boemondo V e della seconda moglie Luciana di Segni, nacque verso il 1237 e, giovanetto, successe al padre nel 1252; per lui governò la madre. [...] , Caifa, ricomparve nel 1268 davanti ad Antiochia: dopo tre giorni d'assedio la prese, la desolò, massacrando o riducendo in schiavitù tutta la popolazione (19 maggio 1268). B. VI, chiusosi in Tripoli, chiese pace e l'ebbe; poi Baibars ricominciò gli ...
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Stati Uniti d'America, storia degli
Francesco Tuccari
La superpotenza del mondo
Nati nel 1776 da una rivoluzione contro il dominio coloniale britannico, gli Stati Uniti, con la loro Costituzione federale [...] e Chiesa, e su una forte tradizione di autogoverno. Contrastava con questo quadro il permanere dell’istituto della schiavitù, che rimase alla base della struttura economica e sociale degli Stati del Sud, fondata su grandi piantagioni amministrate ...
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SERVI
EEmanuele Conte
Termine ampio e non univoco al tempo di Federico, la parola servus ha indotto anche gli storici moderni a estese discussioni. Celebre è stata la critica di Marc Bloch, che in un [...] della terra o dal signore del luogo. Chiamare servi questi dipendenti poteva richiamare l'istituto antico della schiavitù, certamente ben diverso dalla servitù medievale, e dunque fuorviare la corretta comprensione storica di una grande struttura ...
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schiavitu
schiavitù s. f. [der. di schiavo, sul modello di servitù]. – L’essere schiavo; condizione di schiavo: ridurre in s., e riduzione in s. (anche, in diritto penale, come delitto commesso da chi riduca una persona in schiavitù o in una...
ciber-schiavitu
ciber-schiavitù s. f. inv. Condizione di schiavitù causata dalla dipendenza dal computer. ◆ viene data la possibilità di «sognare» una vita normale con un programma di computer impiantato nel cervello. Una ciber-schiavitù conosciuta...