Critico letterario danese (Copenaghen 1842 - ivi 1927). In lunghi viaggi all'estero strinse relazione con I. Taine, E. Renan, H. Ibsen. Di ritorno a Copenaghen iniziò le sue lezioni sulle Grandi correnti [...] 'unità spirituale europea è rappresentata sempre con larghezza di respiro, come realtà operante. Un numeroso gruppo di scrittori si riunì, idealmente, intorno a lui: Ibsen, Bjørnson, Jacobsen, e la rivista Det nyttende Aarhundrede ("Il diciannovesimo ...
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Critico letterario italiano (Terni 1897 - Firenze 1968); prof. universitario dal 1950, ha insegnato nelle univ. di Cagliari (fino al 1952) e di Catania, e dal 1958 in quella di Perugia. La sua opera più [...] e altri saggi di varia letteratura sono stati raccolti, dopo la sua morte, in un volume di Studi (1969). Ha anche tradotto opere di scrittori russi, sui quali ha pure pubblicato acuti saggi critici (notevole particolarmente quello su Čechov). ...
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. Si suole intendere per "ermetismo" quella tendenza della letteratura italiana contemporanea, quella poetica e quel gusto che, ricollegandosi alle correnti irrazionali della cultura e dello spirito europei, [...] " venne invece di moda alcuni anni più tardi, fra il 1938 e il 1940, col diffondersi, ad opera specialmente di scrittori dell'ultima generazione, di una singolare forma di critica "oscura": così che da molti si finì con identificare tale fenomeno con ...
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RETORICA
Marc Fumaroli
(XXIX, p. 151)
Scomparsa nel corso del 20° secolo dall'insegnamento secondario europeo, la r. negli anni Settanta appariva destinata ad accontentarsi di una breve rubrica bibliografica [...] diversità umana e guidava tanto una pedagogia oratoria dell'aptum, quanto, nella vita civile e adulta, l'arte di persuadere degli scrittori e degli oratori. La r. classica, alla quale G. Vico e J.-J. Rousseau restano a modo loro fedeli, presuppone ...
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Politica e letteratura
Carlo D'Amicis
L'idea che la letteratura potesse cambiare il mondo, trasformarsi in un'azione in grado di sortire effetti storici e determinare un'assunzione di responsabilità [...] la relazione tra p. e l. a una forma di retaggio. Come ha giustamente osservato il critico A. Berardinelli, "un interessante scrittore politico in realtà si occupa più di società che di politica. Il problema della politica italiana è che spesso si fa ...
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Pseudonimo dello scrittore cinese Li Yaotang, nato a Chengdu, nella provincia di Sichuan, il 25 novembre 1904; noto anche come Li Feigan o Li Fugan e con altri pseudonimi (il nome Ba Jin è formato dalla [...] capo della polizia. L'opera riportò un notevole successo di critica e assicurò a B. J. la celebrità a soli venticinque anni.
Scrittore molto prolifico, B. J. ha legato la sua fama a una serie di trilogie. La più famosa è Jiliu sanbuqu (Trilogia del ...
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Romanziere e critico indiano, nato a Peshawar il 12 dicembre 1905. Ha compiuto gli studi al Khalsa College (Amritsar), alla Punjab University (1921-24), all'University College di Londra (1926-29) e all'università [...] L. Woolf. Narratore eclettico e fantasioso, è unanimemente considerato (con R. K. Narayan e R. Rao) uno dei maggiori scrittori indiani in lingua inglese del nostro secolo.
La sua vasta produzione − oltre quaranta titoli − spazia dalla narrativa alla ...
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TRILUSSA (XXXIV, p. 347) (Carlo Alberto Salustri)
Poeta in dialetto romanesco, morto il 21 dicembre 1950 a Roma (dove era nato il 26 ottobre 1871). Poco tempo prima della morte, nel 1950, era stato nominato [...] Caltanisetta- Roma 1958, pp. 331-332; S. d'Amico, Bocca della verità, Brescia 1943; L. Càllari, Tr. aneddotico, Roma 1945; P. Pancrazi, Scrittori d'oggi, II, Bari 1946, e prefaz. a Tutte le poesie, ed. cit.; G. Bellonci, in Il Giornale d'Italia, 22 e ...
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PELLEGRINI, Carlo
Paola Ricciulli
(App. III, II, p. 383)
Critico e storico italiano della letteratura francese, morto a Firenze il 28 gennaio 1985. Fu fondatore e direttore della Rivista di letterature [...] . Petroni, Pellegrini, in Francofonia, 8 (primavera 1985), pp. 161-62; Id., Libertà e tradizione negli studi di Carlo Pellegrini sugli scrittori romantici di lingua francese, in Gli studi francesi in Italia fra le due guerre, Urbino 1987, pp. 93-100. ...
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MEONI, Armando
Scrittore, nato a Prato il 18 gennaio 1894; di umile origine, autodidatta.
Nella sua narrativa si riallaccia al naturalismo, e specialmente al realismo toscano, in cui immette un vigore [...] donne (ivi 1949); Assedio a Firenze (ivi 1956), romanzi; Età proibita (ivi 1958), racconti.
Bibl.: A. Bocelli, in Nuova Antologia, 1° nov. 1933; P. Pancrazi, Scrittori d'oggi, IV, Bari 1946; E. Cecchi, Di giorno in giorno, Milano 1954, pp. 283-286. ...
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scrittore
scrittóre s. m. (f. -trice) [lat. scriptor -ōris, der. di scriptus, part. pass. di scribĕre «scrivere»]. – 1. a. ant. Scrivano, copista. Per estens., chi scrive ispirato da altri: Ma questo vero è scritto in molti lati Da li scrittor...
scrittoria
scrittorìa s. f. [der. di scrittore, nel sign. ant. di «scriba, copista»]. – Nella curia papale, l’ufficio, la carica di scrittore apostolico (v. scrittore, n. 1 b).