Scienza che ha per scopo lo studio, il deciframento e l'interpretazione delle iscrizioni.
È una delle più importanti scienze ausiliarie della storia, specialmente per la storia antica, per la quale le [...] sono state recentemente trovate iscrizioni di contenuto importante storicamente e nelle quali la scrittura è bella e regolare, forse per influsso anche dell'epigrafia romana.
D'iscrizioni nel dialetto di Moab (simile al fenicio e all'ebraico) non ...
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SCUOLA
Giovanni CALO'
Carlo ROCCATELLI
Alberto BALDINI
Agenore BERTOCCHI
Ugo FISCHETTI
Giulio COSTANZI
Michele VOCINO
. Secondo l'etimologia (gr. σχολή), significa libero e piacevole uso delle [...] . Primo maestro è il grammatista, che insegna lettura e scrittura e anche aritmetica, e fa leggere i poeti, soprattutto epici Pavia, Cremona, Firenze, Fermo, Vicenza, Cividale), mentre i concilî romani dell'826 - sotto Eugenio II - e dell'853 - sotto ...
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PETRARCA, Francesco
Enrico Carrara
Nella gloria della poesia italiana è il secondo, dopo Dante e prima del Boccaccio, dei suoi grandi e venerati patriarchi; ma nella storia della formazione spirituale [...] bene codeste pericolose doti; e a indirizzarla giovano le scritture degli antichi maestri di morale, che è l'unica P. et l'humanisme, 2ª ed., II, p. 303; B. Hauréau, in Romania, XXII (1893), p. 276 segg.
Sul "maestro": l'elogium del Boccaccio in Opere ...
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. In senso proprio è oggi la scienza che si occupa della preparazione e costruzione delle carte: l'uso della parola è recente, perché recente è lo sviluppo della cartografia come scienza autonoma. In italiano [...] del disegno. Con i viaggi dei Cartaginesi e le conquiste romane, volte non pure all'Asia orientale, ma anche all'Africa pratica (assai comune nelle fasi di cultura che ignorano la scrittura) di esprimere fatti e concetti con segni e simboli grafici, ...
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(XV, p. 338)
Filologia classica. - Nell'ultimo sessantennio la f. classica − intesa come disciplina rivolta allo studio dei testi greci e latini antichi con particolare attenzione alla loro trasmissione, [...] ). Una scoperta di diversa natura è la decifrazione della scrittura lineare B, che fu dovuta all'acume di un dilettante 1953-66), frammenti. Tra questi ultimi, i frammenti degli oratori romani di E. Malcovati (1930, 19764), i Poetae melici Graeci di ...
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Si chiamano con questo nome tutte le leghe in cui entrano come componenti essenziali il rame, in proporzione sempre superiore al 70%, e lo stagno; leghe conosciute fin dalla più remota antichità e che [...] nell'Oriente questo stadio di civiltà coincide con l'apparizione della scrittura, con la "storia" insomma, secondo l'opinione corrente; e, dietro il loro esempio, presso gli Etruschi e i Romani. Né questa parte è riservata ad usi particolari, ma il ...
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TASSO, Torquato
Umberto BOSCO
Da una nobile famiglia bergamasca, le cui prime notizie sicure risalgono al sec. XIII, nacque T. a Sorrento da Bernardo (v.) e da Porzia de' Rossi l'11 marzo 1544. Ebbe [...] con un opuscolo uscito nell'ottobre. All'Apologia seguiva una scrittura di Orazio Ariosto, pronipote del poeta, che difendendo il per il monastero di S. Maria Nuova (S. Francesca Romana) al Foro. Languisce, malato, senza ricetto, senza alcuna entrata ...
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La vita. - Per la biografia di Tommaso d'Aquino abbiamo a nostra disposizione fonti narrative più numerose che per altri grandi scolastici, tuttavia, anche nei suoi riguardi, molti punti rimangono oscuri. [...] Nell'anno 1259 T. tornò nella provincia romana, e probabilmente insegnò in qualche convento dell' -59; 9-10, circa 1265-67; 11-12, 1272-73.
II. Commenti alla S. Scrittura: 1. Le esegesi di Isaia, Geremia, delle Lamentazioni, 1252-53; 2. Il commento a ...
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(IV, p. 26; App. II, I, p. 228; III, I, p. 120)
A. è parola greca (ἀϱχαιολογία), introdotta nella letteratura storica da Tucidide, ripresa da Platone, Diodoro Siculo, Dionigi di Alicarnasso, per indicare [...] Per quanto sopra esposto ci sembra che l'a. greca e romana non sia ancora uscita dalla crisi d'identità stimolata dalla nuova di ricchezza e di trasmissione di tratti culturali (la scrittura, soprattutto) interessano non solo la Sabina tiberina, ma ...
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Nacque, ignoriamo dove, probabilmente il 2 aprile del 742. Era il primogenito di Pipino il Breve, re dei Franchi, e di Bertrada, figlia di Cariberto conte di Laon. Nulla sappiamo della giovinezza. Compare [...] avuta col predecessore suo, gli prometteva di difendere la Chiesa romana, così esprimendosi: "A me spetta di difendere la Chiesa parecchi argomenti, come la riforma liturgica o il tipo di scrittura detto carolina, o altro ancora. La verità è che ...
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visigotico
viṡigòtico agg. (pl. m. -ci). – Dei Visigoti, uno dei due gruppi (l’altro è costituito dagli Ostrogoti) in cui si divise l’antica popolazione germanico-orientale dei Goti, stanziato in età romana nel Ponto e di qui penetrato, tra...
s, S
(èsse) s. f. o m. – Diciottesima lettera dell’alfabeto latino; della sua forma originaria nella scrittura si hanno scarse notizie per la fase anteriore al greco, non sapendosi con certezza quale delle sibilanti fenicie i Greci prendessero...