Poeta, narratore, drammaturgo tedesco (Francoforte sul Meno 1749 - Weimar 1832). Genio fra i più poderosi e poliedrici della storia moderna, si manifestò in un'epoca in cui ormai risultava operante la [...] che rimossi. Frutto dell'esperienza italiana, e in particolare romana, furono anche le Römische Elegien (1788-89), che fiabistica romantica. La solidarietà fra i due giunse persino alla scrittura in comune, da cui nacque la raccolta di Xenien ("Doni ...
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(lat. Hercŭles)
Mitologia
Presso i Romani, nome dell’eroe greco Eracle, famoso per la sua forza. La figura di E. ha posto vari problemi all’indagine: in primo luogo se debba essere annoverato tra gli [...] armi. L’uccisione di Lino, che gli insegnava la scrittura e la musica, lascia intravedere l’aspetto selvaggio della sua fino al tempo di Costantino.
Iconografia
L’iconografia greca e romana del dio insiste sugli attributi della clava e della pelle ...
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Politico e letterato (Squillace 490 circa - Vivario 580 circa); figlio d'un alto funzionario di Teodorico, fu (507) questore, nel 514 console, e nel 523 magister officiorum, ministro per la politica interna; [...] origine del suo popolo, continuatore della "civilitas" romana. Fu consigliere prudente di Amalasunta, Teodato, Vitige, ambienti monastici, contribuendo alla valutazione positiva delle arti liberali per una più completa intelligenza della Scrittura. ...
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VENEZIA (A. T., 22-23)
Piero LANDINI
Mario NANI MOCENIGO
Filippo SANTUCCI
Roberto CESSI
Gino FOGOLARI
Giuseppe ORTOLANI
Gastone ROSSI-DORIA
M. T. D.
Città del Veneto, capoluogo della provincia [...] Iacopo Palma il Vecchio, bergamasco, ha sentito la grande arte romana prima di giungere alla sua Santa Barbara che si credeva anteriore all fianco della basilica di S. Marco e qualche altra scrittura anonima.
Nella città e nella regione dove, nel ...
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TUNISIA
Giovanni Cameri
Alberto Ventura
Isabella Camera d'Afflitto
Enrico Acquaro
Sophie El Goulli
Stefania Parigi
(XXXIV, p. 488; App. II, II, p. 1034; III, II, p. 995; IV, III, p. 699)
Dall'ultimo [...] tuttora in atto e pubblicata nel CEDAC.
La T. romana ha trovato nuovo spazio grazie alla ricordata campagna internazionale che ha livello di contenuto aneddotico, ma proprio a livello di scrittura e di stile. Alcuni pittori svolgono le loro ricerche ...
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VARRONE, Marco Terenzio (M. Terentius Varro)
Plinio Fraccaro
Principe degli eruditi romani e uno dei più fecondi poligrafi dell'antichità. Nacque a Rieti nel 116 a. C. (perciò detto anche Reatinus) e [...] ad Marcellum libri V (sulla retta pronunzia e scrittura, sulla purezza della lingua, sullo stile, sulla e da fonti di ogni specie: senza di lui la nostra conoscenza dell'antichità romana sarebbe molto più imperfetta.
Bibl. e ediz.: Sulla vita, v. G. ...
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Scrittore peruviano, nato a Lima il 19 febbraio 1939. Laureato in giurisprudenza e in lettere all'Universitad Nacional de San Marcos, nel 1964 si trasferisce a Parigi dove consegue il dottorato in lettere [...] sillón Voltaire, composto dai due romanzi Vida exagerada de Martín Romaña (1981) e El hombre que hablaba de Octavia de Cádiz un felice strumento di analisi della letteratura e della scrittura: gli stessi pregi che caratterizzano anche il romanzo più ...
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MACHIAVELLI, Niccolò
Giorgio Inglese
– Nacque a Firenze il 3 maggio 1469, nel "popolo" di S. Trinita. Era figlio di Bernardo di Niccolò di Buoninsegna, dottore in legge di modesta condizione economica, [...] M., universalmente nota con il titolo che gli applicò la stampa romana di A. Blado (Il principe, 1532), è invece fissata entro Arch. stor. italiano, CLV (1997), pp. 649‑678; Cultura e scrittura di M. Atti del Convegno, Firenze‑Pisa,¼ 1997, Roma 1998 ( ...
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COLLENUCCIO (Coldonese, da Coldenose), Pandolfo
Eduardo Melfi
Nacque il 7 genn. 1444 a Pesaro da Matteo di Giovanni da Coldenose.
Nulla si sa della sua, prima educazione. Più documentati sono invece [...] indizi della radicale insensibilità collenucciana alle esigenze della scrittura teatrale, l'adesione al principio in base di P. C. a Papa Alessandro VI, in Archiviodella R. Società romana di storia Patria, XXXIII (1910), pp. 333-439; Milano, Ferrara ...
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Bassani, Giorgio
Raffaele Manica
Narratore, poeta e saggista, nato a Bologna il 4 marzo 1916 e morto a Roma il 13 aprile 2000. L'origine ebraica di B. e l'amata Ferrara, città di famiglia, furono sempre [...] gli impedì di cimentarsi con i particolari codici della scrittura cinematografica in cui trasferì il suo rigore espressivo, Sempre in quell'anno partecipò inoltre alle sceneggiature di La romana di Zampa, dall'omonimo romanzo di Moravia, di Senso ...
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visigotico
viṡigòtico agg. (pl. m. -ci). – Dei Visigoti, uno dei due gruppi (l’altro è costituito dagli Ostrogoti) in cui si divise l’antica popolazione germanico-orientale dei Goti, stanziato in età romana nel Ponto e di qui penetrato, tra...
s, S
(èsse) s. f. o m. – Diciottesima lettera dell’alfabeto latino; della sua forma originaria nella scrittura si hanno scarse notizie per la fase anteriore al greco, non sapendosi con certezza quale delle sibilanti fenicie i Greci prendessero...