Nella terminologia linguistica, forma di composizione impropria o per contatto, cioè accostamento di due o più parole che vengono a formare una locuzione compiuta, conservando inalterati il senso, la funzione [...] e normalmente la forma. Nella scrittura le parole possono rimanere secondo i casi separate oppure congiunte da un trattino o addirittura unite (per es. cartamoneta); talvolta la forma subisce una leggera modificazione nel punto di sutura. La g. si ...
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Segno grafico della lingua francese e portoghese che, posto sotto alla lettera c (ç) davanti alle vocali a, o, u le dà il suono di s sorda. Il segno deriva per riduzione dalla piccola zeta che, nell’antica [...] scrittura spagnola, si poneva sotto alla lettera c per conferirle il suono di z sorda. ...
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I grafemi sono le unità grafiche elementari, non suddivisibili ulteriormente, che servono a riprodurre nello scritto i suoni di una lingua. Il termine, modellato sulla serie fonema, morfema, ecc., contiene [...] per distinguere le varianti aperte di ‹o› ed ‹e› dalle chiuse, ancora nell’Ottocento Policarpo Petrocchi avanzava l’ipotesi che la scrittura di ‹ʃ› e ‹ʒ› per s e z sonore, insieme a un sistema di accenti, potessero arginare le difformità della grafia ...
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Nona lettera dell’alfabeto greco (maiuscolo Ι, minuscolo ι), corrispondente alla vocale latina i. Nei dittonghi ἇι, ηι, ωι, lo i. inizialmente pronunciato e scritto (i. ascritto) cade prima dalla pronuncia [...] apice in alto a destra (ι´) significa 10; con apice in basso a sinistra (͵ι) 10.000.
Lo iotacismo è un errore di scrittura che nasce in manoscritti greci per la sostituzione di uno i. ad altro simbolo di vocale o di dittongo di uguale suono (per es ...
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Linguista, nato a Roma il 7 gennaio 1943, morto ivi il 14 agosto 1988. Professore ordinario di glottologia all'Università "La Sapienza" di Roma (1980-1988), condusse una vasta e originale attività di ricerca [...] delle diverse culture. Altro notevole filone della sua attività di ricerca è stato lo studio delle funzioni della scrittura, sia in quanto sistema semiotico al servizio di una determinata rappresentazione del mondo, sia in quanto operatore magico ...
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cifre e cifrari
Leopoldo Benacchio
Per capirsi e per non farsi capire
Le cifre sono i simboli che utilizziamo per comporre i numeri: nel sistema di numerazione da noi adoperato sono quindi i simboli [...] indicati dalle cifre arabe, che usiamo fin dalle elementari. Ma nel corso della storia sono stati messi a punto molti sistemi di scrittura delle cifre e di numerazione, basati per esempio su 5 o 12 cifre.
Alcuni di questi sono ancora in uso nel mondo ...
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Spesso assai dissimili nell’aspetto grafico dalle minuscole (come per ‹a/A›; ‹b/B›; ‹g/G›; ‹r/R›, ecc.), le lettere maiuscole (➔ maiuscola) possono essere impiegate per mettere in evidenza una singola [...] e nella targa esposta, sempre Dottore.
L’impiego delle maiuscole è in regresso, soprattutto per via del crescente abbandono della scrittura a mano a favore di quella via computer (dove la maiuscola è il risultato di una combinazione di tasti) e la ...
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Il termine allografo (dal gr. allós «altro» e grápho «scrivo») indica le diverse modalità di trascrizione di un suono: il termine designa sia le infinite configurazioni che uno stesso simbolo (per es. [...] una lettera) può assumere nella scrittura manuale o nella stampa, sia (e soprattutto) tutti i segni e le combinazioni di segni che servono a trasporre graficamente un suono di una lingua a seconda del contesto.
Per quanto riguarda la prima accezione, ...
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Neuropsicologia del linguaggio
Gianfranco Denes
(Divisione di Neurologia, Ospedale Civile di Venezia SS. Giovanni e Paolo, Venezia, Italia)
Lo scopo di questo saggio è di illustrare il contributo fornito [...] alla parola, che sarà poi tradotta nel piano articolatorio per essere realizzata. Il processo inverso avverrà ovviamente per la scrittura.
Tale modello tuttavia fu in seguito sottoposto a diverse critiche perché non teneva conto da un lato del fatto ...
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Con il termine origini ci si riferisce convenzionalmente alla fase aurorale delle lingue romanze (o neolatine), quando testi (o frammenti di testi) scritti in volgare cominciarono a essere conservati su [...] IX secolo all’emergere dei primi testi romanzi, si svolge all’insegna di un’ideale continuità con le esperienze di scrittura maturate nei secoli precedenti (Sabatini 1965, rist. 1996: 101-102; Sabatini 1968, rist. 1996: 227-228). Si tratta, però, di ...
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scrittura
s. f. [lat. scriptūra, der. di scriptus, part. pass. di scribĕre «scrivere»]. – 1. Rappresentazione visiva, mediante segni grafici convenzionali, delle espressioni linguistiche: apprendere l’uso della scrittura. 2. a. L’insieme dei...
scritturabile
scritturàbile agg. [der. di scritturare]. – 1. Che si può scritturare, che può essere scritturato, detto di artista o attore. 2. Che può essere passato a scrittura, detto di dati contabili.