MINI-
Mini- è un ➔prefissoide derivato dal latino mìnimus ‘minimo’ (tramite l’inglese mini, abbreviazione di miniature), ed è usato in parole formate modernamente soprattutto nel linguaggio giornalistico [...] e pubblicitario
minigonna (‘gonna molto corta, ➔calco dell’inglese miniskirt’)
miniappartamento (‘appartamento di dimensioni ridotte’).
Usi
Nella scrittura, tra mini- e il secondo elemento composto di solito non si usa il trattino, che però si ...
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Pronuncia è il termine correntemente usato, anche dai non specialisti, per designare il modo di articolare i suoni di una lingua (si parla infatti di pronuncia della erre, di difetto di pronuncia, ecc.) [...] lingua nazionale ha seguito del resto una vera e propria gerarchia, con il massimo di unificazione e standardizzazione nella scrittura e nella morfologia e con il minimo di uniformità nel lessico (si pensi all’inchiesta geolinguistica di Rüegg (1956 ...
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Paleografo, erudito, filologo classico (Kassel 1762 - Marburgo 1834). Consigliere e archivista del principe elettore dell'Assia, iniziò la sua attività scientifica come studioso di storia locale, per orientarsi [...] latina, cui dedicò la sua opera principale (Palaeographia critica, 4 voll., 1817-34), fondamentale per lo studio della scrittura corsiva antica e del sistema tachigrafico classico. Come filologo il suo nome è legato a una raccolta di saggi (Bilder ...
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Kolosimo, Peter. – Pseudonimo dello scrittore e giornalista italiano Pier Domenico Colosimo (Modena 1922 - Milano 1984). Corrispondente dall’estero per l'Unità e direttore di Radio Capodistria, dagli anni [...] di saggi pseudoscientifici, inaugurando il fortunato genere della fantarcheologia: convincente affabulatore e in possesso di una scrittura agile e suggestiva, ha costruito un immaginario fantastico in cui occultismo ed esoterismo convivono con teorie ...
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Orientalista statunitense (n. Tarnów, Polonia, 1907 - m. 1985). Compiuti gli studî universitarî in Italia, è stato docente in università degli USA dal 1929; dal 1947 professore ordinario di assiriologia [...] compiuto numerose missioni archeologiche nel Vicino Oriente. Socio straniero dei Lincei (1962). Si è occupato di storia della scrittura (Study of writing, 1952; nuova ed. 1963), di lingue e antichità semitiche (Old Akkadian writing and grammar, 1952 ...
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Il panorama dei quotidiani italiani a stampa è molto ricco, contando, oltre alle principali testate nazionali, più o meno indipendenti, ai quotidiani politici e a quelli sportivi, un elevato numero di [...] riportato in forma indiretta, e a un’apertura alla spontaneità e all’informalità nel lessico.
L’espressività pervade la scrittura giornalistica pressoché in ogni suo settore, pur se in misura differente a seconda delle testate, e ne rappresenta una ...
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In linguistica, espressione abbreviata per fonetica sintattica, con cui si indicano complessivamente i fenomeni fonetici che sono in rapporto con l’incontro delle parole nella frase, cioè nella catena [...] elisioni o di troncamenti, di raddoppiamenti consonantici, di assimilazioni, fenomeni che in qualche caso sono rappresentati anche nella scrittura (l’erba per la erba, addio, bempensante da ben pensante), in altri invece no (per es. l’assimilazione ...
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Glottologo (Lubecca 1831 - Strasburgo 1897). Contro la tesi indoeuropeizzante di W. Corssen scrisse Corssen und die Sprache der Etrusker (1875), che basa l'interpretazione dell'etrusco sul metodo "combinatorio" [...] interno; notevoli sono anche le Etruskische Forschungen (1875-84) e una monografia sui Falisci (Die Falisker, 1888). A lui si debbono decisivi progressi nella decifrazione della scrittura cipriota sillabica. ...
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Ottava lettera dell’alfabeto latino.
Linguistica
Nell’alfabeto fenicio indicava la spirante kh, in quello greco primitivo la spirante laringale h, rappresentata in seguito dallo spirito aspro (‛); la [...] ateniese del 403 a.C. attribuì alla lettera H il valore di e lunga (eta). Il valore originario fu conservato nella scrittura dei Greci occidentali, degli Etruschi e dei Romani. L’aspirazione in latino però era molto debole e presto andò perduta; le ...
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Assumiamo convenzionalmente che l’età umanistica e rinascimentale coincida con i secoli XV e XVI. È questa l’epoca, in Italia come negli altri paesi dell’Europa occidentale, dell’emergere delle lingue [...] tratta di un volgare al livello più alto di conguaglio sul modello del latino e/o del toscano. La scrittura delle cancellerie è la punta più avanzata della smunicipalizzazione del volgare in ambito extraletterario. All’effetto prodotto dalla cultura ...
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scrittura
s. f. [lat. scriptūra, der. di scriptus, part. pass. di scribĕre «scrivere»]. – 1. Rappresentazione visiva, mediante segni grafici convenzionali, delle espressioni linguistiche: apprendere l’uso della scrittura. 2. a. L’insieme dei...
scritturabile
scritturàbile agg. [der. di scritturare]. – 1. Che si può scritturare, che può essere scritturato, detto di artista o attore. 2. Che può essere passato a scrittura, detto di dati contabili.