Lo spazio dalle dimensioni illimitate, o il tempo senza confini.
Il pensiero greco si è occupato fin dalle sue origini del concetto di infinito. Delle soluzioni proposte dai pensatori della scuola ionica [...] la realtà finita con la perfezione, l’ordine e l’armonia, e l’i. con la mancanza di misura e di determinazione. Aristotele considera l’i. come una nozione di cui si fa solo un uso negativo per suggerire che una certa realtà non è compiuta e ...
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Ogni singolo ente in quanto distinto da altri della stessa specie; in particolare, l’uomo considerato nella sua singolarità.
Diritto
Nel diritto internazionale, il tema della condizione giuridica dell’i. [...] originariamente da C. Menger in polemica con le tesi della scuola storica, è stato poi sostenuto anche da M. Weber (che approfondendo questo concetto nella polemica contro gli atomisti, Aristotele affermò che l’individualità concreta è il sinolo, ...
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Filosofo e storico della filosofia (Castelvetrano 1875 - Firenze 1944). Discepolo alla Scuola normale superiore di Pisa di D. Jaja (che lo avvicinò al pensiero di B. Spaventa), di A. D'Ancona e di A. Crivellucci; [...] è contenuto e risolto), G. trova l'inveramento della logica aristotelica, o dell'identità, e della logica hegeliana, o dialettica. esercitato certi suoi schemi interpretativi. ▭ G., che alla scuola aveva dato il meglio di sé, ebbe una folta schiera ...
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Orientamento di pensiero sviluppatosi soprattutto in Inghilterra dagli inizi del 20° sec., e volto prevalentemente allo studio del linguaggio nei suoi vari aspetti (scientifici, quotidiani, etici, logici [...] 39) influenzò profondamente tutta la filosofia inglese, una scuola destinata a svilupparsi.
L’accettazione di un consapevole realismo . Viene così abbandonata la concezione platonico-aristotelica del linguaggio sostenuta da Wittgenstein nel Tractatus ...
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Teologo, filosofo e scienziato (Cues, Treviri, 1400 o 1401 - Todi 1464). N. è la più compiuta personalità filosofica del sec. 15º. Egli aveva assimilato tutto il sapere del suo tempo e nel corso della [...] meta infinita e insegna a considerare la logica aristotelica come un inadeguato strumento; in Germania dall'umanesimo su Giordano Bruno.
Vita
Fu educato a Deventer, alla scuola dei Fratelli della vita comune. Nel 1416 entrò all'università ...
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La forma particolare di essere o di presentarsi di una cosa, o di operare, procedere e simili.
Diritto
Il m. è tradizionalmente considerato un elemento accidentale del negozio giuridico. Consiste in un [...] soprattutto nella Scolastica, e acquistò poi il massimo interesse nella scuola cartesiana e in B. Spinoza, il quale chiama m in cui si presenta l’unica, infinita sostanza.
Nella logica aristotelica, e poi nella tradizione latina e medievale, m. del ...
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Filosofo e politico (n. Occam, Surrey, fine sec. 13° - m. 1349 o 1350). Entrato nell'ordine francescano, studiò a Oxford, dove nel 1319 era professore. In questo periodo si occupò particolarmente di problemi [...] signum che avrà molto sviluppo nella logica della scuola occamista. ▭ Questa concezione della realtà e questo lui ritroviamo la teoria dell'impetus (che nega la dottrina aristotelica del movimento dei proiettili come mossi dall'aria circostante e ne ...
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Pensatore greco (sec. 6º-5º a. C.), massimo rappresentante della scuola eleatica. Il nome di P. è legato alla teoria dell'essere unico, immobile e indivisibile, quale venne più tardi accreditata dalla [...] speculazione platonica e dalla critica aristotelica. L'unità e identità dell'essere rimase nota distintiva della scuola eleatica di cui P. fu il capo riconosciuto, e Melisso e Zenone i maggiori epigoni. A questa teoria P. giunse per contrapposizione ...
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Arte
Nelle arti figurative, la tendenza a ispirarsi a fonti diverse accogliendo da ciascuna gli elementi ritenuti migliori. J.J. Winckelmann fu il primo a trasferire il vocabolo dal linguaggio filosofico [...] si opera invece la pura giustapposizione, si ha propriamente il sincretismo). Come indirizzo o scuola filosofica, l’e. indica l’orientamento invalso nelle scuole stoica, platonica e aristotelica in Grecia e in Roma dalla fine del 2° sec. a.C., volto ...
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Filosofo (n. forse a Béthune, Artois, fine 13º sec. - m. dopo il 1358). Maestro della facoltà delle arti di Parigi e rettore (1328, poi ancora 1340) dell'università, occamista, autore di Summulae de dialectica [...] Aristotele. Accoglie, in logica, il linguaggio della tradizione nominalista pur conservando un realismo di stampo più nettamente aristotelico si libera della dottrina aristotelica relativa al moto dei l'identificazione (aristotelico-averroistica) di ...
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scolastico1
scolàstico1 agg. [dal lat. scholastĭcus, gr. σχολαστικός, der. di schola, gr. σχολή: v. scuola] (pl. m. -ci). – 1. a. Di scuola, della scuola, relativo alla scuola, destinato alla scuola: ordinamento, calendario, orario s.; l’inizio,...
peripatetico
peripatètico agg. e s. m. [dal lat. peripatetĭcus, gr. περιπατητικός, der. di Περίπατος, propr. «la Passeggiata»: v. peripato1] (pl. m. -ci). – 1. Nel linguaggio filos., appartenente o relativo alla scuola aristotelica, i cui...