PACINO di Buonaguida
F. Colalucci
Pittore e miniatore attivo a Firenze nella prima metà del 14° secolo.Scarsissimi sono i dati documentari relativi alla figura di P.: il più importante è un'iscrizione [...] Steinweg, 1984) ha supposto un'evoluzione di P. sull'esempio diGiotto, con una maggiore attenzione al dato I francescani a Firenze: due antifonari della scuoladi Pacino, in Studi di storia dell'arte in onore di Mario Rotili, Napoli 1984, pp. 243- ...
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ODERISI da Gubbio
S. Maddalo
Miniatore attivo a Bologna nella seconda metà del sec. 13°, cui al momento non è possibile assegnare alcuna opera, nonostante che la critica si sia sforzata a lungo di ricostruirne [...] , che rappresenta la coscienza di una sorta di avvicendamento generazionale, tra Giotto e Cimabue per la pittura Madonna di San Brizio e le origini della scuola orvietana di pittura, in Scritti di storia dell'arte in onore di Ugo Procacci, a cura di ...
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MEMMO di Filippuccio
G. Neri
Pittore attivo a Siena e a San Gimignano, documentato dal 1288 al 1324.Le prime notizie fanno ritenere M. già adulto nel 1288, quando venne multato a Siena insieme al fratello [...] diGiotto. Questa intuizione e un documento del 1303 che attestava un'attività miniatoria di M. permisero a Previtali (1964) di esecuzione di opere di vasto respiro quali i codici a lui precedentemente assegnati.
Bibl.: J. Carlyle Graham, Una scuola d ...
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La società Veneziana
Giuseppe Trebbi
L'assenza di vistosi rivolgimenti sociali, il successo nel mantenere la quiete interna rappresentano uno dei principali elementi costitutivi del "mito" di Venezia. [...] 'aiuto dello Stato, che fondò all'uopo la Scuoladi San Marco - perché potessero poi presentarsi come candidati o il padre spodestato. I riti nuziali in Toscana tra Giotto e il Concilio di Trento, in Ead., La famiglia e le donne nel Rinascimento ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Storia e Politica (2013)
Italia e storiografia (6°-20° secolo)
Giuseppe Galasso
Dalla storiografia classica alla moderna: novità e discontinuità
Nella generale crisi e involuzione in cui tramontò l’antica civiltà ellenistico-romana [...] non fu più concepito essenzialmente come scuoladi virtù, di moralità, di spinta a imprese gloriose. La storia per es., sull’eccezionale personalità diGiotto o sulla cupola di Filippo Brunelleschi o sulla figura di Maestro Colantonio e sul rapporto ...
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Piero della Francesca: il maestro nel suo tempo
Carlo Bertelli
La vita
Piero di Benedetto di Piero nacque a Borgo Sansepolcro, una città, allora, di circa 4300 abitanti, che passò in pochi anni dal [...] «mass admiration»66 sorta per questo maestro che considerava al vertice di un’arte «non eloquente», silenziosa e comunicativa solo per chi, come scriveva Petrarca a proposito diGiotto, era in grado d’intendere. John Pope-Hennessy ha commentato con ...
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Il Rinascimento. La scienza e le arti
Samuel Y. Edgerton
Paolo Gozza
Scott L. Montgomery
La scienza e le arti
La matematizzazione della pittura, della scultura e dell'architettura
di Samuel Y. Edgerton
All'inizio [...] traduzioni di antichi manoscritti di Euclide, di Tolomeo, di Archimede e di altri appartenenti alle scuoledi matematica Jean Pucelle (attivo tra il 1320 e il 1370), un contemporaneo diGiotto, e i fratelli Limbourg (attivi tra la fine del XIV e ...
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FONTI
M. Bernardini
Gli studiosi che all'epoca della Controriforma per primi si dedicarono allo studio dei monumenti cristiani di età tardoantica e medievale erano filologi come Panvinio e Alemanno, [...] nuovo stile, mentre Cennini descrive le tecniche dell'epoca diGiotto, del quale egli è un attardato seguace.Numerosi trattati, .Nel corso del sec. 10° la scuoladi Balkhī (m. nel 934) riprese il dettato di al-Kindī. Vero e proprio iniziatore della ...
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ROMA - Pittura
G. Curzi
A. Tomei
La perdita degli apparati decorativi dei grandi cantieri romani del sec. 4°, solo in parte risarcita dalla sopravvivenza di un episodio semiprivato come il mausoleo [...] rivela invece una completa apertura agli esiti della scuoladi Reims, malgrado la qualità dell'esecuzione non und Montecassino, AM 2, 1984, pp. 57-66; L. Bellosi, La pecora diGiotto, Torino 1985; V. Pace, Pittura del Duecento e del Trecento a Roma e ...
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MARIA
L. Travaini
Le narrazioni neotestamentarie riguardanti M. la indicano soprattutto come vergine e madre di Gesù Cristo-Dio (Mt. 1, 16-23; Lc. 1, 31-35; Gv. 2, 1). Esse hanno inizio con l'annunciazione [...] di Maria. Inoltre negli omeliari della scuoladi Auxerre non vennero più ripresi i commentari dei Padri, ma quelli di autori contemporanei applicati alle feste mariane.Negli ambienti di degli affreschi diGiotto e aspetti problematici di alcuni studi ...
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giottesco
giottésco agg. (pl. m. -chi). – Di, o relativo a, Giòtto di Bondone, illustre pittore fiorentino comunem. noto come Giotto (c. 1267-1337): gli affreschi g. nella cappella degli Scrovegni, a Padova; l’influenza g. sui pittori del...
campo
s. m. [lat. campus «campagna, pianura» poi «campo di esercitazioni, campo di battaglia»]. – Termine che ha assunto (per evoluzione dai sign. principali che già aveva nella lingua d’origine) notevole varietà di accezioni e di usi, rimanendo...