AQUILI, Antonio, detto Antoniazzo Romano (Antonazzo, Antonaccio)
Luisa Mortari
Figlio di Benedetto, se ne hanno notizie dal 1461 - data della esecuzione di una copia, mai rintracciata, della Madonna [...] di un mediocre seguace di Melozzo, e a espungere dal suo catalogo tutti quei dipinti di bassa qualità, riferibili alla sua bottega o alla scuoladi Velletri; attorno al 1485, le due copie libere della Navicella diGiotto nei Musei di Lione e di ...
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SALERNO di COPPO
S. Manacorda
Pittore fiorentino, figlio di Coppo di Marcovaldo (v.), documentato a Pistoia nel 1274.La vicenda critica di S. prende le mosse da un documento del 1274 (Bacci, 1912, pp. [...] pistoiesi, Annali della Scuola normale superiore di Pisa. Classe di lettere e filosofia, s. III, 1, 1971, pp. 109-124; E.T. Prehn, Aspetti della pittura medievale toscana, Firenze 1976; M. Boskovits, Cimabue e i precursori diGiotto, Firenze 1976; id ...
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MEMMO di Filippuccio
G. Neri
Pittore attivo a Siena e a San Gimignano, documentato dal 1288 al 1324.Le prime notizie fanno ritenere M. già adulto nel 1288, quando venne multato a Siena insieme al fratello [...] diGiotto. Questa intuizione e un documento del 1303 che attestava un'attività miniatoria di M. permisero a Previtali (1964) di esecuzione di opere di vasto respiro quali i codici a lui precedentemente assegnati.
Bibl.: J. Carlyle Graham, Una scuola d ...
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Comune del Veneto (93,03 km2 con 210.077 ab. nel 2020), capoluogo di provincia.
Si estende a O della Laguna veneta, a 12 m s.l.m., sul fiume Bacchiglione. È centro di antica origine, vivace per traffici [...] Giotto (1305-06). Altri monumenti: S. Sofia (11°-13° sec.), S. Francesco (15° sec.), S. Giustina (16° sec.; pala di vera e propria scuola padovana non solo in fatto di pratica ma anche e soprattutto di teoria e didattica, con i nomi di F.A. Calegari ...
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Rappresentazione degli oggetti nello spazio (nel disegno, nella pittura ma anche nella scultura in bassorilievo o altorilievo), in modo da raggiungere l’effetto della terza dimensione su una superficie [...] pone le premesse per il primo tentativo di rivalutazione della p. che ha luogo con Giotto: ad Assisi e, quindi, nella diversi tipi di visione, con un fine dichiaratamente illusionistico. Nell’opera di Raffaello e della sua scuola si accentuano ...
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Pittore (sec. 13º-14º). Il suo nome deriva da una tavola con S. Cecilia e otto storie della santa (Firenze, Uffizi). Si ritiene autore del primo e degli ultimi tre affreschi del ciclo della vita di s. [...] Margherita a Montici (Firenze), di un S. Pietro (1307) nella chiesa di S. Simone e di una Madonna nella chiesa di S. Giorgio alla Costa (Firenze), quest'ultima attribuita da altri allo stesso Giotto. L'artista dipende dalla scuola romana e da quella ...
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VENETO
Dario Croce
Bianca Maria Scarfì
Francesco Monicelli
Mario Dal Mas
(v. venezie, tre, XXXV, p. 78; App. II, II, p. 1096; III, II, p. 1077; veneto, App. III, II, p. 1076; IV, III, p. 805)
Nel [...] successive manifestazioni dedicate a Jappelli e Pedrocchi (1984), a Giotto (1985-87), ai Dondi dell'Orologio (1989), tanto per della scuola, acquistati dalla Banca Cattolica del Veneto, ora Banco Ambrosiano Veneto, per la propria sede restaurata di ...
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LUCCA
C. Baracchini
(lat. Luca)
Città della Toscana, capoluogo di provincia, situata al centro di una pianura alluvionale, compresa tra l'Appennino tosco-emiliano e il monte Pisano.La posizione e la [...] in Lucchesia ed i suoi rapporti con Pisa, Annali della Scuola normale superiore di Pisa. Classe di lettere e filosofia, s. II, 22, 1954, pp attenzione all'attività del giovane Giotto. Giovanni di Apparecchiato sembra stabilmente attivo fuori patria ...
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VITERBO
M.G. Bonelli
(Castrum Viterbii, Bitervo, Viterbio nei docc. medievali)
Città del Lazio, capoluogo di provincia, situata ai piedi dei monti Cimini.
Urbanistica
Il nucleo più antico della città [...] rinnovamento artistico compiuto nell'Urbe da Pietro Cavallini e da Giotto, tra la fine del Duecento e gli inizi del dal XIV al XVI secolo, a cura di L. Mortari, cat., Viterbo 1954, pp. 7-13; I. Faldi, Scuola romana seconda metà secolo XII, ivi, pp ...
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PERUGIA
A. Caleca
(lat. Perusia; Peroscia nei docc. medievali)
Capoluogo dell'Umbria, centro di origine umbra e fiorente città in epoca etrusca e poi romana, nella Tarda Antichità assurse al ruolo di [...] della vicina Assisi, in particolare del primo Giotto, poi anche di Pietro Lorenzetti. La sua opera si ravvisa chiesa del Carmine. La presenza più significativa di tale scuola pittorica è indubbiamente quella di Taddeo di Bartolo, che operò a P. agli ...
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giottesco
giottésco agg. (pl. m. -chi). – Di, o relativo a, Giòtto di Bondone, illustre pittore fiorentino comunem. noto come Giotto (c. 1267-1337): gli affreschi g. nella cappella degli Scrovegni, a Padova; l’influenza g. sui pittori del...
campo
s. m. [lat. campus «campagna, pianura» poi «campo di esercitazioni, campo di battaglia»]. – Termine che ha assunto (per evoluzione dai sign. principali che già aveva nella lingua d’origine) notevole varietà di accezioni e di usi, rimanendo...