CASTELLI, David
Fausto Parente
Nacque a Livorno il 30 dic. 1836 da Abramo Isacco e da Rachele De Medina. Il padre, un avvocato, era figlio di Samuele Castello, figlio, a sua volta, di Abramo Isacco [...] 1863 il C. fu insegnante di ebraico e di italiano nella scuola ebraica di Livorno e, come ricorda Achille Cohen, per la morte che è ispirato a una concezione dello sviluppo piuttosto positivistica che hegeliana e dialettica: il profetismo segue e non ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Federigo Enriques
Gaspare Polizzi
Nella figura di Enriques si intrecciano matematica, filosofia, storia, pedagogia e organizzazione della cultura. Il matematico livornese unisce le sue competenze scientifiche [...] discipline scientifiche, come aveva inteso la tradizione positivistica, né in una visione empirica e formalistica scienza a una filosofia generale. Il secondo, formatosi alla scuola del formalismo logico di Peano, rimproverò a Enriques (nel saggio ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Aldo Capitini
Carlo Altini
Filosofo e pensatore religioso, Aldo Capitini è stato attivo nella vita pubblica italiana (dagli anni Trenta fino agli anni Sessanta), mantenendo una dialettica aperta tra [...] e filosofia dell’Università di Pisa, con una borsa della Scuola Normale. Nel 1928 si laurea e nel 1929 ottiene il in cui i dati materiali sono insuperabili) e la sua concezione positivistica del sapere. Senza dubbio è necessario porre il tema della ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Storia e Politica (2013)
Carlo e Nello Rosselli
Paolo Bagnoli
Carlo e Nello Rosselli: il primo militante della politica, il secondo dedito alla ricerca storica; il primo impegnato nella lotta e il secondo nei suoi interessi [...] idealismo e, quindi, assai distante dall’impostazione sociologico-positivistica di Salvemini, è, tuttavia, da quest’ultimo assai pur non essendo alieno da un certo spirito liberale.
Rientrato alla Scuola – il periodo di permanenza è di tre anni – dopo ...
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In generale, conformità del comportamento a una norma, ritenuta a sua volta giusta sulla base di parametri normativi e criteri di valutazione che attingono a sfere diverse: la morale, il diritto, la politica, [...] un oratore, il primo filosofo, Cicerone. Formatosi alla scuola stoica di Panezio e di Posidonio, Cicerone ne aveva reso oggetto di tanta devastante violenza. Dopo la visione positivistica, dopo la reazione idealistica, la riflessione sulla g. ...
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BIANCHI, Nicomede
Maria Fubini Leuzzi
Nato a Reggio Emilia il 15 sett. 1818 da Gaetano, farmacista, e da Maria Laurenti, frequentò le scuole dei gesuiti, manifestando al termine degli studi secondari [...] entusiasmi e affermatasi sempre più la metodologia positivistica, dovesse suscitare aspre critiche, sostenute da procurava al B. nuovi onori: dopo essere stato nominato preside della scuola tecnica istituita a Roma subito dopo la sua unione al regno ...
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Società di massa
Luciano Pellicani
Massa, uomo-massa, società di massa
Le ricerche sui gruppi i cui membri agiscono in modo simile pur non essendo i gruppi medesimi strutturati hanno fatto emergere [...] Marcuse, l'opera grazie alla quale le tesi della Scuola di Francoforte contribuirono a creare quella nuova sensibilità che . Ciò significa, a giudizio di Marcuse, che la concezione positivistica della ragione ha trionfato su tutta la linea: ha creato ...
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ORIANI, Alfredo
Eugenio Ragni
ORIANI, Alfredo (Mario, Francesco, Pellegrino, Clemente). – Terzogenito di Luigi, avvocato possidente, e di Clementina Bertoni, appartenente a famiglia altoborghese con [...] di licenza fu rimandato e decise di abbandonare la scuola: decisione che il padre non osteggiò, anche perché, prima volta rappresentato sub specie narrativa il fallimento della cultura positivistica di fronte alle domande ultime dell’uomo, di cui ...
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BESCHI, Luigi
Eugenio La Rocca
Nacque a Rivoltella, frazione di Desenzano del Garda (Brescia), il 27 dicembre del 1930, da Ermete e Virginia Papa. Ebbe un fratello e due sorelle.
Al suo paese di nascita [...] insomma, l’eredità della migliore tradizione positivistica di ambiente germanico, nella consapevolezza che studio di un santuario arcaico sull’acropoli di Efestia a Lemno. La Scuola archeologica Italiana di Atene, dal 1926 al 1930, e dal 1937 al ...
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Antropologia
Gabriella Spedini
L'antropologia (dal greco ἄνθρωπος, "uomo", e λόγος, "discorso, studio"), è, in generale, la disciplina che studia l'essere umano, considerato sia come soggetto o individuo, [...] teoria dell'evoluzione, l'antropologia nell'età positivistica si libera da ipoteche di carattere metafisico . Nott, si radicalizza al punto che anche Broca e la scuola francese ne adottano i principi essenziali.
Evoluzionismo e antropologia
Alla metà ...
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positivo
poṡitivo agg. [dal lat. tardo positivus, propr. «che viene posto» (usato soprattutto nel sign. grammaticale), der. di ponĕre «porre», part. pass. posĭtus]. – 1. In generale, che è posto come dato sul piano della realtà oggettuale,...
neogrammatico
neogrammàtico agg. e s. m. [comp. di neo- e grammatico, per traduz. del ted. Junggrammatiker, comp. di jung «giovane, nuovo» e Grammatiker «grammatico»] (pl. m. -ci). – Appartenente alla scuola di linguisti (fondata da K. Brugmann...