Pittore (Iesi 1910 - Parigi 1994). Si formò nell'ambito della scuolaromana maturando un linguaggio suggestivo, dalle calde intonazioni cromatiche che trovò nei ritratti e nelle vedute urbane i temi preferiti. [...] Nel 1947 si stabilì a Parigi dove, accanto all'attività pittorica, si dedicò con spiccato gusto grafico anche alla scenografia e all'illustrazione di libri e di riviste ...
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Nome d'arte del pittore Gino Bonichi (Macerata 1904 - Arco 1933). Fu protagonista della cosiddetta scuolaromana (o scuola di via Cavour) con M. Mafai, che conobbe nel 1924 e al quale fu unito da profonda [...] Sostanzialmente autodidatta (frequentò per breve tempo la Scuola libera del nudo dell'Accademia), fu vicino a le sue opere alla Casa d'arte Bragaglia, in rassegne ufficiali romane, alla Biennale di Venezia (1930) e nella importante personale (insieme ...
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Musicista e teorico (Chioggia 1517 - Venezia 1590). Cantore, organista e direttore della cappella di S. Marco a Venezia, è considerato per i suoi lavori musicologici il maggiore teorico del Cinquecento; [...] fiammingo-veneziano, non si discosta fondamentalmente da quello tradizionale; Z. infatti non mostrò di accorgersi delle conquiste della scuolaromana, né di quelle di A. Gabrieli. Quale teorico avrebbe scritto 25 libri in latino, oggi perduti, e ...
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Filologo (Soriano nel Cimino 1844 - Roma 1918), dal 1876 maestro insigne di lingue e letterature neolatine nell'univ. di Roma. Nel 1872 iniziò la Rivista di filologia romanza (poi Giornale di filologia [...] ed. 1889-1912; 2a ed. a cura di F. Arese, post., 1955). M., che è considerato l'iniziatore della scuolaromana di paleografia, curò alcune pregevoli raccolte di facsimili e fondò nel 1882 l'Archivio paleografico italiano. Socio nazionale dei Lincei ...
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Pittore e scultore italiano (Ferrara 1885 - Roma 1958). Esordì come scultore, con opere originali nelle quali sviluppava ricerche plastiche già accennate nelle opere di U. Boccioni (Mia moglie, 1913, Roma, [...] Valori plastici contribuendo, con la sua opera pittorica e con i suoi vivaci scritti polemici, alla formazione della scuolaromana e alla preparazione dei movimenti opposti alla retorica e all'esaltazione novecentesca. Tra le sue opere, volte a ...
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Pittore italiano (Roma 1899 - ivi 1975), figlio di Luigi. Studiò scultura con S. Lipinsky; poi dal 1923 si dedicò alla pittura. Nel 1927, recatosi a Parigi con G. Capogrossi, studiò in particolare P. Cézanne [...] con molle, 1928, Roma, Galleria nazionale d'arte moderna). Tornato in Italia nel 1930, fu a contatto con la Scuolaromana e con la galleria La Cometa. Interessato agli aspetti della vita quotidiana e della solitudine, dipinse senza enfasi celebrativa ...
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Pittrice e scultrice (Kaũnas 1900 - Roma 1975). Figlia di un rabbino, alla morte del padre si trasferì con la madre a Londra (1905), studiò musica e frequentò lo studio dello scultore J. Epstein. Dopo [...] il suo temperamento inquieto e la sua apertura intellettuale, un particolare contributo alla formazione della cosiddetta scuolaromana. Dedicatasi inizialmente alla pittura (Ritratto di Mario, 1928, Roma, Galleria nazionale d'arte moderna), dal 1933 ...
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Pittore e critico d'arte italiano (Molfetta 1902 - Roma 1978). Laureatosi in lettere, intorno al 1935 si accostò alle soluzioni della cosiddetta scuolaromana; da allora fu anche attivo animatore di gruppi [...] artistici. Dal 1963 fu membro dell'Accademia di San Luca, divenendone poi presidente (1974-76). Suoi dipinti nella Galleria nazionale d'arte moderna e in altre raccolte pubbliche o private. Accanto all'attività ...
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Musicista (Roma 1590 circa - ivi 1639). Studiò con i due Nanino; fu maestro di cappella a Padova e a Roma, e cantore in S. Pietro. Compose musica sacra e profana da camera, e due opere: La morte di Orfeo [...] (1619), prima opera laica a Roma, e S. Alessio (1632), importantissima nella storia della scuolaromana del Seicento e rappresentata con scenografie di Bernini per l'inaugurazione del teatro dei Barberini. Pubblicò un libro di madrigali a cinque voci ...
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Pittore e scultore (Macerata 1910 - Roma 1991). Studiò a Macerata e a Roma. Esordì con pitture e sculture futuriste intorno al 1930; successivamente dipinse paesaggi e bozzetti di colore raffinato e libero, [...] vicini alle tendenze della Scuolaromana. Dal 1946 incominciò ad accostarsi all'astrattismo, dapprima con paesaggi urbani, semplificati nel disegno e con larghi piani cromatici, poi interessandosi alle nuove materie plastiche, alla ceramica e al ...
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scuola
scuòla (pop. o poet. scòla) s. f. [lat. schŏla, dal gr. σχολή, che in origine significava (come otium per i Latini) libero e piacevole uso delle proprie forze, soprattutto spirituali, indipendentemente da ogni bisogno o scopo pratico,...
romanismo
s. m. [der. di romano1; nel sign. 1 b è un prestito del fr. romanisme, da roman «romanzo1, neolatino»]. – 1. In linguistica: a. Termine, forma, costrutto o espressione proprî del dialetto romanesco, di Roma: i r. di C. Pascarella;...