Drammaturgo e narratore (Girgenti, od. Agrigento, 1867 - Roma 1936). Apprezzato narratore, rivoluzionò il teatro del Novecento, divenendo uno dei più grandi drammaturghi di tutti i tempi. Pur prendendo [...] visione più problematica e angosciosamente relativistica della vita e del mondo. Pur prendendo le mosse dal verismo di scuolasiciliana (De Roberto, Capuana e soprattutto Verga), P. concentra infatti l'interesse sulle discordanze che si rivelano, nei ...
Leggi Tutto
Poeta (m. prima del 1250), forse il più antico fra i poeti della scuolasiciliana, dei quali fu considerato dai contemporanei il maggiore. Certo è il più antico di cui si conoscano sonetti, e forse inventore [...] di questa forma metrica. Fu uno dei principali notai della curia di Federico II; Dante (Purg. XXIV, 55) lo designa appunto antonomasticamente come "il Notaro", e così è spesso denominato. Di lui restano ...
Leggi Tutto
Stato dell’Europa meridionale, corrispondente a una delle regioni naturali europee meglio individuate, data la nettezza dei confini marittimi e di quello terrestre: la catena alpina, con la quale si collega [...] , e nel secolo seguente con il Burchiello, in alcuni aspetti di L. Pulci; e culmina nel Cinquecento con F. Berni.
La Scuolasiciliana (fiorita tra il 1230 e il 1270 circa) oppone per prima alla letteratura provenzale, alla quale pure s’ispira, uno ...
Leggi Tutto
Critico e poeta (Messina 1860 - Palermo 1937). Prof. di letteratura italiana a Palermo (1898-1935), senatore del Regno (1924). Come poeta (Poesie, 1912; I canti di Pan, 1920; I poemi dell'ombra, 1923; [...] vol., 1924), in cui sostenne (tesi ormai nel complesso accettata) che la lingua della scuolasiciliana fu il siciliano illustre, e che la lirica siciliana non fu solo riecheggiamento della provenzale, ma contenne spunti originali. Si occupò anche di ...
Leggi Tutto
SCUOLA POETICA SICILIANA, METRICA
CCostanzo Di Girolamo
Se appare a tutt'oggi accettabile un'idea dei Siciliani come "colonia italiana della poesia occitanica, parallela, con qualche decennio di ritardo, [...] di F. Stella, Firenze 1995, pp. 75-101; F. Brugnolo, La teoria della 'rima trivocalica' e la lingua della Scuola poetica siciliana, "Quaderni di Filologia Romanza della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Bologna", 12-13, 1995-1998, pp ...
Leggi Tutto
Identità fonetica nella terminazione di due o più parole, a partire dalla vocale tonica, particolarmente percepibile qualora tali parole si trovino a breve distanza in un testo in prosa o in fine di verso [...] la r. in modo raffinato, elaborando diverse configurazioni e sperimentando vari tipi che furono imitati dai poeti della Scuolasiciliana e per loro tramite si riversarono nella corrente principale della tradizione poetica italiana. Poesia e r. si ...
Leggi Tutto
stil novo Tendenza poetica (anche dolce stil novo) diffusa in Toscana tra la seconda metà del 13° e l’inizio del 14° sec., così chiamata dalla critica moderna sulla base di versi di Dante (Purg. XXIV, [...] replica dicendo di aver ora perfettamente compreso che cosa distingua i poeti giovani dai più vecchi, cioè dai poeti della Scuolasiciliana (ricordati con uno dei più importanti tra essi, il notaio Iacopo da Lentini), da Guittone d’Arezzo e da lui ...
Leggi Tutto
Uomo politico (n. Capua 1190 circa - m. presso Pisa 1249); di oscura famiglia, compì gli studî a Bologna; presentato (1225) a Federico II da Bernardo arcivescovo di Palermo, divenne notarius, poi giudice [...] nel canto XIII dell'Inferno. Dotto giurista, politico impegnato nel problema della riforma della Chiesa (cfr. il suo Epistolario), occupa un posto notevole anche nella storia letteraria quale poeta della scuolasiciliana e maestro dell'ars dictandi. ...
Leggi Tutto
ALIGHIERI, Dante
Siro A. Chimenz
Nacque a Firenze nel 1265, entro il periodo in cui il sole è nella costellazione zodiacale dei Gemelli - come egli stesso ci fa sapere (Par. XXII, vv. 112-117) -, cioè [...] che ha qualcosa di religioso. Poi la poesia siciliana e, in maggior misura, quella tosco-guittoniana si del " vico delli strami", la parigina Rue de Fouarre, dove erano le scuole di filosofia, e la descrizione dell'esame del baccelliere in Par. XXIV, ...
Leggi Tutto
CIELO d'Alcamo
Niccolò Mineo
La prima notizia di un poeta di nome "Cielo" proviene dall'umanista Angelo Colocci, che, non sappiamo' in base a quali testimonianze, a lui assegna la paternità del famoso [...] 1958, pp. 195-232; G. Contini, in Poeti del Duecento, MilanoNapoli 1960, pp. 173-185; B. Panvini, in Le Rime della scuolasiciliana, I, Firenze 1962, pp. 169-76.
Fonti e Bibl.: F. Ubaldini, in Francesco da Barberino Documenti d'amore, Roma 1640, nel ...
Leggi Tutto
scuola
scuòla (pop. o poet. scòla) s. f. [lat. schŏla, dal gr. σχολή, che in origine significava (come otium per i Latini) libero e piacevole uso delle proprie forze, soprattutto spirituali, indipendentemente da ogni bisogno o scopo pratico,...
buono-scuola
(buono scuola), loc. s.le m. Incentivo economico concesso, dal governo o da un’amministrazione locale, alle famiglie per sovvenzionare la formazione scolastica dei figli. ◆ Sotto la statua, tra capannelli di ragazzi pelati e neri,...