Niccolò Machiavelli nacque a Firenze il 3 maggio 1469. Sulla sua formazione dà notizie il Libro dei Ricordi del padre Bernardo, dottore in legge. Il 19 giugno 1498 divenne segretario della seconda cancelleria [...] Clemente VII, nel maggio 1525 e così «pubblicate» (Dionisotti 1980: 317), ma vennero stampate solo nel 1532 (Roma, Blado; e immii, transhumanare, ma allo stesso tempo se ne rivendica la fondamentale fiorentinità, tramite esempi fonetici, morfologici e ...
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Il termine predicato (lat. praedicātu(m) «ciò che è affermato [di qualcosa]») compare per la prima volta all’inizio del medioevo nel commento di Boezio al De interpretatione aristotelico. Aristotele aveva [...] chiamato parte nominale o, seè un nome, nome del predicato; se tale costituente è un aggettivo, è anche detto aggettivo predicativo In (43), il verbo partire, monovalente, si applica a un solo argomento (il treno) che svolge il ruolo di tema (l’ ...
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Parlato in una vasta porzione delle valli del Piemonte occidentale (nelle province di Cuneo e Torino, dalla Val Vermenagna, a sud, all’Alta Valle di Susa, a nord; fig. 1) e a Guardia Piemontese (Cosenza), [...] dell’altra scelta, la questione èsolo in apparenza nominalistica e va letta all’interno di membri della comunità linguistica: 2;
(i) ammontare e qualità della documentazione sulla lingua: 3.
Se ne ricava, per i fattori quantificabili (tutti tranne ...
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Espressioni anaforiche sono quelle forme linguistiche con cui «il parlante fa riferimento ad un referente al quale egli, nel suo discorso, ha già fatto riferimento con un’espressione antecedente» (Conte [...] può servire inoltre a indicare, in generale, che l’entità di cui si parla è appena stata nominata, il che diventa necessario o preferibile se il nome non è capace da solo di compiere quel particolare riferimento, come nel caso seguente:
(9) Una porta ...
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BATTISTI, Carlo
Giovanni Battista Pellegrini
Nacque a Trento il Io ott. 1882 in una famiglia originaria della Vai di Non, da Giuseppe, preside di scuola media, e da Teresa Bentivoglio, insegnante elementare. [...] . Si tratta di un repertorio con molte novità interpretative originali (anche se a volte esse costituiscono solo proposte di studio), insostituibile per la sua ampiezza e che in ogni caso è servito di base per tutte le opere analoghe che sono seguite ...
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Con bilinguismo si intende genericamente la presenza di più di una lingua presso un singolo o una comunità. Il bilinguismo in senso lato costituisce la condizione più diffusa a livello sia individuale [...] né diglossia: tipo raro, riscontrabile solo in comunità molto piccole e isolate.
Per quanto ampiamente accolta in o bicomunitario), quanto per la diglossia. La diglossia è infatti molto diversa seè l’intera comunità ad essere diglottica (come, ad ...
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Per minoranze linguistiche si intendono gruppi di popolazione che parlano una lingua materna diversa da quella di una maggioranza: quest’ultima si identifica normalmente coi parlanti che hanno come lingua [...] però si escludono dal concetto di minoranza linguistica non solo i dialettofoni italiani, ma anche chi parla lingue alloglotte distinzione (Berruto 2009) tra lingue minoritarie e lingue minacciate. Infatti, seè vero che la condizione di minorità ...
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PETROCCHI, Giorgio
Guido Lucchini
PETROCCHI, Giorgio. – Nacque a Tivoli il 13 agosto 1921 da Giuseppe e Valeria Vanni. Laureatosi in giurisprudenza all’Università di Roma nel 1942, fu bibliotecario [...] -43, ma apparsa nella rivista Letteratura solo nel 1947). Se gli esordi di Petrocchi furono quelli di .5), esemplato a Firenze nel 1338 circa e contenente solo il Paradiso; 3. Testo vulgato tra il 1340 e poco oltre il 1350, attestato da vari codici ...
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Ogni lingua ha al suo interno differenziazioni collegate con fattori sociali ed extralinguistici ed è articolata in varietà. Le varietà di lingua rappresentano le diverse attualizzazioni, ognuna distinta [...] lungo l’asse del tempo, e quindi avvengono cambiamenti non solo nei tratti linguistici propri delle diverse marcate, nella quale però non è affatto agevole porre confini precisi tra una categoria e l’altra. Se non c’è dubbio che il primo gradino ...
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Variazione diastratica è un tecnicismo diffuso da Eugenio Coseriu (1973) per indicare una delle fondamentali dimensioni della ➔ variazione linguistica. Il termine (formato col prefissoide dia- «attraverso» [...] collocare sé stesso e la propria relazione con l’interlocutore e la situazione. La scelta del codice e della varietà del codice e la processo che, avviatosi subito dopo il 1861, può dirsi solo oggi in massima parte realizzato. Questo ha portato, da ...
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se
sé pron. rifl. [lat. sē] (radd. sint.). – 1. Forma forte della declinazione del pron. rifl. di 3a pers.; si usa soltanto quand’è riferito al soggetto (maschile o femminile, singolare o plurale) o nelle frasi enunciate con verbo all’infinito...
se2
se2 cong. [lat. tardo se(d), incrocio di sī con quid «che cosa»] (radd. sint.). – 1. Con valore condizionale, ipotetico: a. Posto che, ammesso che, dandosi il caso che, e sim.; introduce proposizioni che esprimono una condizione, quelle...