BARTOLI, Matteo Giulio
Tullio De Mauro
Nacque ad Albona d'Istria il 22 sett. 1873. Compi gli studi universitari a Vienna, dove gli fu maestro W. Meyer-Lúbke, a Strasburgo, dove gli fu "maestro e collega" [...] nazionalistica spingeva il B. a vedere nell'Ascoli non solo un precursore dell'irredentismo, ma perfino un precursore delle polemiche e antirazzisti che animavano il pensiero linguistico ascoliano e che restarono senza eco nel Bartoli. Eseè ...
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Ludovico Ariosto (Reggio Emilia 1474 - Ferrara 1533) trascorse quasi tutta la vita a Ferrara. Frequentò la società letteraria della corte estense, che stimolò i suoi primi esperimenti letterari in latino [...] forme padane serà, serìa, arete, aresti; e riguardamo, avemo, semo, potemo e, ma solo in pochi casi, aveti, credeti. Più agli anni ’30 penetrino acquisti dell’ultima edizione, anche se non sempre sufficienti «a espugnare i corrispettivi di koinè» ...
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I confini dell’Italia linguistica non coincidono perfettamente con quelli dello Stato italiano. In generale, il rapporto tra comunità linguistica e spazio geografico è assai più complesso e articolato [...] Dall’indagine emerge poi che il crescente interesse per l’italiano non è da riferirsi solo al prestigio della cultura e della civiltà italiana, ma anche alle necessità lavorative; se infatti tra le motivazioni si colloca al primo posto «tempo libero ...
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Lo studio dell’italiano a scuola si affermò tra la fine del Cinquecento e il Settecento (Manacorda 1980; Marazzini 1985; De Blasi 1993; Matarrese 1993: 21-40) con un processo che modificò l’iter della [...] mondiale alcuni problemi si ripresentano immutati: nei programmi del 1955 è sintomatico il principio secondo cui una persona dimostra padronanza di linguaggio solose «scrive come parla e parla come scriverebbe», mentre per i programmi del 1962 i ...
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D'OVIDIO, Francesco
Lucia Strappini
Nacque da Pasquale e da Francesca Scaroina il 5 dic. 1849 a Campobasso, da dove la famiglia si trasferì nove anni dopo a Napoli. Qui compì gli studi secondari nel [...] e fresca, esolo non prenderlo a norma quante volte diverga dall'uso letterario, ove questo è saldamente stabilito; e 'un'arte così potente e squisita; contemplar da vicino il fulgore d'un intelletto così eccelso; risentire entro di sé i palpiti d'un ...
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I latinismi sono elementi linguistici attinti dal latino (parole e significati di parole, elementi grafici o fonetici, costrutti sintattici) e giunti in italiano in momenti diversi della sua storia. Occorre [...] non èsolo veicolato dalle lingue specialistiche o da lingue speciali come la lingua della Chiesa (➔ cristianesimo e progressivamente in qualità di lingue veicolari dei saperi internazionali. Se ancora lo svedese Carlo Linneo (Carl Linné) scrive il ...
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Con speciale riferimento all’Europa medievale romanza, si indica con il nome di scripta il sistema, diverso da una zona all’altra, con cui si rende nella scrittura la lingua: tali forme di realizzazione [...] che vi agiscono. Spesso accostata alla ➔ koinè, la scripta se ne differenzia perché la spinta uniformante vi si esercita più per la corrispondenza tra fonemi e grafemi non è biunivoca (➔ alfabeto). Questo accade solo nei sistemi di trascrizione ...
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La corrispondenza epistolare comincia a diffondersi nella prima metà del Duecento, in concomitanza con la diffusione degli usi scritti del volgare, in seguito a due mutamenti di carattere materiale: l’inizio [...] che di norma non conosceva il latino o ne aveva solo una competenza passiva.
La cultura alta, di cui erano sorella Paolina da Milano: «scrivetemi in carta piuttosto fina, perché se il foglio è un po’ grosso, qui si raddoppia subito il prezzo della ...
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Tra i possibili criteri di classificazione del testo in generi o tipi (➔ testo, tipi di) è invalso – soprattutto in ambito didattico – un modello di carattere funzionale-cognitivo basato sull’intersezione [...] vorremmo avere: una pozione magica, che lo rende invincibile. Non ha desideri di potere, né ambizioni di ricchezza: se beve la pozione èsolo per difendere le ragioni del proprio buon senso contro l’idiozia che lo circonda; perché, a differenza di ...
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Le frasi concessive esprimono una premessa cui non fa seguito la conseguenza che sarebbe lecito attendersi, bensì una conclusione imprevista (➔ concessione, espressione della):
(1) nonostante si sia mosso [...] pubblici
(4) se comprendere è impossibile, conoscere è necessario, perché ciò che è accaduto può ritornare (Primo Levi, Appendice a Se questo è un uomo, solo una
Nelle concessive resultative il rapporto di causa (frustrata)-effetto è invertito: è ...
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se
sé pron. rifl. [lat. sē] (radd. sint.). – 1. Forma forte della declinazione del pron. rifl. di 3a pers.; si usa soltanto quand’è riferito al soggetto (maschile o femminile, singolare o plurale) o nelle frasi enunciate con verbo all’infinito...
se2
se2 cong. [lat. tardo se(d), incrocio di sī con quid «che cosa»] (radd. sint.). – 1. Con valore condizionale, ipotetico: a. Posto che, ammesso che, dandosi il caso che, e sim.; introduce proposizioni che esprimono una condizione, quelle...