Filosofia
G.W. Leibniz chiamò arte c. quella che R. Lullo aveva battezzato ars magna, e cioè il simboleggiamento dei vari concetti in segni geometrici o algebrici, tale che permettesse di combinarli reciprocamente [...] un mondo concettuale in sé conchiuso ed esauribile nei suoi limiti. Alla possibilità di simboleggiare i concetti in segni geometrici o algebrici si rifarà più tardi la logica matematica.
Informatica
Ottimizzazione combinatoria
Locuzione, usata anche ...
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Annunciatori per eccellenza del volere divino furono per i primitivi Romani gli uccelli. Ma i segni tratti dalla direzione del volo, dal numero, dalla specie e dalla voce degli uccelli, tanto perspicui [...] o di oriente (Rose, in Journal of Roman Studies, XIII, 1923, p. 82 segg.). Fatta una preghiera, indicava i segni che desiderava gli fossero inviati e attendeva immobile finché egli stesso li avesse scorti o il suo assistente li comunicasse a lui per ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Luigi Turri
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
La stretta connessione fra i progressi nel campo della scrittura e l’evoluzione delle società [...] quell’epoca assai remota, fra i 30 mila e i 14 mila anni fa, gli uomini sapevano tradurre informazioni concrete in segni, erano cioè in grado di astrarre.
I calculi d’argilla
Un sistema più complesso ed evoluto utilizzato come supporto mnemonico e ...
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astrattismo
Stella Bottai
Immagini oltre il mondo visibile
Nel 1910 l'artista russo Vasilij V. Kandinskij realizza un acquerello composto di segni e macchie che non assomigliano a niente di riconoscibile. [...] Fino ad allora, le opere d'arte, almeno in Occidente, avevano sempre riprodotto figure umane, paesaggi, scene storiche. Perché avviene questo grande cambiamento? Che cosa rappresenta l'arte astratta? E ...
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Contrassegno di varia specie che serve in genere a far distinguere o riconoscere.
Storia
Alla categoria dei d. possono ascriversi anche alcuni segni, per lo più a carattere infamante, che nel Medioevo [...] dal 1215, per disposizione del 4° Concilio lateranense, affinché non si confondessero coi cristiani, gli ebrei dovettero portare sugli abiti un segno, che fu comunemente un cerchio giallo sul petto (tale d., sotto forma di una J o di una stella a 6 ...
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Infiammazione dell’encefalo. Le e. costituiscono un capitolo della neuropatologia più o meno vasto a seconda dei criteri discriminatori adottati. Note istopatologiche comuni ai vari tipi di e. sono la [...] diffuse a tutto l’asse cerebrospinale, ma che risparmiano il locus niger. Decorrono con gravi disturbi psichici e con segni di sofferenze delle vie piramidali ed extrapiramidali.
Le e. secondarie sono dovute a un agente morboso che raggiunge il ...
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mantica
Dal gr. μαντική τέχνη «[arte] della previsione», der. di μάντις «indovino». Arte della divinazione, attraverso la quale nell’antichità si interpretavano alcuni segni naturali (fulmini, volo di [...] da chi escludeva la possibilità di prevedere accadimenti futuri sia da quanti ritenevano che la divinità inviasse all’uomo segni e presagi, curandosi di avvertirlo di ciò che sarebbe avvenuto, è diffusa tra gli autori latini. Seneca, nelle Naturales ...
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tricotillomania
Disturbo caratterizzato dall’impulso a strapparsi capelli, ciglia, sopracciglia o altre parti del corpo (pellicole, unghie) o peli, che lascia evidenti segni nelle zone interessate. Questo [...] disturbo può essere considerato un disordine ossessivo-compulsivo, perché è caratterizzato dall’incapacità a resistere allo stimolo di strapparsi i capelli, con crescente tensione prima dell’atto e sensazione ...
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ecclesiastico
Vincenzo Valente
S'incontra una sola volta, in Cv IV XXVII 14 la tovaglia furata di su l'altare, con li segni ecclesiastici ancora. L'aggettivo è detto per significare i sacri simboli [...] della Chiesa e della religione, spesso tessuti sulle tovaglie dell'altare: la croce " signum Christi ", le chiavi e altri emblemi (in documenti della curia romana del tempo, " tobalia de sirico pro altare ...
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profilare
Il verbo compare in un solo luogo, nel senso di " delineare ", " descrivere ", " tracciare ": Pg XXI 23 E 'l dottor mio: " Se tu riguardi a' segni / che questi porta e che l'angel profila, [...] / ben vedrai che coi buon convien ch'e' regni... ". I segni sono le P impresse sulla fronte di Dante. ...
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segnare
v. tr. [lat. signare «segnare, sigillare, indicare, esprimere», der. di signum «segno»] (io ségno, ... noi segniamo, voi segnate, e nel cong. segniamo, segniate). – 1. a. Notare, distinguere, rilevare mediante uno o più segni: s. gli...
segno
ségno s. m. [lat. sĭgnum «segno visibile o sensibile di qualche cosa; insegna militare; immagine scolpita o dipinta; astro», forse affine a secare «tagliare, incidere»]. – 1. a. Qualsiasi fatto, manifestazione, fenomeno da cui si possono...