Civiltà
Pietro Rossi
Il termine e l'idea
Il termine 'civiltà', al pari dei suoi omologhi nelle lingue neolatine e nell'inglese, deriva dal latino civilitas, una parola coniata nella seconda metà del [...] intesa come lo stato più elevato attingibile da un popolo non segna la fine del processo; è essa stessa un momento processuale, la formazione dei popoli, cioè di comunità etniche e linguistiche che, acquistando coscienza della loro unità di razza e ...
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Cinema
Gianfranco Bettetini
Le origini del cinema: fra scienza e magia
Alle origini del cinema non si trova alcun progetto relativo all'universo dell'intrattenimento o dello spettacolo né, tanto meno, [...] e, quindi, del discorso. Nonostante la natura iconica dei suoi segni spingesse verso un uso 'diretto' dell'immagine in movimento, verso la rinuncia a ogni tipo di mediazione linguistica, tanto dalla parte dei produttori di senso quanto da quella ...
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Etnologia
Francesco Remotti
sommario: 1. Oscillazioni terminologiche. 2. Le dimensioni anthropos e ethnos. 3. L'attrazione dell'antropologia. 4. Convergenze sul terreno. 5. Un presente prima della modernità. [...] archeologia, l'etnologia (ovvero lo studio culturale dell'uomo), la linguistica (ibid., pp. 12 e 17-18). Del resto, anche H. Morgan (v., 1851). Ma i lavori di Boas segnano un passaggio importante e decisivo, in quanto stabiliscono il principio secondo ...
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Lavoro
Massimo Bellotto e Marco Aime e Antonio Farulla
Carmela R.N. Corrao
Il termine lavoro definisce tutte quelle attività umane, individuali o collettive, intenzionali e non istintive, che si esplicano, [...] il diffondersi della disoccupazione, sia orizzonti più ottimistici nel segno di nuovi e migliori ritmi di vita, di inedite gli aborigeni australiani yir yiront non distinguono sul piano linguistico il lavoro dal gioco. La frenetica corsa alla ...
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Antropomorfismo
Sante Di Giorgi
Marco Aime
Marco Bussagli
Il termine antropomorfismo (dal greco ἄνθρωπος, "uomo" e μορϕή, "forma") designa, in senso lato, la tendenza a conferire aspetto umano alla [...] raccolto su sé stesso. Avviene così un'elaborazione antropomorfica del segno, come nel caso della 'scrittura parlante' diffusasi in Persia o astrali rientra in quel particolare procedimento di natura linguistica, ma che in quanto tale ha un preciso ...
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Esperienza
Claudia Mattalucci
Esperienza (dal latino experiri, "sperimentare, mettere alla prova, tentare") è la conoscenza diretta, personalmente acquisita con l'osservazione o la pratica, di una determinata [...] cui viviamo è in buona misura il prodotto delle abitudini linguistiche della comunità a cui apparteniamo; la nostra percezione degli e le volontà dei soggetti. Durante i riti che segnano le fasi liminali della vita individuale o collettiva, i ...
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Cremazione
Franco Cardini
Il termine cremazione, che deriva dal latino cremare, "ardere, bruciare, ridurre in cenere mediante il fuoco", e il suo sinonimo incinerazione indicano l'usanza funeraria di [...] fra indoeuropeicità e semiticità, pur valide a livello linguistico, sono state indebitamente estese a quello biologico-genetico; dei popoli europei, il passaggio dal paganesimo al cristianesimo segnò, in area celtica e germanica, anche quello dalla ...
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VENEZIE, TRE
Roberto ALMAGIA
Claudia MERLO
Giuseppe CARACI
Raffaello BATTAGLIA
Giuseppe FIOCCU
Carlo BATTISTI
Arnaldo FERRIGUTTO
Alfredo BONACCORSI
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M. T. D.
. L'espressione Tre Venezie è [...] sboccano nella valle dell'Adige le due già ricordate comunicazioni laterali segnate dalle valli del Sarca e del Brenta; Rovereto (11.602 meno corrispose nei secoli precedenti un'assoluta unità linguistica. Dal dalmatico, ora scomparso (v. dalmatica, ...
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Indigenismo
Antonino Colajanni
La particolare composizione etnica e la stratificazione sociale formatesi nell'America Latina durante i cinque secoli trascorsi a partire dalla Conquista, hanno generato [...] denominato Tupì or not Tupì (dal nome del gruppo etnico-linguistico Tupì) o del Manifiesto antropofágico di M. de Andrade, del problema indigeno avrebbe di per sé costituito il segno del successo dei movimenti di riforma radicale della società. ...
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SOCIOLOGIA DELLA LETTERATURA
Romolo Runcini
. Una disciplina critica nuova, come la s. della l., incontra le prime difficoltà nella stessa definizione del suo statuto epistemologico. Essendo nuova, [...] nel campo culturale, sappia cogliere in chiave sociologica il segno contenutistico-formale della letteratura come una variante, certamente unitaria ma non autonoma, del sistema linguistico generale operante nella società.
Secondo i sostenitori della ...
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segno
ségno s. m. [lat. sĭgnum «segno visibile o sensibile di qualche cosa; insegna militare; immagine scolpita o dipinta; astro», forse affine a secare «tagliare, incidere»]. – 1. a. Qualsiasi fatto, manifestazione, fenomeno da cui si possono...
registro
s. m. [lat. tardo regesta -orum, neutro pl.; v. regesto]. – 1. Libro, quaderno, fascicolo o volume formato da un certo numero di fogli (per lo più numerati progressivamente, contrassegnati e forniti di suddivisioni e indicazioni varie),...