Variazione diastratica è un tecnicismo diffuso da Eugenio Coseriu (1973) per indicare una delle fondamentali dimensioni della ➔ variazione linguistica. Il termine (formato col prefissoide dia- «attraverso» [...] differenze di sesso.
La considerazione per cui la variazione linguistica è sempre legata e intrecciata a fattori sociali (quindi collettività a essere utilizzato, con consapevolezza o no, come segno di appartenenza a una classe o a un gruppo sociale ...
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Esistono in linguistica concezioni differenti di registro. Un aspetto centrale condiviso è la correlazione tra situazione comunicativa e registro come appare formulata nella seguente definizione lessicografica: [...] a proposito la critica all’uso dei registri alti, quando sono di ostacolo alla comprensione. Di segno opposto è la pedagogia linguistica tradizionale orientata a un modello di lingua monocorde che impone il registro formale indipendentemente dalla ...
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BECELLI, Giulio Cesare
Alberto Asor-Rosa
Nacque, Verona nel 1686 da Giovanni Battista, da Cecilia Comer, di nobile famiglia. Frequentò le scuole dei gesuiti e vestì giovinetto l'abito della Compagnia; [...] Lelio. Quando infatti il Maffei si recò a Parigi, fu fatto segno ad attacchi violentissimi da parte dei suoi nemici italiani e stranieri; in è da parte sua particolarmente rigida nel campo linguistico, dove il B. fa professione di rigoroso purismo ...
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Il termine connettivo indica in linguistica ciascuna delle forme invariabili (congiunzioni, locuzioni, ecc.), che indicano relazioni che strutturano ‘logicamente’ i significati della frase e del testo [...] o anche di motivazione di un’ipotesi (34 a.) o di un atto linguistico, per es. di domanda (34 b.):
(34) a. Francesca è ma usati a inizio di frase, dopo una pausa o un segno interpuntivo forte (cfr. per uno studio approfondito Ferrari 1995; Sabatini ...
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L’impiego e la crescente diffusione della rete telematica Internet ha portato effetti importanti anche sugli usi linguistici dei suoi utilizzatori (detti talvolta, scherzosamente, internauti).
Nel trattare [...] è quello di abbandonarsi allo stereotipo secondo il quale Internet sarebbe tra i responsabili dell’imbarbarimento linguistico, in quanto segnerebbe il predominio dell’immagine sulla parola, il trionfo della superficialità, la fine di uno stile basato ...
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L’interiezione (lat. interiectio «atto di gettare in mezzo») è una categoria di parole (tradizionalmente, una parte del discorso) invariabili con il valore di frase, usata per esprimere emozioni o stati [...] discorso, corrisponde, da un punto di vista pragmatico, a un intero atto linguistico: in (1), per es., il significato di toh! coincide con dalla sola intonazione e nello scritto dal solo segno di esclamazione ‹!› (31); possono altrimenti essere ...
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Per alfabeto fonetico si intende l’insieme dei simboli impiegati per la rappresentazione grafica dei suoni di una lingua. La sua prerogativa essenziale è quella di associare in modo univoco un solo segno [...] ʌ ʍ ɥ). Ampia è la lista dei diacritici, ovvero segni grafici che consentono di affinare la codifica e di raggiungere un alto è il sistema denominato Ascoli-Merlo, dal nome dei linguisti che lo idearono e rielaborarono nel tempo.
L’importanza di ...
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Barbi, Michele
Francesco Mazzoni
, L'insigne studioso di D. nacque a Taviano (frazione di Sambuca Pistoiese) il 19 febbraio 1867 da Francesco e Caterina Borri, e compì gli studi secondari a Pistoia. [...] D.C. (ibid. 115-140): pagine tutte che segnano un allargarsi della problematica verso prospettive più ampie, dietro l al commento puntuale (ibid. 299-356). E sempre dal dato linguistico, nella convinzione che " la lingua di Dante, per quanto possa ...
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La punteggiatura (lat. interpunctio) è un sistema di segni convenzionali impiegato nello scritto per segnalare le relazioni logiche e sintattiche tra le diverse parti della frase, le pause della lettura [...] , pp. 65-98.
Conte, Rosaria & Parisi, Domenico (1979), Per un’analisi di segni di punteggiatura con particolare riferimento alla virgola, in Per un’educazione linguistica razionale, a cura di D. Parisi, Bologna, il Mulino, pp. 363-385.
Cresti ...
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ZANZOTTO, Andrea.
Carmelo Princiotta
– Nacque a Pieve di Soligo (Treviso) il 10 ottobre 1921, primogenito di Giovanni e di Carmela Bernardi, cui sarebbero poi nati le gemelle Angela e Marina, colpite [...] ’autore.
Alla problematizzazione dell’io, in senso psichico, linguistico e storico-letterario, si uniscono quella del colloquio, ridotto premio Hölderlin nel 2005. L’inizio degli anni Novanta, segnato dalla morte del fratello Ettore, vide l’uscita di ...
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segno
ségno s. m. [lat. sĭgnum «segno visibile o sensibile di qualche cosa; insegna militare; immagine scolpita o dipinta; astro», forse affine a secare «tagliare, incidere»]. – 1. a. Qualsiasi fatto, manifestazione, fenomeno da cui si possono...
registro
s. m. [lat. tardo regesta -orum, neutro pl.; v. regesto]. – 1. Libro, quaderno, fascicolo o volume formato da un certo numero di fogli (per lo più numerati progressivamente, contrassegnati e forniti di suddivisioni e indicazioni varie),...