Letteraria, critica e storiografia
Nino Borsellino
Sulla svolta del secondo millennio si è fatta insistente la denuncia di una crisi della critica a dispetto di quei sentimenti d'attesa, propri delle [...] i limiti dell'interpretazione", come suona il titolo di un suo saggio, proprio per garantire la validità del segnolinguistico, in definitiva i fondamenti della semiotica letteraria.
La fine dello strutturalismo, quanto meno come apparato dottrinario ...
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SINCRETISMO
Raffaele Pettazzoni
È vocabolo greco (συγκρητισμός), usato da Plutarco (De frat. am., 19) a significare il "coalizzarsi dei Cretesi" (mentre abitualmente sono in lotta fra loro) di fronte [...] Tale è, per es., la religione babilonese, delle cui origini composite, cioè sumero-accadiche, si ha anche un segnolinguistico nella sopravvivenza della lingua sumera nell'uso sacrale e liturgico, accanto all'accado. Sincretistica è anche, per le sue ...
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STRUTTURALISMO
Rita D'AVINO
. Si suol dare il nome di "strutturalismo" ad un vasto orientamento dell'indagine linguistica contemporanea, che, nonostante la molteplicità delle scuole, caratterizzate [...] legittima una ricerca di carattere immanente, volta cioè a riconoscere come linguistico tutto e soltanto ciò che all'interno del sistema riceve la risalente in ultima analisi alla concezione saussuriana del segno, che il piano delle unità distintive ( ...
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LINGUISTICA (XXI, p. 207)
Carlo Tagliavini
Nell'ultimo ventennio non sono mancati tentativi di sovvertire l'ordine apparente creato nella grammatica comparata delle lingue indoeuropee dalla precedente [...] ", si estese anche alle altre parti della lingua (morfologia, sintassi) facendo sorgere la "linguistica strutturale" che, nata sotto il segno della sincronia desaussuriana, "stabilisce fra gli elementi identificati e unificati tutte le correlazioni ...
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significare
Michele Rak
Gli usi danteschi di questo termine e dei suoi corradicali, per lo più analoghi a quelli del lessico latino medievale, vanno osservati soprattutto nell'ambito della ricerca terminologica [...] (v.) dalle quali sono state derivate. È da notare che in genere in D. il s. è legato all'uso di segnilinguistici (salvo in Pd IX 15 Ed ecco un altro di quelli splendori / ver' me si fece, e 'l suo voler piacermi / significava nel chiarir di fori ...
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TERRACINI, Benvenuto
Bice Mortara Garavelli
– Nacque a Torino il 12 agosto 1886, primogenito di Benedetto (1848-1899), gioielliere, e di Eugenia Levi (1862-1952), originari di Asti, trasferitisi a Torino [...] «struttura simbolica del linguaggio», il «rapporto fra simbolo e segnolinguistico», la «storicità del segno», la situazione comunicativa ecc.) seguono la trattazione dei rapporti della linguistica e della critica letteraria con la stilistica, e le ...
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APRONIANO ASTERIO, Flavio Turcio Rufio
Claudio Leonardi
Visse a Roma verso la fine del sec. V; discendeva da una famiglia i cui membri avevano ricoperto alte cariche politiche: L. Turcio Secondo aveva [...] , la sottolineatura enfatica di alcuni termini come il diverso valore semantico o la differente quantità di uno stesso segnolinguistico. Oltre a ciò, l'opera vera e propria di emendatore, che risulta piuttosto vasta, evidentemente sulla scorta di ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Agostino, mediatore culturale e maestro di inquietudine
Silvia Azzarà
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Agostino di Ippona è la figura [...] linguaggio che Agostino conduce con singolare modernità, precisando la natura convenzionale del segnolinguistico, così come anche la distinzione tra segno iconico, che riproduce direttamente ciò che intende significare (come nelle arti figurative ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Varrone e la riflessione sulla cultura e sulla lingua
Mario Lentano
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Pochi uomini come Varrone sono riusciti [...] quella cui può accedere la sola filosofia, in particolare quella stoica, attenta a cogliere il rapporto necessario tra segnolinguistico e significato; infine un quarto livello, per Varrone pressoché inattingibile, che risale alle origini stesse del ...
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vox
Alfonso Maierù
Designa propriamente il suono articolato che l'uomo emette per mezzo delle corde vocali. Nella costituzione del linguaggio, v. è l'elemento sensibile assunto come veicolo di un elemento [...] dal falso al vero in quanto tali; se si considerano, invece, vero e falso come proprietà di proposizioni, cioè di segnilinguistici, è valida l'inferenza logica dal falso al vero; di qui l'affermazione dantesca che tale inferenza è per accidens.
L ...
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segno
ségno s. m. [lat. sĭgnum «segno visibile o sensibile di qualche cosa; insegna militare; immagine scolpita o dipinta; astro», forse affine a secare «tagliare, incidere»]. – 1. a. Qualsiasi fatto, manifestazione, fenomeno da cui si possono...
registro
s. m. [lat. tardo regesta -orum, neutro pl.; v. regesto]. – 1. Libro, quaderno, fascicolo o volume formato da un certo numero di fogli (per lo più numerati progressivamente, contrassegnati e forniti di suddivisioni e indicazioni varie),...