Aldo Scarpello
Abstract
Il tema dell’effettiva autonoma rilevanza di una nozione di ‘atto unilaterale’ nel nostro ordinamento si lega inevitabilmente alla riflessione sulla attualità della categoria del [...]
Il problema, come osserva Sacco, non è solo linguistico o classificatorio, ma anche pratico, relativo all’individuazione non implica una lettura rigida delle due categorie nel segno del dogma della negozialità (nel senso della relazione diretta ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Storia e Politica (2013)
Paolo Giovio
Franco Minonzio
Storico tra i più autorevoli nell’età sua, Paolo Giovio andò incontro a un pesante e duraturo discredito a partire dalla seconda metà del Cinquecento fino alla rivalutazione [...] di Carlo VIII nel 1494: iniziate sotto il segno dell’interruzione della pace, le Historiae di Giovio Folena, L’espressionismo epistolare di Paolo Giovio, in L’espressivismo linguistico nella letteratura italiana, Atti dei convegni lincei, Roma (16-18 ...
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Identità
Roberto Beneduce
Identità (dal latino tardo identitas, derivato di idem, "stessa cosa") indica in senso lato la perfetta uguaglianza, la qualificazione di una persona o di una cosa per cui [...] Delafosse e G. Thomann sulla base di una presunta unità linguistica e di una comune origine geografica (entrambe già allora messe in diverse, di altre 'forme di vita' e di altri 'corpi-segni', l'identità di ciascuno si riflette come 'de-formata', e ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
L'invenzione della magia in Grecia
Marcello Carastro
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
La magia può essere considerata un’invenzione greca [...] e di quella romana, tuttavia, è proprio sul piano linguistico che si annida il rischio maggiore: data l’origine greco poiché presenta la relazione dei magoi con il potere sotto il segno dell’inganno e della fallacia.
Consiglieri alla corte del re e ...
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La scienza in Cina: l'epoca Song-Yuan. Lo studio della lingua: la fonologia
Edwin G. Pulleyblank
Lo studio della lingua: la fonologia
La Cina generò il proprio sistema di scrittura nel secondo millennio [...] rebus', in base al quale un pittogramma o un altro segno iconico era 'preso in prestito' (jiajie) per denotare un , invece, che questo testo si basava su un precedente modello linguistico in uso presso l'élite colta durante il periodo della divisione ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Francesco Stella
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Forse il primo a poter essere definito come un letterato nel senso moderno del termine, [...] Secretum.
L’infuriare della peste in Europa (1348-1349) segna profondamente Petrarca con gravissimi lutti: la morte di Laura ( più laceranti contraddizioni; il “giovane” volgare è un codice linguistico che non gode della tutela di “padri” autorevoli. ...
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CRITICA DELL'ARΤΕ (v. vol. Il, p. 946)
M. M. Sassi
A rigore, nell'antichità classica non esiste una c. intesa come «genere» autonomo, con testi suoi propri e una corrispondente definita figura professionale. [...] la ragionata interpretazione dell'opera dal punto di vista linguistico-stilistico e da quello del contenuto morale, con cui così Polygnotos, 1448a, 5; Zeusi, 1461b, 12). Il forte segno normativo di questa affermazione è destinato a durare: vi si può ...
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Canto
Serena Facci
Rodolfo Celletti
Il termine, equivalente del latino cantus, derivato di canere, "cantare", indica la modulazione della voce o l'espressione vocale della musica. Unità di suono e [...] discriminatorio e qualificante per il canto. Sul piano linguistico, la differenza tra il discorso parlato e quello clan o dal gruppo. Atto fondante della comunità, il canto diventa segno di appartenenza a un gruppo e di possesso di un luogo; ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Umberto Eco
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Guglielmo di Ockham, filosofo francescano del XIV secolo, è un sostenitore della radicale [...] non intendo far uso di un’accezione così generale di segno. In un secondo modo è detto segno ciò che fa conoscere qualche realtà ed è nato per l’esigenza di riformulare con rigore logico-linguistico molte questioni metafisiche, liberandole dal peso ...
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musica, filosofia della Grandi teorizzazioni hanno scandito la filosofia della m.: quelle di Pitagora (l’armonia musicale come espressione della più generale armonia del cosmo), di Platone (ancora una [...] allora in essa si potranno trovare importanti indicazioni per una filosofia che sappia andare oltre la ‘svolta linguistica’ che ha segnato, in massima parte, la filosofia novecentesca (da Frege a Wittgenstein alla filosofia analitica; da Ferdinand de ...
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segno
ségno s. m. [lat. sĭgnum «segno visibile o sensibile di qualche cosa; insegna militare; immagine scolpita o dipinta; astro», forse affine a secare «tagliare, incidere»]. – 1. a. Qualsiasi fatto, manifestazione, fenomeno da cui si possono...
registro
s. m. [lat. tardo regesta -orum, neutro pl.; v. regesto]. – 1. Libro, quaderno, fascicolo o volume formato da un certo numero di fogli (per lo più numerati progressivamente, contrassegnati e forniti di suddivisioni e indicazioni varie),...