Si assumono come riferimenti cronologici simbolici di questa voce il 1211, anno del primo documento fiorentino conservato, e il 1375, anno della morte di Boccaccio.
Il Duecento è il secolo nel quale il [...] che complessa, e non riesce a nascondere i segni di una faticosa elaborazione sulla carta. Sebbene Dante indichi come iniziatore di una nuova poesia Guido Guinizelli, la vera rivoluzione linguistica è quella di Cavalcanti, subito affiancato da Dante ...
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I primi esempi di uso letterario dell’italiano da parte di uno scrittore straniero sono i due componimenti del trovatore provenzale Raimbaut de Vaqueiras (che tra il 1180 e i primi del Duecento vive e [...] e posto spesso e volentieri «sotto il segno dello sperimentalismo giocoso, del ludismo verbale e Bonacci, pp. 161-177.
Contini, Gianfranco (1970), Varianti e altra linguistica. Una raccolta di saggi (1938-1968), Torino, Einaudi.
Della Terza, Dante ...
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Antropomorfismo
Sante Di Giorgi
Marco Aime
Marco Bussagli
Il termine antropomorfismo (dal greco ἄνθρωπος, "uomo" e μορϕή, "forma") designa, in senso lato, la tendenza a conferire aspetto umano alla [...] raccolto su sé stesso. Avviene così un'elaborazione antropomorfica del segno, come nel caso della 'scrittura parlante' diffusasi in Persia o astrali rientra in quel particolare procedimento di natura linguistica, ma che in quanto tale ha un preciso ...
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La produzione in prosa e in poesia del XVII secolo è concepita all’insegna del barocco, ispirata cioè all’abnorme e tendente all’iperbole e alla ‘maraviglia’. Il senso dispregiativo del termine si estese [...] . In realtà il Seicento va riabilitato anche dal punto di vista storico-linguistico (Coletti 2001; Testa 2002): l’età barocca segnò un decisivo avanzamento nella storia linguistica, esterna e interna, dell’italiano. Secondo i più attuali criteri di ...
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Autismo
Salomon Resnik
Paola Bernabei
Il termine tedesco Autismus, dal greco αὐτός, "stesso", coniato dallo psichiatra svizzero E. Bleuler, designa, in senso generale, la patologia caratterizzata dalla [...] alcune capacità di base di tipo fisico, psicosociale e linguistico, con le tipiche manifestazioni di indifferenza per le stimolazioni . Mentre Bleuler descrive l'autismo come segno secondario della sindrome schizofrenica, Minkowski attribuisce ...
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Assumiamo convenzionalmente che l’età umanistica e rinascimentale coincida con i secoli XV e XVI. È questa l’epoca, in Italia come negli altri paesi dell’Europa occidentale, dell’emergere delle lingue [...] , ed è il portato del policentrismo culturale e linguistico e della mancanza di unità politica della Penisola. Fatto 1a ed. 1960).
Waquet, Françoise (2004), Latino. L’impero di un segno (XVI-XX secolo), Milano, Feltrinelli (ed. orig. Le latin ou l’ ...
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Il Settecento fu un secolo decisivo per le sorti della lingua italiana, investita dalle grandi innovazioni culturali del periodo, che mettono in moto il processo destinato a modernizzarne le strutture, [...] zelo d’instruire i giovani nel linguaggio latino […] a segno di non permetter loro l’esercizio dell’italiano» e gli svariati francesismi, rendono l’immagine della bifronte realtà linguistica e culturale settecentesca, per un verso rivolta all’Italia, ...
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La lingua del testo teatrale è un tipo di ➔ lingua scritta in cui gioca un ruolo primario la dimensione dell’oralità: il testo si realizza infatti nel divenire di un evento, lo spettacolo teatrale, caratterizzato [...] , tra i quali La moglie ideale (1890), una sottile attenzione verso l’attualità e le mode linguistiche, intese come segno di nuovi intendimenti e comportamenti che volgevano verso la modernità.
Tuttavia, il persistente gradimento nei confronti del ...
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Il melodramma è un genere teatrale nato in Italia a cavallo tra Cinquecento e Seicento che, sulla base della riflessione teorica sulla musica (e sul suo rapporto con la poesia) svolta nel tardo Rinascimento, [...] una fitta rete di corrispondenze, quei
segnali linguistici che suggeriscono all’ascoltatore lo statuto drammatico dell in libertà Sionne; su quel monte
di nostra fede ondeggi
il venerato segno,
e poi si pensi al tuo perduto regno
(Rossini, Armida). ...
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Dal punto di vista linguistico il fascismo riveste grande interesse, perché il regime si propose di disciplinare l’intero repertorio linguistico italiano, non limitandosi al controllo della lingua nazionale [...] , ovvero la scritta murale fascista, in Ead. (a cura di), Il segno in scena. Scritte murali e graffiti come pratiche semio-linguistiche, Ancona, Mediateca delle Marche, pp. 175-223.
Ferrarotto, Marinella (1977), L’Accademia d’Italia. Intellettuali ...
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segno
ségno s. m. [lat. sĭgnum «segno visibile o sensibile di qualche cosa; insegna militare; immagine scolpita o dipinta; astro», forse affine a secare «tagliare, incidere»]. – 1. a. Qualsiasi fatto, manifestazione, fenomeno da cui si possono...
registro
s. m. [lat. tardo regesta -orum, neutro pl.; v. regesto]. – 1. Libro, quaderno, fascicolo o volume formato da un certo numero di fogli (per lo più numerati progressivamente, contrassegnati e forniti di suddivisioni e indicazioni varie),...