L'Ottocento: matematica. Le origini della teoria dei gruppi
Jeremy Gray
Le origini della teoria dei gruppi
La teoria di Galois e la soluzione algebrica delle equazioni algebriche
La teoria di Galois [...] successive si sono impegnate a fondo per poterne fare a meno. È chiaro che Frobenius adottava la pratica consueta in quegli banale (gv=v per ogni g in G) e la rappresentazione gv=Segno(g)v, in cui G agisce sullo spazio vettoriale (a una dimensione) ...
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L'Ottocento: matematica. Dalla geometria proiettiva alla geometria euclidea
Jeremy Gray
Dalla geometria proiettiva alla geometria euclidea
La geometria proiettiva
La carriera del matematico francese [...] essere considerate fondamentali e la geometria proiettiva di Poncelet segnò l'inizio di una nuova, promettente e innovativa branca piano è il baricentro di un'unica terna di pesi (a meno di un multiplo comune). Möbius riuscì a dare una semplice ...
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La scienza presso le civilta precolombiane. Pratiche di calcolo nell'antica Mesoamerica
John S. Justeson
Pratiche di calcolo nell'antica Mesoamerica
La matematica mesoamericana si è sviluppata al di [...] parole che indicano i numeri più piccoli fanno riferimento più o meno esplicito alla mano o al dito; per esempio, esistono espressioni separazione delle parole e delle frasi. Che un tale segno per lo zero fosse in origine semplicemente un separatore ...
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L'Ottocento: matematica. Teoria dei numeri
Catherine Goldstein
Teoria dei numeri
Le tappe più significative dello sviluppo di un settore della scienza o dell'arte si accordano raramente con la suddivisione [...] l'equazione xn+yn=zn non ammette soluzioni intere per n>2, a meno che x, y e z non siano tutti e tre nulli), dimostrava che del secolo. Alla forma iniziale f, che per via del segno del discriminante si può scrivere come prodotto di due forme di ...
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La seconda rivoluzione scientifica: matematica e logica. La probabilita
Eugenio Regazzini
La probabilità
Evoluzione della nozione di probabilità
La grande difficoltà in cui si dibattevano i cultori [...] un generico numero aleatorio definito su Ω risulti più o meno strettamente condizionata dall'assegnazione di P; in taluni casi essa quella di Lindeberg. A ogni modo, quel risultato segnò un significativo progresso per il problema centrale del limite, ...
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L'Ottocento: matematica. Il rigore in analisi
Umberto Botta
Il rigore in analisi
L'eredità di Lagrange
All'epoca della Rivoluzione francese, l'esigenza di formare una classe di ingegneri civili e militari [...] ‒ nel centenario dell'articolo di Leibniz che aveva segnato la nascita del calcolo differenziale ‒ egli aveva convinto dette 'di Cauchy') Cantor associava un numero b, definito a meno di una relazione di equivalenza per le successioni e il campo ...
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L'Eta dei Lumi: matematica. Aspetti istituzionali della matematica
Gert Schubring
Aspetti istituzionali della matematica
Panorama degli sviluppi istituzionali nei secc. XVI e XVII
All'inizio dell'Età [...] nonostante non sia esente da difetti; tuttavia è quanto di meglio o di meno peggio abbiamo oggi a disposizione" (p. 497).
Dopo la morte di cambiamento di ruolo di Bossut da insegnante a esaminatore segnò l'avvio del periodo più fecondo per la storia ...
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L'Ottocento: astronomia. Il problema dei tre corpi e la stabilita del Sistema solare
June Barrow-Green
Il problema dei tre corpi e la stabilità del Sistema solare
Questo capitolo illustra, a grandi [...] differenziale in termini di curve piuttosto che di funzioni segnò un importante distacco dai suoi predecessori, i quali, un urto, ma non riuscì a risolvere il problema dell'esistenza o meno di singolarità che non fossero urti nel caso n≥4.
Nel ...
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La grande scienza. Geometria non commutativa
Alain Connes
Geometria non commutativa
Se si pensa che la geometria sia strettamente legata al nostro modello di spazio-tempo, allora la teoria generale [...] Rham chiusa 2-dimensionale, l'invariante φn(E,E,E) è uguale (a meno di una normalizzazione) a
dove c1 è la prima classe di Chern del fibrato di {0,1,2} si ha:
dove ε(σ) è il segno della permutazione. Tuttavia, estendendo φ a Mn(A) secondo la φn=φ ...
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La seconda rivoluzione scientifica: introduzione. Filosofia e pratica matematica
Umberto Bottazzini
Filosofia e pratica matematica
Quando si parla di 'seconda rivoluzione' scientifica si pensa di solito [...] la base dei logaritmi, è un numero trascendente e, meno di dieci anni dopo, Ferdinand Lindemann (1852-1939) produce psicologici, il quale insegna ad applicare in modo coerente un sistema di segni (ovvero i numeri)" (1877, p. 711). Se per Kronecker i ...
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meno
méno avv. e agg. [lat. mĭnus, neutro (con valore avverbiale) di minor, compar. di parvus «piccolo»]. – 1. avv. a. Funge da comparativo dell’avv. poco; significa quindi più poco, in minor quantità, contrapponendosi direttamente a più....
segno
ségno s. m. [lat. sĭgnum «segno visibile o sensibile di qualche cosa; insegna militare; immagine scolpita o dipinta; astro», forse affine a secare «tagliare, incidere»]. – 1. a. Qualsiasi fatto, manifestazione, fenomeno da cui si possono...