Esistono in linguistica concezioni differenti di registro. Un aspetto centrale condiviso è la correlazione tra situazione comunicativa e registro come appare formulata nella seguente definizione lessicografica: [...] aumenta la marcatezza dei registri più alti, sempre meno frequenti in situazioni in cui in passato rappresentavano , Pietro (1953), Studi sul D’Annunzio, in Id., Scrittori d’oggi. Segni del tempo. Serie sesta, Bari, Laterza (1 a ed. Torino, Einaudi, ...
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Il dittongo è una sequenza di suoni formata da due vocali appartenenti alla stessa ➔ sillaba (tecnicamente, tautosillabiche): contengono dittonghi, ad es. le parole piede, fuoco, fiato, euro, baita, pausa. [...] [ˈpjaːno] piano, [ˈkwindi] quindi) si ha un aumento, più o meno marcato, del grado di apertura e di intensità sonora, mentre nel passaggio da una con le vocali corrispondenti con l’aggiunta del segno diacritico [ ̯] che indica asillabicità. Parimenti ...
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Il termine connettivo indica in linguistica ciascuna delle forme invariabili (congiunzioni, locuzioni, ecc.), che indicano relazioni che strutturano ‘logicamente’ i significati della frase e del testo [...] è puntuale
b. * arriverà in orario alla riunione, a meno che il treno sia puntuale
Come già mostrano gli esempi ( e ma usati a inizio di frase, dopo una pausa o un segno interpuntivo forte (cfr. per uno studio approfondito Ferrari 1995; Sabatini 2004 ...
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Le parole polirematiche (dette anche semplicemente polirematiche) sono elementi lessicali (o lessemi; ➔ lemma, tipi di; ➔ locuzioni), formati da più di una parola, che hanno una particolare coesione strutturale [...] (macchina da cucire): le espressioni con verbo all’infinito sono molto meno numerose rispetto a quelle con nome;
(b) il tipo di + Congiunzione + Preposizione + Nome: per filo e per segno.
Oltre alle quattro parti del discorso maggiori, si possono ...
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L’impiego e la crescente diffusione della rete telematica Internet ha portato effetti importanti anche sugli usi linguistici dei suoi utilizzatori (detti talvolta, scherzosamente, internauti).
Nel trattare [...] ultimi decenni. Lo si riscontra soprattutto nella distinzione sempre meno rispettata tra accenti acuti e gravi (o tra forme ), E’ (per È: lo scarso uso di quest’ultimo segno deriva anche dalla sua assenza nelle tastiere comuni) sono sempre più ...
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Nella storia della lingua letteraria italiana Gabriele D’Annunzio (Pescara 1863 - Gardone Riviera, Brescia, 1938) occupa un posto di primo piano, per due ordini di ragioni. Innanzi tutto, si tratta di [...] marcatamente originali, in cui il suo stile inconfondibile lasci il segno. Lo scrittore che forse più di tutti in Italia ha caratterizzata dal contrasto tra le scelte metriche, poco meno che rivoluzionarie, e il rifiuto della modernità percepibile ...
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Per alfabeto fonetico si intende l’insieme dei simboli impiegati per la rappresentazione grafica dei suoni di una lingua. La sua prerogativa essenziale è quella di associare in modo univoco un solo segno [...] lingue. Qualsiasi inventario grafematico non solo è meno ricco dell’inventario fonetico di una determinata varietà ə ʌ ʍ ɥ). Ampia è la lista dei diacritici, ovvero segni grafici che consentono di affinare la codifica e di raggiungere un alto grado ...
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Pietro Bembo nacque a Venezia il 20 maggio 1470 da una grande famiglia patrizia. Studiò greco dal 1492 al 1494 a Messina alla scuola di Costantino Lascaris, quindi filosofia a Padova e a Ferrara. A Ferrara [...] retorica, classicistica, antirealistica e antitecnica, che segnò la storia linguistica e civile dell’Italia. Ma leggeri spostamenti anche rispetto ai termini più semplici, come numero del meno e numero del più invece di «singolare» e «plurale», ...
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Non è facile dare una definizione di analisi grammaticale. L’espressione potrebbe infatti riferirsi ed essere utilizzata a buon diritto per qualunque tipo di analisi, cioè di esame o osservazione minuziosa, [...] , attraverso le parole di una linguista che ha segnato in modo indelebile la storia dell’educazione linguistica, che di determinanti, caratterizzati dalla proprietà di poter essere seguiti o meno da un nome. Perciò noi collochiamo in un’unica classe, ...
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L’arte cinematografica giunse in Italia prestissimo, portando al seguito un intero armamentario lessicale, in gran parte preso in prestito dalla fotografia: fotografia animata (vivente) e proiezione animata, [...] Pala, Scene cinematografiche, 1912 (Raffaelli 1993: 17-27).
Segno di rapida e duratura fortuna della nuova arte sono i in Italia sia le forme originarie, sia quelle più o meno adattate: dapprima kinetografo, poi cinetografo, cinetoscopio e altre ...
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meno
méno avv. e agg. [lat. mĭnus, neutro (con valore avverbiale) di minor, compar. di parvus «piccolo»]. – 1. avv. a. Funge da comparativo dell’avv. poco; significa quindi più poco, in minor quantità, contrapponendosi direttamente a più....
segno
ségno s. m. [lat. sĭgnum «segno visibile o sensibile di qualche cosa; insegna militare; immagine scolpita o dipinta; astro», forse affine a secare «tagliare, incidere»]. – 1. a. Qualsiasi fatto, manifestazione, fenomeno da cui si possono...