Lingua e dialetti italiani
Luca Serianni
Seguendo una tendenza già affermatasi nettamente nel secondo dopoguerra, negli anni Ottanta e Novanta l'uso dell'italiano si è consolidato, erodendo l'area dei [...] "non si presenta tanto come una novità, quanto piuttosto segna la legittimazione di caratteri e di usi linguistici già esistenti, appena dello 0,3%. L'anglicismo subisce una più o meno completa italianizzazione fonetica (per es., bomber 'tipo di ...
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PROSSEMICA
Amedeo De Dominicis
Il termine ''prossemica'' (dall'ingl. proxemics, neol. da prox- del lat. proximus, ed −emics come in phonemics), coniato da E. T. Hall (1963), designa una branca della [...] corpo umano dei significanti non gestuali (per es. il segno di ''pistola'' trasposto con il significante gestuale: / mano capacità espressive del linguaggio gestuale restano subordinate e meno estese di quelle del linguaggio verbale (onniformatività ...
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STILISTICA (XXXIII, p. 734)
Cesare Segre
La parola, già usata in tedesco da Novalis, diventa termine tecnico ben definito ad opera di C. Bally (1902): "La stylistique étudie les faits d'expression du [...] che un messaggio è tanto più informativo quanto meno prevedibile. Si potrebbe allora definire lo stile pp. 435-512; id., Essais de stylistique, ivi 1969; C. Segre, I segni e la critica, Torino 1969, 19763; I metodi attuali della critica in Italia ...
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GLOSSEMATICA
Rita D'AVINO
. Dottrina linguistica elaborata, a partire dal 1931, in seno al Cercle linguistique di Copenaghen, e formulata nei suoi principî costitutivi teorici e metodologici da L. Hjemslev, [...] quello antisostanzialista di "cenematica"). Di conseguenza il segno linguistico sarà definito in termini puramente relazionali, come indifferenziata del dato fenomenico in unità relazionali sempre meno ampie, fino a raggiungere unità di base, dette ...
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ZENODOTO (Ζηνόδοτος, Zenodŏtus) di Efeso
Giorgio Pasquali
Filologo alessandrino, scolaro di Fileta di Coo. Come il suo maestro e come tutta la prima generazione dei grammatici alessandrini, fu, secondo [...] edizione Z. inventò il più antico segno critico, l'obelo (ὀβελός "spiedo"), che, segnato di fianco a un verso, lo caratterizza trovato (in Attica?) esemplari più fededegni. Siccome questi davano meno versi, Z. si tenne con ragione al criterio che il ...
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Strutturalismo
GGiulio C. Lepschy
di Giulio C. Lepschy
Strutturalismo
SOMMARIO:
1. Introduzione. 2. Saussure: a) sincronia e diacronia; b) lingua e parole; c) sintagmatica e paradigmatica; d) significante [...] al fatto che certi fenomeni si prestano più o meno di altri a essere spiegati in chiave sincronica o definendo, come abbiamo visto sopra, il significato come il modo in cui il segno viene usato, o il rapporto che si viene a istituire fra una parola e ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Scienze (2013)
Lingua, letteratura e scienza da Dante a Calvino
Andrea Battistini
Il sapere integrato del Medioevo
Ai tempi di Dante Alighieri, una vera distinzione tra le «due culture» non si poneva perché la stessa [...] anche fuori dalla loro consorteria imitando la prosa meno tecnica dei letterati e, dall’altra, i , secondo cui «l’uomo conserva ancora, nella sua struttura somatica, il segno indelebile della sua origine da una forma inferiore» (L’origine dell’uomo, ...
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Silverio Novelli
Neologismi arte, lingua e letteratura
abbandonologo
s. m. Chi perlustra il territorio alla ricerca di borghi abbandonati, edifici pubblici e privati in rovina, strutture e attività dismesse [...] alla E.L. James (le sfumature bla bla) ha ballato meno di quel che pensavo (Massimo Bencivenga, sullanotizia.com, gennaio 2014 Mondiale, nel corso di Brasile-Croazia. Un modo per segnare il limite dei 9 metri e 15 centimetri che devono tassativamente ...
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GAZA, Teodoro
Concetta Bianca
Figlio di Antonio, nacque a Salonicco probabilmente intorno al 1408-10. Suoi fratelli furono Andronico, Giorgio e Demetrio.
Se il luogo di nascita del G. è confermato dal [...] Elementi di pittura su istanza del G., al quale dedicava la traduzione in segno di amicizia.
Dopo la morte di Niccolò V (24 marzo 1455) il collaborazione con il mondo tipografico però non venne meno: nel 1473, dedicando al cardinale Oliviero Carafa ...
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Scrivere e digitare
Giuseppe Antonelli
Il ritorno alla scrittura
Fino a una ventina d’anni fa, il dominio dell’audiovisivo – dei media detti non alfabetici – faceva prevedere una progressiva perdita [...] le cose colle parole, le vorremo dipingere o significare con segni, come fanno i cinesi la cui scrittura non rappresenta le con una costante: «la distanza dal parlato è massima, a meno che non lo si voglia simulare di proposito» (Pistolesi 2004 ...
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meno
méno avv. e agg. [lat. mĭnus, neutro (con valore avverbiale) di minor, compar. di parvus «piccolo»]. – 1. avv. a. Funge da comparativo dell’avv. poco; significa quindi più poco, in minor quantità, contrapponendosi direttamente a più....
segno
ségno s. m. [lat. sĭgnum «segno visibile o sensibile di qualche cosa; insegna militare; immagine scolpita o dipinta; astro», forse affine a secare «tagliare, incidere»]. – 1. a. Qualsiasi fatto, manifestazione, fenomeno da cui si possono...