Critico ungherese (Margitta 1878 - Budapest 1961); prof. all'univ. di Budapest (dal 1923 al 1948). Ha scritto: Ady s a legújabb magyar lyra ("Ady e la lirica ungherese più recente", 1909); Aranytól Adyig [...] della cultura letteraria ungherese", 1931); Magyar humanizmus ("Umanesimo ungherese", 1935); Rendszeres magyar verstan ("Metrica sistematica ungherese", 1951); A reformáció jegyében ("Nel segno della riforma", 1953); Tanulmá nyok ("Studî", 1956). ...
Leggi Tutto
Scrittore tedesco, nato a Gleiwitz, oggi Gliwice, in Alta Slesia, il 7 maggio 1930. Costretto all'emigrazione nel 1946, accolto da Brecht nel 1951 come allievo nel suo Berliner Ensemble, lo stesso anno [...] in Siberia. Amnistiato nel 1956, riparò nella Germania occidentale, stabilendosi dal 1961 a Monaco. L'esperienza della prigionia segnò a lungo la sua produzione letteraria, non tanto quale sfogo autobiografico o atto di testimonianza e d'accusa ...
Leggi Tutto
PICCOLOMINI, Alessandro
Franco Tomasi
PICCOLOMINI, Alessandro. – Primogenito di una famiglia piuttosto numerosa, probabilmente composta da altri dieci fratelli e due sorelle, nacque a Siena il 13 giugno [...] e per la volontà dell’arcivescovo Francesco Maria Bandini, rettore della Chiesa di S. Giorgio. Il rientro nella città natale segnò anche un nuovo impegno con l’Accademia degli Intronati, riaperta, dopo un lungo periodo di silenzio, nel 1544, in virtù ...
Leggi Tutto
Scrittrice italiana (Roma 1914 - Rapallo 1998). O. si affidò sempre alle sollecitazioni del mondo esterno, di un realtà con cui si è sentita eternamente «in polemica», in un bisogno estremo di sincerità. [...] e contraddittorie dimensioni spazio-temporali, in un gioco tra passato e presente.
Vita e opere
Dopo esordi sotto il segno del «realismo magico», alla maniera di Bontempelli, con i racconti Angelici dolori (1937) e L'infanta sepolta (1950), O ...
Leggi Tutto
Scrittore tedesco (Lubecca 1875 - Zurigo 1955). Nacque da agiata famiglia mercantile: il padre, eletto senatore nel 1877, era titolare di una ditta di export-import in granaglie; la madre, brasiliana, [...] fratello Heinrich per una totale divergenza di vedute destinata a cadere solo con l'avvento del nazismo. Il dopoguerra segnò la sua definitiva affermazione, fino a farne il massimo rappresentante della letteratura tedesca. Nel 1929 ottenne il premio ...
Leggi Tutto
Prima opera di Dante, composta di rime (25 sonetti, 5 canzoni di cui una di una sola stanza, 1 ballata) legate fra loro da prose che sono in parte racconto, in parte commento alle rime. Tema dell'opera, [...] , quando Dante aveva 9 anni, a quello, dopo altri 9 anni (frequente è il ritorno del 9 come numero simbolico), che segnò l'inizio dell'amore per lei, fino al presentimento, in sogno, della morte di Beatrice stessa; successiva a questo evento doloroso ...
Leggi Tutto
FLORA, Francesco
Arnaldo Bocelli
Critico letterario, nato a Colle Sannita (Benevento) il 27 ottobre 1891. Già redattore-capo della Critica di B. Croce, fondò a Napoli (1944) Aretusa, rivista di varia [...] Direzione generale per le relazioni culturali con l'estero.
La sua attività di scrittore ebbe e inizio sotto il segno delle esperienze futuriste, che egli via via superò attraverso un profondo ripensamento della filosofia e dell'estetica crociana. Ne ...
Leggi Tutto
Poeta polacco, nato a Varsavia il 22 gennaio 1921, morto combattendo nell'insurrezione di Varsavia, il 4 agosto 1944. Pubblicò i primi versi durante l'occupazione tedesca, con lo pseudonimo di Jan Bugaj, [...] inizialmente alla poesia degli Scamandriti, B. si accosta alla poetica di quegli esponenti dell'avanguardia riconducibili sotto il segno del catastrofismo, come J. Czechowicz e C. Milosz. Nella sua opera la riflessione sui tragici eventi della guerra ...
Leggi Tutto
BROASPINI, Gasparo Scuaro de' (Gaspero di Verona)
Eugenio Ragni
Scarse sono le notizie biografiche relative a questo esponente della cultura veronese della seconda metà del Trecento, il quale fu in stretti [...] volta in un atto del 1355, ove è citato in qualità di teste d'una compravendita; se questo documento fosse il primo segno dell'attività pubblica del B. - non ne abbiamo però prove oltre la debole argomentazione a silentio -, si potrebbero senz'altro ...
Leggi Tutto
Erudito (York 735 - Tours 804). Il suo insegnamento, ispirato alla riscoperta della cultura classica, divenne fondamentale per la riorganizzazione del sistema scolastico di tutto l'Impero e contribuì alla [...] invito di Carlomagno passò in Francia, ove ricostituì (781) la Schola palatina. Secondo il costume da lui introdotto, segno di un rinato amore per le lettere classiche, volle chiamarsi, alla romana, Flaccus Albinus; lasciò nell'insegnamento impronta ...
Leggi Tutto
segno
ségno s. m. [lat. sĭgnum «segno visibile o sensibile di qualche cosa; insegna militare; immagine scolpita o dipinta; astro», forse affine a secare «tagliare, incidere»]. – 1. a. Qualsiasi fatto, manifestazione, fenomeno da cui si possono...
segnare
v. tr. [lat. signare «segnare, sigillare, indicare, esprimere», der. di signum «segno»] (io ségno, ... noi segniamo, voi segnate, e nel cong. segniamo, segniate). – 1. a. Notare, distinguere, rilevare mediante uno o più segni: s. gli...