Il melodramma è un genere teatrale nato in Italia a cavallo tra Cinquecento e Seicento che, sulla base della riflessione teorica sulla musica (e sul suo rapporto con la poesia) svolta nel tardo Rinascimento, [...] del cielo,
sangue e sudor da noi si spande. Rieda
in libertà Sionne; su quel monte
di nostra fede ondeggi
il venerato segno,
e poi si pensi al tuo perduto regno
(Rossini, Armida).
Per motivi analoghi, i personaggi operistici spesso si rivolgono a sé ...
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Si intende con toponimo il nome proprio geografico (o nome locale, o nome di luogo). Si adoperano anche altri termini a seconda del tipo di toponimo: per es., agiotoponimo è quello che trae origine dal [...] linguistici ‘opachi’, non si intravvede quel significato che solitamente avevano quando si sono formati. Il toponimo infatti è un segno linguistico che coincide con l’oggetto designato, con il referente: un nome come Roma fa pensare alla città così ...
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CASTAGNA, Niccola
Ciro Cuciniello
Nacque a Città Sant'Angelo (Pescara) il 21 ott. 1823 da Michelangelo e da Raffaela Della Cananea.
Il padre Michelangelo (nato a Città Sant'Angelo il 21 febbr. 1783 [...] relazioni dello stato deplorevole di quelle zone. Il viaggio gli impedì dì sottoscrivere la protesta dei deputati che segnò la conclusione del Parlamento napoletano.
Ripristinato il potere assoluto, fu costretto per lungo tempo dal ministro di ...
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HJELMSLEV, Louis Trolle
Amedeo De Dominicis
Linguista danese, nato a Copenaghen il 3 ottobre 1899, morto ivi il 30 maggio 1965. Studiò la linguistica comparativa indoeuropea con H. Pedersen all'università [...] tra forma dell'espressione e forma del contenuto. Ciò permette di concepire la lingua non più come un semplice sistema di ''segni'' (parole, morfemi, ecc.), ma come un sistema di regole di associazione tra unità di espressione (per es. i fonemi) e ...
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Dante Alighieri nacque a Firenze nel maggio, o giugno, 1265, l’anno prima della battaglia di Benevento, che segna la distruzione della parte ghibellina in Italia. Di famiglia guelfa, cresce in anni segnati [...] per merito della civiltà poetica aulica fondata da Federico II (I, xii); a svalutare i volgari delle città toscane in quanto segno aborrito di municipalismo (I, xiii); e a dare la palma al volgare bolognese (I, xv) perché probabilmente era su Bologna ...
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Il testo, l’unità fondamentale della comunicazione linguistica, si definisce per la sua natura funzionale (persegue uno scopo comunicativo globale) e semantica (il suo significato è unitario e strutturato). [...] semanticamente ‘piene’ (nomi propri, nomi comuni, ecc.) o della morfologia verbale. Così, per es., il sintagma i giocattoli è segno di coesione solo se il suo referente è già stato introdotto direttamente nel cotesto con lo stesso termine, con un ...
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La vicenda biografica di Giovanni Boccaccio, nato a Certaldo (o a Firenze) nel 1313 da famiglia benestante del contado fiorentino, e morto nello stesso borgo della Valdelsa nel 1375, è di primaria importanza [...] , paceficò (Vitale 2005: 55) e sirocchia in luogo dell’originario ser- (Stussi 1995: 196). Non mancano tuttavia esempi di segno opposto, in cui alcune forme del più antico fiorentino compaiono in testimonianze anteriori ma non in BH: è il caso del ...
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Tradizionalmente l’articolo è considerato una parte del discorso (➔ parti del discorso). In termini moderni, fa parte di quella classe di parole che operano come modificatori del nome (o del sintagma nominale; ➔ sintagma nominale) – indicati come «determinanti» (Prandi 2006) o «specificatori» (Andorno 2003) – che hanno essenzialmente la funzione di indicare se il referente del nome è definito o no ...
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La comunità che si riconosce come Ladinia Dolomitica è formata da circa 30.000 persone, insediate in cinque valli a raggiera intorno al gruppo del Sella (fig. 1), nelle Alpi centrorientali. Il territorio [...] diocesi di Sabiona per confluire poi, verso la fine del X secolo, in quella di Bolzano-Bressanone: ciò segnò l’inizio di una crescente influenza della componente germanica, che, monopolizzando le più importanti cariche nobiliari ed ecclesiastiche ...
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I numerali sono considerati l’espressione simbolica dei numeri (ovvero delle entità che si usano per contare, classificare, accumulare, raggruppare) nel linguaggio (Pannain 2000; Gvozdanović 20062: 736). [...] data di nascita – sia celebri in modo antonomastico – per date storiche), possono essere soppresse le prime due cifre, sostituite da un segno di ➔ apostrofo:
(35) Io sono del ’72, e mia sorella del ’75
(36) I ragazzi del ’99
(37) La rivoluzione del ...
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segno
ségno s. m. [lat. sĭgnum «segno visibile o sensibile di qualche cosa; insegna militare; immagine scolpita o dipinta; astro», forse affine a secare «tagliare, incidere»]. – 1. a. Qualsiasi fatto, manifestazione, fenomeno da cui si possono...
segnare
v. tr. [lat. signare «segnare, sigillare, indicare, esprimere», der. di signum «segno»] (io ségno, ... noi segniamo, voi segnate, e nel cong. segniamo, segniate). – 1. a. Notare, distinguere, rilevare mediante uno o più segni: s. gli...