In italiano standard la congiunzione che è propria di alcune frasi subordinate: le oggettive (vedo che ti stai comportando bene; ➔ oggettive, frasi), le soggettive (è possibile che io sia in ritardo domani; [...] come basse e popolari i casi di che polivalente il cui valore sintattico non può essere stabilito, non solo rispetto alla semantica del che, ma anche rispetto alla possibilità che si tratti di coordinazione e non di subordinazione (29-31):
(29) a ...
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L’italiano ha vissuto fin oltre la metà del Novecento in una condizione singolare, di lingua scritta e letta piuttosto che parlata, mentre le lingue vive e vere delle collettività erano i dialetti (➔ sociolinguistica; [...] »; sciocco «insipido»). Su scala minore, si osserva anche una geo-omonimia degli stessi regionalismi, come dimostra la diversa evoluzione semantica dei lessemi fregno, che vale «abile, scaltro» in Abruzzo e «balordo, sciocco» a Roma e nel Lazio, e ...
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Al pari della causa e dei motivi (➔ causalità, espressione della), la relazione concessiva richiede come necessaria condizione che i due processi coinvolti (che indichiamo con p e q) siano reali. Il suo [...] , Blackwell, pp. 145-166.
Latos, Agnieszka (2009), Tre tipi di relazione concessiva? Sulle affinità semantiche nel dominio di contrasto concessivo, «Quaderni di semantica» 30, 2, pp. 305-316.
Mazzoleni, Marco (1991), Le frasi concessive, in Grande ...
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Nella tradizione grammaticale italiana i verbi reciproci sono una sottoclasse dei verbi pronominali (tutti i verbi in -si e altri ancora; ➔ pronominali, verbi) o dei verbi riflessivi (tutti i verbi in [...] da sola
Questi eventi, come già detto, per realizzarsi hanno obbligatoriamente bisogno di un secondo partecipante.
Tuttavia, il ruolo semantico dei due argomenti coinvolti dalla predicazione può non essere lo stesso nelle due strutture: si noti ad es ...
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Avverbi di maniera (detti anche di modo o qualificativi) è la denominazione tradizionale di una vasta categoria di ➔ avverbi che esprimono il modo o la maniera in cui ha luogo l’evento indicato dal predicato, [...] caso degli avverbi in -oni; una classe aperta, invece, nel caso dei derivati in -mente, pur con restrizioni semantiche.
In quanto classe aperta deaggettivale (derivante cioè da aggettivi), dal significato spesso prevedibile, gli avverbi in -mente non ...
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Il femminile è, insieme al ➔ maschile, uno dei due valori che assume il ➔ genere grammaticale in italiano (anche se esistono tracce frammentarie di ➔ neutro). Al pari del maschile, il femminile riguarda [...] : gatt-o ~ gatt-a; leon-e ~ leon-ess-a;
(b) nel caso dei nomi con referente non-animato, con riferimento a campi semantici diversi: per es., albero ~ frutto: per-o ~ per-a; fiore ~ suo colore: (la) rosa ~ (il) rosa.
Il genere si lascia prevedere, con ...
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segno Fatto, manifestazione, fenomeno da cui si possono trarre indizi, deduzioni, conoscenze ecc. Qualsiasi oggetto o più spesso figura che sia convenzionalmente assunta come espressione e rappresentazione [...] distinzione proposta da Morris a partire dal suo Foundations of the theory of signs (1938) della teoria dei s. in sintassi, semantica e pragmatica, intesa come analisi e studio della situazione in cui il s. viene usato, indagine sul rapporto tra s. e ...
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Un'indagine che combini i problemi e i risultatì di discipline specializzate della scienza dell'antichità - archeologia, topografia, storia, epigrafia, linguistica, ecc. - è l'unica che possa dare un quadro [...] risultati nella terminologia rituale, funeraria e giuridica. Ma se da un lato è evidente il progresso delle cognizioni semantiche in sede quantitativa e qualitativa, dall'altro affiorano dei limiti imposti dalla natura stessa del metodo: a) la ...
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INDOEUROPEO, (XIX, p. 131)
Anna Morpurgo Davies
Linguistica. - Le basi della l. i. sono state gettate nel 19° secolo e consolidate all'inizio del 20° secolo. Ci si riferisce in questo modo sia ai veri [...] in chiave tipologica o generativa, anche se non sempre cogenti, hanno riacceso l'interesse nella materia. Gli studi di semantica comparata (E. Benveniste e altri) sono stati spesso legati a conclusioni sulla società indoeuropea. Infine, si parla ora ...
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STILISTICA (XXXIII, p. 734)
Cesare Segre
La parola, già usata in tedesco da Novalis, diventa termine tecnico ben definito ad opera di C. Bally (1902): "La stylistique étudie les faits d'expression du [...] , Parigi 1961, pp. 23-30; G. Devoto, Nuovi studi di stilistica, Firenze 1962; L. Spitzer, Critica stilistica e semantica storica, Bari 19662; R. Jakobson, Saggi di linguistica generale, Milano 1966; H. Hatzfeld, Saggi di stilistica romanza, Bari 1967 ...
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semantica
semàntica s. f. [dal fr. sémantique, introdotto (nel 1897) dal linguista M.-J.-A. Bréal, der. del greco σημαντικός: v. semantico]. – 1. Ramo della linguistica che studia il significato degli enunciati di una lingua o di un dialetto,...
semantico
semàntico agg. [dal fr. sémantique, e questo dal lat. tardo semantĭcus, gr. σημαντικός «significativo», der. di σημαίνω «segnalare, significare»] (pl. m. -ci). – 1. a. In linguistica, relativo alla semantica, al significato: problemi...