Quindicesima lettera dell’alfabeto, in italiano la ‹q› è presente – a parte sigle (q «quintale»; AQ, targa automobilistica dell’Aquila), voci e toponimi stranieri (burqa, Iraq) – solo seguita da ‹u› (che [...] ». Diverso il caso di lacuale, dove la u è vocale a tutti gli effetti (la.cu.a.le ~ la qua.le) (➔ semiconsonanti).
Quando il nesso ha, in interno di parola, pronuncia intensa (doppia), è reso graficamente con ‹cqu›: acqua e i suoi derivati (numerosi ...
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sonorità In linguistica, caratteristica dei suoni la cui articolazione è accompagnata dalla vibrazione delle corde vocali (suoni sonori), in contrapposto ai suoni sordi, articolati senza che le corde vocali [...] (per es., scalzo), sonora davanti a consonante sonora (per es., sbalzo). I suoni diversi dalle occlusive, affricate e fricative considerate fin qui, e cioè le vocali, le semiconsonanti, le consonanti liquide e nasali, sono tutti di regola sonori. ...
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I fonemi di ogni ➔ sillaba formano una struttura analizzabile in tre parti: l’attacco, il nucleo e la coda. Il nucleo, costituito sempre da una sola vocale, è l’elemento cruciale, necessario e sufficiente [...] si.a); le vocali contigue che formano invece un dittongo (o un ➔ trittongo) fanno parte di un’unica sillaba, in quanto le semiconsonanti (o ➔ semivocali) i ed u di un dittongo, foneticamente, non rappresentano i suoni vocalici [i] e [u] bensì i suoni ...
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Processo fisiologico per cui si produce un suono o un rumore per mezzo degli organi vocali.
Fisiologia e medicina
Concorrono nella f.: a) un meccanismo vibrante, rappresentato dalle corde vocali vere; [...] ); ma i confini tra le due categorie sono sfumati e l’anello di congiunzione è costituito dalle sonanti e dalle semiconsonanti. Quando l’aria passa anche (o soltanto) attraverso la cavità nasale si hanno consonanti o vocali nasali. Si possono anche ...
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L’➔italiano regionale usato in Sardegna (cfr. Loi Corvetto 1983) è una varietà che, nei suoi tratti principali, è diffusa presso tutti gli strati sociali dell’isola, non è recepita come marcata in maniera [...] . Forme quali quaranta, guardare, suonato, trasformandosi in quadrisillabe, ricevono l’➔accento secondario sull’elemento che originariamente era una semiconsonante: qú.a.ran.ta, gú.ar.da.re, sú.o.nato.
Tra i fenomeni riguardanti le consonanti il più ...
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Il classico metodo per individuare i fonemi di una lingua consiste nella prova delle coppie minime o prova di commutazione (➔ fonologia). Per realizzare questa prova, Trubeckoj formula la seguente regola: [...] [u]metto; [i]mmetto ~ [a]mmetto; [e]stinto ~ [i]stinto.
Per quanto riguarda le approssimanti, tradizionalmente si distinguono in semiconsonanti [j] e [w] e ➔ semivocali [ i̯] e [u̯], a seconda della loro distribuzione sillabica: le prime compaiono in ...
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Tra le varietà regionali italiane, quella di Roma presenta alcune caratteristiche specifiche: da un lato si tratta, ormai da molti decenni, della varietà con cui tutti gli italiani vengono più spesso a [...] vengono pronunciati alla napoletana (➔ Napoli, italiano di), con la chiusura delle vocali e la vocalizzazione delle semiconsonanti. La monottongazione del dittongo posteriore a Roma va considerata una risalita dialettale (bona notte al secchio!; ciao ...
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Il termine deriva dal gr. apóstrophos «rivolto altrove, indietro», da apostrépho «volgo indietro o in senso contrario». Apóstrophos (o -us) compare nel latino tardo, con significato unicamente grammaticale. Si tratta di un segno grafico diacritico in forma di virgoletta alta (’) che l’ortografia italiana normalmente usa per indicare l’➔elisione (l’amica, quell’albero), cioè la soppressione della vocale ...
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Ogni lingua si articola in sillabe, per effetto dell’alternarsi di foni consonantici e vocalici (➔ fonetica; ➔ consonanti; ➔ vocali). I secondi sono caratterizzati da maggior sonorità intrinseca e maggior [...] la convenzione consistente nell’indicare i legamenti postvocalici come semivocali /i̯ u̯/ e quelli prevocalici come semiconsonanti /j w/, ➔ fonetica; ➔ semivocali). Peraltro, tali dittonghi rappresentano in italiano un problema non semplice, perché ...
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Per i grammatici antichi, il termine consonante (gr. stoikhêion [o grámma] sýmphōnon, lat. littera consonans) indicava una lettera che (per es., gr. β, γ, δ, lat. b, c, d) si riteneva non potesse essere [...] dopo il nucleo della sillaba ([ˈsai̯] sai, [ˈpau̯za] pausa). Nella tradizione italiana, le approssimanti sono considerate semiconsonanti per la loro distribuzione, perché ricorrono prima del nucleo sillabico nei dittonghi ascendenti (per es. /ˈpjano ...
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semiconsonante
s. f. [comp. di semi- e consonante, sul modello di semivocale]. – In linguistica, sinon. di semivocale, usato però quasi esclusivam. per quelle semivocali che precedono una vocale e costituiscono con questa un dittongo ascendente...
consonante
s. f. [dal lat. consŏnans -antis (littĕra), part. pres. di consonare «consonare»]. – Ciascuno dei fonemi di una lingua che vengono pronunciati con il canale vocale chiuso (c. occlusive o momentanee) o semichiuso (c. semiocclusive...