Scienza greco-romana. Religione, societa e scienza
Giovanni Pugliese Carratelli
Mario Torelli
Religione, società e scienza
Dal 'mïthos' al 'lógos'
di Giovanni Pugliese Carratelli
Dalla fase più remota [...] politica della prima metà del I sec. a.C.) e un tal Attalo, noto a causa dell'onorevole menzione che ne fa Seneca. Il contatto con il pensiero filosofico greco è evidente in tutti questi autori, ma soprattutto nelle pagine degli scrittori di libri di ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Epitteto e Marco Aurelio. Scelta e discorso a se stesso
Angelo Giavatto
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
La nozione di “scelta” (prohairesis) [...] di Epitteto
La nozione di “scelta” è un concetto fondante della filosofia di Epitteto, protagonista, insieme con Seneca e Marco Aurelio, dello stoicismo di epoca imperiale. Essa coinvolge in particolare la riflessione di questo filosofo sulla ...
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BALBI, Girolamo
Gerhard Rill
Nato a Venezia nel dicembre di un anno imprecisato verso la metà del sec. XV, appartenne alla oscura famiglia Accellini (Azalini), ma si chiamò sempre Balbi (nome di una [...] di Vienne, Guy de Rochefort e i fratelli Jean e Charles Fernand. Con quest'ultimo approntò una edizione delle tragedie di Seneca. Sebbene in questo periodo venisse acquistando una sempre maggiore considerazione, il B. entrò presto in lite con i suoi ...
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BENEDETTO da Piglio
Cecil Grayson
Nato a Piglio, piccolo centro del Lazio nel territorio tra Subiaco e Anagni, probabilmente intorno al 1365, verso il 1385 si recò a Bologna per intraprendere gli studi [...] serie di lezioni su Lucano; precedentemente, nel 1416, vi aveva tenuto un corso su Valerio Massimo, e fors'anche sulle Epistutae di Seneca.
Segretario di papa Martino V (eletto a Costanza l'11 nov. 1417 e consacrato a Roma il 21 di quello stesso mese ...
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DOMENICO da Ragusa (Domenico da Bologna, Domenico Galeotti Rolandi)
Piero Morpurgo
Nacque a Ragusa in Dalmazia, nella seconda metà del sec. XIV, da Galeotto di Rolando. Nulla sappiamo del periodo della [...] si servi della Politica e dell'Etica di Aristotele, citò Virgilio, il De officiis di Cicerone, le lettere ad Lucilium di Seneca, tra i suoi contemporanei ricordò Petrarca e il medico Giovanni Mesue, a suo parere il più cristiano di tutti i medici ...
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tirannia
Il governo del tiranno, l’esercizio della tirannide. Il problema della t. appare già ampiamente sviluppato nel pensiero politico greco, e riceve da Aristotele una formulazione di importanza [...] i pensatori romani: Cicerone fece derivare la t. dalla mancanza della «recta ratio imperandi atque prohibendi», concetto che Seneca chiarì e precisò ulteriormente. Nella temperie spirituale dell’impero si affermò l’idea che sono il comportamento ...
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Paiato, Maria
Paiato, Maria. – Attrice (n. Stienta 1961). Diplomatasi all’Accademia nazionale di arte drammatica (1984), si è imposta sui palscoscenici, interpretando soprattutto testi contemporanei, [...] (2011, regia di P. Sepe), di A. Ruccello. È stata inoltre una regina ‘dark lady’ in Fedra (2006, regia di Panici), di Seneca, ed Erodiade (2010, regia di P. Sepe), di G. Testori. Al cinema è stata diretta, fra gli altri, da F. Archibugi in Lezioni ...
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Poeta tragico francese (Rouen 1606 - Parigi 1684). Fu allievo dei Gesuiti (1615-22), poi studiò diritto ed esercitò per varî anni la professione d'avvocato; visse semplicemente. La sua prima composizione [...] ) cui il cardinale affidava lo sviluppo delle sue fantasie teatrali. Nella prima tragedia, Médée (1635), sulla trama di Seneca, domina ancora un furore secentesco misto a una galanteria di cattivo gusto. Dopo una nuova tragicommedia, L'illusion ...
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Il nome (spagn. Cataluña, catal. Catalunya), comincia a comparire in documenti della fine del sec. XII (basso lat. Catalonia, Catalaunia). L'etimologia tradizionale, secondo cui il nome deriverebbe da [...] 'impulso culturale promosso da Joan Fernàndez de Heredia (1310-90), o indirettamente su redazioni francesi, come le Epístoles de Sèneca abreviades e il Tito Livio di Pierre Bersuire, o su rimaneggiamenti italiani, come la Taula per alphabet de tot ...
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SANTUARIO
Franz Rudolf MERKEL
Arnaldo BERTOLA
Sono chiamati santuarî alcuni luoghi considerati sacri perché vi si è rivelata e vi è riconosciuta presente una potenza superiore, alla quale viene ivi [...] . Il più antico di tutti i santuarî è naturalmente quello naturale: viene primo il bosco sacro così ben descritto da Seneca (Epist., IV, 12) e che anche Tacito ricorda come santuario degli dei presso i Germani, ai quali sembrava poco confacente ...
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senechiano agg. – Del filosofo e scrittore lat. Lucio Anneo Sèneca (circa 4 a. C
65 d. C.), maestro di Nerone e autore di opere filosofico
-morali (Dialoghi, Lettere a Lucilio, ecc.) e drammatiche (9 tragedie): il pensiero, il moralismo, lo...
senega
sènega s. f. [dall’ingl. senega o seneca, e questo dal nome degli indiani Seneca (della confederazione irochese, ora stanziati in riserve nello stato di New York e nell’Ontario), che l’usavano come medicinale]. – Altro nome della poligala...